Capitolo 2 - l'ombra del fallimento

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Appena varcata la soglia della stanza che divideva con Alina, una nube zuccherata la accolse dandole il benvenuto.
Quell'aroma inconfondibile di dolcetti appena sformati impregnava l'aria.

"Cos'è successo?" esclamò Alina, seduta sul letto; il cuscino utilizzato come vassoio per la sua merenda.

"Attacco di panico" rispose sbrigativa, con voce gracchiante."

"Non ti è mai successo ed eri tanto preparata"

"È capitato e basta. Mi presenterò alla prossima sessione" rispose seccata, cercando di troncare là il discorso.

Avvertendo la resistenza dell'amica su quella questione, Alina sospirò e lasciò perdere. Non sapeva bene perché, ma l'istinto le diceva che doveva essere successo qualcosa di più per mettere la coinquilina in quello stato.

Il cellulare di Elisa iniziò suonare con insistenza. Indecisa sul da farsi, lo lasciò squillare a vuoto le prime volte ma alla decima chiamata decise di rispondere.

"Ciao, volevo solo ricordarti l'incontro di questa sera!" disse la voce squillante ed allegra di Daa.

"Grazie ma non so se..." tentennò prima di essere interrotta.

"Niente scuse! Non tardare" rispose la sua amica chiudendo al telefonata senza attendere risposta.

Elisa si strinse nel maglione come se volesse nascondersi, già normalmente sapeva di essere strana, un po' asociale e distaccata e quello che era successo in quella giornata l'aveva fatta chiudere di più nel suo guscio.

Andare al compleanno dell'amica non l'entusiasmava, ma non andarci le avrebbe portato decine di telefonate.

Uscì di casa senza cambiarsi, si sarebbero accontentate della sua presenza e del suo abbigliamento universitario; cominciò muovendosi affannosamente come se stesse riemergendo dall'acqua e potesse finalmente prendere una boccata di aria.

Si strinse nella sua sciarpona bianca e sistemò meglio il berrettino. I capelli si agitavano leggermente per via del vento e il suo viso era coperto dalla massa di lana. La sera aveva portato con se un po' di fresco autunnale. Camminare per strada, sola, nell'unica compagnia della sua persona non era così male.

In una decina di minuti raggiunse il locale, all'esterno erano già presenti le invitate e la festeggiata.

Daa per il suo compleanno aveva scelto quel luogo appena aperto ma molto in voga, che da fuori sembrava un piccolo boudoir in pieno stile Secessione Viennese.

Le salutò baciandole sulle guance come era consuetudine, mantenendo un sorriso abbastanza tirato. Entrarono nel Cafè accomodandosi in una sala appartata.

Un cameriere portò il loro il menù elencando anche i cocktail che non erano presenti sulla carta.

Presero il primo, ma non ultimo, drink della serata e brindarono per la al compleanno di Daa.

Federica sollevò il bicchiere da shottino verso la festeggiata urlando " Auguri spugnaaaaa!"

Daa rispose al brindisi senza neanche guardare l'amica, la vergogna attraversava i suoi occhi, con un movimento sincrono tutte alzarono il bicchiere buttando giù il liquido conservato all'interno, che scendeva lasciando un leggero bruciore nella gola.

La serata procedeva in modo piacevole, nessuno le aveva domandato nulla di quello che aveva visto e ciò l'aveva predisposta a chiacchiere in tranquillità quindi si poteva dire che mi stava divertendo.

"Sul serio Elisa, ti vedo diversa ...-" disse improvvisamente la sua amica Federica, cogliendola di sorpresa.
"Perché dici questo?" domandò sorseggiando nervosamente il cocktail.
"Stai bevendo alcool senza che nessuno ti abbia costretto" rise dolcemente

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⏰ Last updated: Jan 31 ⏰

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