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Taehyung lo guardò incerto negli occhi, non si era mai confessato con nessuno, ma sentiva il bisogno di aiutare il corvino a tutti i costi.
Sapeva nel profondo quanto facesse male e non voleva che nessun altro si sentisse così.

Prese un respiro e dopo un po' di secondi parlò: "Avevo 7 anni e una sera, mentre stavo preparando da mangiare con la mia famiglia, abbiamo sentito la porta d'ingresso rompersi seguita da due ladri con dei coltelli in mano..."

Il biondo si ferma guardando in basso, cercando di trovare la forza per continuare. Alzò lo sguardo e vide quello del corvino fisso nel suo, segno che lo stava ascoltando attentamente.

"mia mamma inziò a tremare evidentemente e presa dal panico mi fece nascondere dentro l'armadio delle pentole, che però non era abbastanza grande da chiudersi completamente, così da lasciarmi la visuale di tutto quello che stava succedendo.
Uno dei due ladri inziò a strangolare mia mamma chiedendole di darle i soldi altrimenti sarebbero successe cose inimmaginabili. Mio padre invece era stato colpito in testa con una mazza e legato con delle corde strette..." disse Taehyung fermandosi per respirare e trovare la forza di finire.

"Urla e pianti invadevano le mie orecchie, non riuscivo più a capire cosa stesse accadendo, so solo che ad un certo punto cadde un silenzio profondo e goccie di sangue vedevo atterrare a terra seguite dal corpo ormai morto di mia mamma" concluse finalmente il maggiore chinando la testa tirando un sospiro enorme e ancora traumatizzato dal passato.

Jungkook non distoglie la sua attenzione neanche per un secondo dall'altro, lo studia attentamente e ripensa all'episodio appena finito dal biondo.

Ha sofferto molto anche lui allora, lo ha sempre nascosto a tutti quindi perché si è sfogato con me?
Perché ha scelto me?

Si chiedeva Jungkook, non in grado di chiederlo direttamente al maggiore.

"Jungkook siamo più simili di quello che pensi te" disse prima di incamminarsi più verso la riva del lago.

Si tolse la maglietta rimanendo a petto nudo per poi tuffarsi e nuotare incontrollatamente.

Il minore, invece, lo guardò da lontano sguazzare energicamente, spensierato, come se non gli avesse appena raccontato tutta la sua storia, così una domanda gli sorge in testa, ma non riuscì a darsi da solo una risposta perché sentì una cifra di schizzi i quali lo stavano bagnando sulla maglia ripetutamente.

Quest'ultimo si alza in piedi boccheggiando in cerca di un solito insulto ma gli uscì solo una risatina.
"Come hai osato!!" esclama sempre il corvino ridendo leggermente per poi dirigersi più verso la riva e schizzare il doppio di più addosso al biondo divertito.

Jungkook dopo la sua vendetta si risedette sul'erba fresca a guardare la luna che luccicava alta nel cielo,
seguito Taehyung che si sdraia completamente per avere una visuale più ampia.

Il minore gira la testa fissandolo attentamente e con un'insolita emozione.

"Sono invidioso" disse quasi in un sussuro quest'ultimo, avendo paura di farsi sentire.

"Invidioso di cosa?" rispose il biondo incuriosito appoggiandosi sui gomiti.

"Di come riesci a sorridere così dopo tutto quello che hai passato" concluse il minore guardandolo con uno sguardo di empatia.

Il maggiore sospira leggermente distogliendo lo sguardo per portarlo al cielo scuro illuminato solo dalle stelle e la luna.

L'atmosfera era tranquilla e tutte e due si stavano rilassando attorno alla natura.

"Ho deciso di aggrapparmi a quello che mi faceva stare bene e cercare con tutto me stesso di non cadere nel vuoto, nonostante tutto il male che ho vissuto, ho cercato di vedere le cose brutte in ostacoli che piano piano sono riuscito a superare"

From my window || taekook [in pausa]Where stories live. Discover now