ERIK: 16

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Alessio è ancora sdraiato nella sua cella, nella posizione più scomoda e innaturale che possa esistere. Si presenta, di nuovo, alle sbarre la donna comandante.
«È venuta a farmi un saluto?» le chiede contento.
La donna gli fa un sorriso. «Non riderai più Alessio Di Costanzo.»
Alle spalle della donna arriva un gruppo di soldati, che portano con loro Michael incatenato. Lo portano alla cella e poi lo buttano dentro, intanto lo liberano. Poi li lasciano da soli.
«Divertitevi» dice la donna mentre si allontana. Stavolta è lei a sorridere.
«Ciao ciccione» lo saluta euforico il cecchino.
«Hanno catturato anche te stecchino?» gli chiede in modo burbero.
«Li ho lasciati fare, so già come uscire.»
«Certo...» poco ci crede il gigante.
«E tu invece?»
«Ero stanco e non ho resistito alla cattura, ma posso andarmene quando voglio. Gr... sanno il tuo nome, idiota.»
«Non gliel'ho detto io e fra poco sapranno anche il tuo» ci tiene a puntualizzare il cecchino.
«Gr...»
~~

«Niente, niente. Uff... Ah...» Erik se la prende col telefono. «Come cazzo li contatto quegli altri idioti?»
Lo scuote, fa il gesto di buttarlo a terra, ma si interrompe quando ricorda quanto gli è costato. «Meglio di no.»
«Serve una mano?» dall'edificio di fronte esce una donna stupenda, pelle molto scura e lucida, viso contornato da lunghi capelli neri e luccicanti occhi verdi. Ha indosso degli abiti quasi trasparenti, in certe parti del corpo, mettono bene in mostra le sue soavi forme. «Se ti serve un posto dove stare qui da noi c'è tanto spazio ed è tutto gratuito, non farti problemi.»
Erik posa il cellulare in tasca e decide di accettare l'invito, anche se la sua espressione mostra tutt'altro che contentezza. Pare più scocciato e nervoso, però non se la sente di negarsi un letto. Anche se da gente che sembra poco raccomandabile.

«Mettiti comodo mentre sistemo delle cose qui.»
Erik si siede su una comoda poltrona, nella quale sprofonda, e si guarda intorno. Ci sono molte ragazze intorno a lui, tutte sembra che lo stiano guardando, alcune in modo sensuale e altre come se avessero terrore, ciò mette un po' in imbarazzo lo svedese.
Tutto gli sembra fuorché un albergo, ma ancora non arriva al reale utilizzo di quel posto. Magari può aver fatto tenerezza a queste donne seminude e quindi lo hanno accolto senza secondi fini. Almeno così pensa lui.
«Eccomi Erik, ti ho riservato una camera al terzo piano, una delle più comode.»
Erik prende le chiavi ma, prima che se ne vada.
«Che ne dici se ti offrissi un leggero trattamento? Niente di troppo particolare, scommetto che ti piacerà.»
Erik, accorto, segue la donna fino ad una stanza. «Sembra una sauna...»
«È simile, ti diverterai. Puoi spogliarti stesso lì dentro. Se hai bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, ci saranno qui fuori le mie ragazze. Se lo desideri, sapranno tenerti compagnia.»
Erik fa un cenno col capo e poi entra dentro.
"Perché dovrei volere compagnia?"
Entra nella sauna e si mette seduto, mentre ripensa alle parole della donna: "Puoi spogliarti stesso lì dentro."
«Perché cercano sempre di spogliarmi? Vogliono anche loro deridermi? Stronze, non casco più nei giochetti dei bulli.»

Appena è solo, Erik prende un auricolare, collegato all'altro lasciato sul divanetto in cui stava sprofondando.

La donna si allontana per parlare con un amico nella sala principale.
«È dentro Lux?» non le dà nemmeno il tempo di dire "ciao".
«Sì, crede di fare la sauna, invece la temperatura di quella stanza scende sempre di più. E le mie ragazze fuori sono pronte nel caso lui riuscisse ad uscire o le chiamasse. Certo, magari prima di ucciderlo gli faranno provare un po' di piacere.»
«Ottimo lavoro Lux, i nostri capi ne saranno fieri.»
«L'ennesimo uomo bianco che farà parte della mia collezione... pene bianco.»
Lux apre l'armadio dei premi, dove all'interno conserva "il ricordo" di tutti gli uomini a cui ha dato tanto piacere. «Un po' mi dispiace, era carino.»
«Hai qualche bella ragazza da darmi?» chiede sfregandosi le mani.
«Sai che per te ce ne sono sempre» risponde ammiccando.
«Giovani?»
«Ovvio. Ma stavolta prova a non ucciderle, mi secca andare a cercare altre stupide ragazzine credulone. E poi l'armadio è già pieno.»

I FRA: Una nuova eraWhere stories live. Discover now