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Pov Charles

"Charles dovremmo prenderci una bella vacanza sai?"
"intendi che io dovrei prenderla da te? si sono d'accordo" Carlos mi diede una sberla leggera sulla nuca che mi fece scoppiare a ridere
"mate questa me la paghi" io scoppiai a ridere nonostante Carlos mi stesse minacciando ma sapevo che stava scherzando. Il suo viso però si illuminò e stava guardando qualcosa dietro di me allora mi girai curioso e beccai lei. Mi stava guardando con i suoi occhi azzurri che erano risaltati da un vestitino sempre sull'azzurro chiaro che le stava d'incanto.

"Ciao" lo disse in modo timido e Carlos andò ad abbracciarla ma lei continuava a guardarmi dispiaciuta. Erano passate un bel po di settimane da quell'accaduto. Arthur era tornato e provava in tutti i modi a parlarmi ma non c'era verso. Non volevo, ero deluso da lui. Sapeva perfettamente come stavo e lui fingeva ogni volta. So di aver sbagliato non lo nego ma ci sono stato male anche io e Arthur lo sapeva perfettamente.

"Carlos ci puoi lasciare soli un'attimo?" lui passò lo sguardo da me a lei e poi annuì lasciandole un bacio sulla guancia morbida e abbronzata.
"Ciao Charles" quando pronunciava il mio nome andavo in tilt, non aveva la pronuncia perfetta ed era questo che mi piaceva. Questa volta non mi sarei fatto ingannare però da quelle labbra rosee
"scusami ma devo andare ora" cercai di sorpassarla ma lei mi prese per un braccio fermandomi. Quel contatto mi fece rabbrividire, la sua mano emanava calore
"ti prego due minuti" io sbuffai e mi girai accettando.
"vieni" lei mi seguì in religioso silenzio, la portai lontano da occhi e orecchie pronti a riprenderci.

"parla non ho molto tempo" non volevo usare questo tono con lei ma ero ancora arrabbiato o forse deluso da entrambi. Ci era rimasta male da questo tono ma cosa si aspettava? Che mi inchinassi?
"perché non parli più con Arthur?"
"lui lo sa non sono affari tuoi"
"si che sono affari miei se la colpa è mia" non dissi nulla, non volevo darle la colpa perché si in parte era colpa sua ma anche mio fratello ha contribuito

"potrà anche essere colpa tua ma cosa ti importa se non parlo più con Arthur, te ne sei andata e non ti sei più fatta sentire quindi ora dimmi perché ti importa" i suoi occhi erano lucidi pronti a piangere ma non l'avrebbe mai fatto, non davanti a me
"perché mi importa Charles" io feci un passo avanti e lei sussultò
"di cosa? dimmi che cosa ti importa Giada" lei mi guardò negli occhi
"di voi Charles" io la guardai sconvolto non sapendo se stesse mentendo o meno. Mi allontanai ridendo amaramente
"si immagino quanto ti importi" come faceva ad importarle di me dopo ciò che era successo

"nonostante tutto io ci tengo a voi, ad Arthur, a tua mamma, a Lorenzo e... a te Charles" lo disse in un sussurro ma lo sentii perfettamente. Mi girai verso di lei e la spinsi contro il muro. Eravamo a un palmo di distanza e le mie narici si riempirono del suo profumo
"non provare a mentirmi, non a me" le puntai un dito contro e lei si spaventò. Avevo cercato di mantenere la calma ma non ci riuscivo e lei odiava quando le si urlava contro si spaventava

"non urlami contro Charles" mi spinse via ma non mi spostò neanche di un millimetro. Era in procinto di piangere ma si stava trattando
"scusami..."
"lo sai che ci tengo a voi e a te. Ma non è facile per niente" mi allontanai e non dissi nulla. Io lo sapevo che ci teneva ma non riuscivo a crederci come poteva farlo?
"Charles ti prego chiarisci con tuo fratello la colpa è solo mia. Non parlarmi più, insultami, non mandarmi più i fiori ma ti prego parla con lui che non ha colpe"
"Giada non"
"No Charles tu puoi eccome. Io gliel'ho chiesto non volevo che tu sapessi qualcosa di me dopo ciò che era successo. Non parlavo neanche con i ragazzi nessuno sapeva dove fossi, è Arthur che mi scriveva per te, mi parlava di come stavi, che volevi ritirarti dalla F1"
"Giada basta" non potevo sentire più niente. Era stato un brutto periodo ma sono riuscito a superarlo anche se quella ferita si è aperta di nuovo

Ritornerai mai da me?// Charles Leclerc Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora