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Yuki

Sentii una mano afferrarmi il collo e portarmi la testa indietro, scontrai la nuca contro la spalla di Bakugo.

Le labbra di Kirishima mi scivolarono sulla parte del collo non coperta dalla mano del biondo mentre quest'ultimo mi sussurrò all'orecchio:

«Giuro, non era pianificato», mille brividi mi invasero mentre le mani di Kirishima iniziarono a toccare ogni parte del mio corpo.

«Giuro anche che mi sto eccitando contro la mia volontà» sussurrò ancora sfregando la sua erezione contro il mio sedere.

Intanto la lingua di Kirishima tracciò il percorso dalle mie clavicole al mio mento ed un rumore estremamente umido uscì dalle mie labbra e posso giurare di aver sentito l'erezione di Bakugo pulsare di più contro di me.

Le dita del biondo arrivarono all'interno della mia bocca mentre quelle del rosso sfregarono contro il mio sesso.

Anche questa volta mi abbandonai ad un gemito, socchiusi gli occhi e mi accasciai su Bakugo che intanto stava baciando in modo languido il contorno del mio orecchio.

Kirishima continuava a darmi piacere con le dita mentre la sua bocca arrivò al mio altro orecchio, così la mia mente fu inebriata dai loro respiri affannati.

In un movimento improvviso mossi i fianchi sulle dita di Kirishima scontrando inevitabilmente il sedere contro l'erezione di Bakugo.

Decisi che non potevo starmene ferma, così baciai Kirishima mentre muovevo in modo ipnotico i fianchi dando piacere sia a me che al biondo. Quest'ultimo, con la mano che teneva intorno al mio collo, mi riportò la testa indietro facendomi nuovamente scontrare la nuca contro la sua spalla.

«Apri gli occhi» mi sussurrò «Guarda me» schiusi piano gli occhi e ritrovai quelli rosso rubino di Bakugo completamente lucidi che squadravano il mio viso.

Il suo sguardo fu per me un avvertimento, mi stava dicendo di fermare tutto, che non avrei voluto passare la notte con entrambi, che alla fine sarebbe stato imbarazzante, che ero in tempo per fermarmi.

E la prima cosa che pensai fu: cosa cazzo ne sapeva Bakugo di quello che avevo bisogno? Se volessi davvero fermare tutto, se quella notte non mi avrebbe soddisfatta.

E poi pensai che aveva ragione, che non mi sarei goduta il momento, non davvero. Pensai che alla fine avrei spezzato il cuore a Kirishima e che forse sarebbe stato meglio fermare tutto.

«Ragazzi» mormorai, non riuscivo a parlare, avevo una sorta di groppo alla gola formatosi per l'eccitazione «Ragazzi, basta»

Kirishima si fermò e Bakugo, un po' titubante, lasciò la presa su di me. Lo guardai, passai lo sguardo su tutti e due e notai le protuberanze nei pantaloni di entrambi.

«Credo che... Io...» afferrai il cappotto caduto a terra e corsi via. Arrivai davanti all'ingresso, appeso all'attaccapanni il mio capello e mi precipitai al di fuori della villa.

Mi incamminai per le strade di Tokyo con la testa intrappolata da mille pensieri, neanche le voci incessanti delle mie mille me potevano distogliere i pensieri da quello che era appena successo.

Arrivai davanti i dormitori completamente vuoti solo qualche decina di minuti dopo.
Mi appoggiai al muro bianco con la schiena, tenni il piede destro appoggiato al muro, il cappello sopra gli occhi e mi infilai una sigaretta in bocca.

Dopo un paio di tiri sentii dei rumori provenire dallo stesso capannone del mio primo bacio con Bakugo. Erano sicuramente due ragazze, ma non capii bene cosa stessero facendo.

Sbirciai attraverso un buco fra le travi di legno che componevano la struttura, ma prima che potessi identificare le due ragazze una voce mi perforò l'orecchio con un sussurro: «Che stai facendo?»

Sussultai e appena vidi il sorriso supponente di Bakugo mi tranquillizzai e irritai al contempo, se solo fosse stato possibile.

«Ho sentito delle voci ma...» aprii la porta ma dentro non c'era nessuno «Ti pareva» gettai a terra la sigaretta e la calpestai con forza.

Non ne potevo più con queste voci, con queste cazzo di allucinazioni. Tutte quelle grida che la mia testa mi portava ad ascoltare, che nella realtà non c'erano.

E poi c'era quell'altra cosa che...
«Cazzo!» lanciai un calcio alla struttura di legno e Bakugo mi afferrò da dietro.

«Che ti prende ora?» capivo fossi una tipa strana e che potessi davvero far perdere la testa, ma perché cazzo mi girava continuamente intorno?

Sembravo il sole e lui la terra che mi girava intorno, peccato che io non fossi luminosa come il sole e lui non avesse bisogno di me per riscaldarsi.

«Nulla, roba mia» mi accesi un'altra sigaretta e appena la nicotina entrò in contatto con i miei polmoni fu come se le mille paranoie fossero svanite in men che non si dica.

«Capisci che se hai un problema devi dirmelo, vero?»
«E perché dovrei?» sbottai incazzata «Perché dovrei dar conto a te? Tu che mi odi con tutto te stesso. Proprio tu che per la testa non hai altro che la tua carriera. Non è con te che voglio parlare. Io non voglio parlare. Io voglio... voglio.. voglio un po' di silenzio. Ti prego Bakugo dammi una tregua, non ne posso più»

Qualcosa di nuovo mi strisciò sulle guance lentigginose e pallide, delle lacrime salate che piano scesero come fontane dai miei occhi.

Era la prima volta che ero cosciente durante un mio pianto e, proprio perché ero cosciente, mi stupii quando mi lanciai fra le braccia di Bakugo.

Lanciai la sigaretta che mi scivolò dalle dita mentre quelle di Bakugo oltrepassarono i miei capelli neri.

«Va tutto bene» mi sussurrò e credetemi quando vi dico che avrei tanto voluto che fosse così, che davvero stesse andando tutto come previsto.

«Dammi una tregua, non ne posso più» piansi contro il suo petto, mi strinse più forte.
«Cosa ti sta succedendo?» mi disse con una nota di preoccupazione.

«Io... Bakugo penso che stia peggiorando» commentai a denti stretti e a sguardo basso «Sento delle voci e mi ricordano di quanto sia un fallimento»

Il biondo emise una risatina amara «Fidati, se fossi un fallimento sarebbe tutto più facile. Ma tu fai sempre tutto perfetto ed è difficile credere che tu sia pazza»

Qualcuno (Bakugo x Oc)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora