oops...

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dopo svariate ore a trovarmi vari vestiti con velvette avevamo trovato quello perfetto
era rosso chiaro
con una cinta ciano,
delle maniche gonfie anch'esse ciano
ed un cappello rosso che assomigliava a quello di valentino
poi sul collo una bellissima sciarpa che dava volume al tutto,
mi sentivo una principessa..

dopo svariate ore a trovarmi vari vestiti con velvette avevamo trovato quello perfettoera rosso chiaro con una cinta ciano, delle maniche gonfie anch'esse cianoed un cappello rosso che assomigliava a quello di valentinopoi sul collo una bellissima...

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(qusi tutti i disegni che ci sono in questa storia sono fatti da me)
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velvette era una stilista! in tutti i sensi, fin da quando ero piccola la ammiravo creare abbinamenti perfetti!

dopo poco uscì dalla stanza e velvette mi squadrò dall'alto al basso come se avesse appena fisto un fantasma
Ve : o... mio.. dio! quest'abito è fatto per te! lo puoi tenere, io non l'ho mai messo
velvette ridacchiò per poi ritornare a guardarmi sorridendo
Ve : andiamo a farlo vedere a tuo padre!
seguì velvette sorridendo, non potevo credere di essere passata da non avere niente per cui ridere a ridere per tutto!
finalmente ero a casa, e non vorrei mai più andarmene da qui..
velvette mi fece strada verso la sala centrale,
quel posto era gigante!
appena spalancata la porta trovammo valentino seduto al tavolo del mini bar che era a lato della sala
anch'esso cominciò a guardarmi sorridendo
Vl : tesoro! ma che bellezza
val mi sorrise ironicamente ed io ricambiai voltandomi poi verso velvette che aveva costantemente quel suo ghigno sulla sua faccia
Ve : e pensa che è lo stesso vestito che TU stavi per buttare
valentino ridacchiò in silenzio
Vl : vel! non puoi dirmi che a te stava bene, su!
velvette guardò male valentino per poi spingermi verso il corridoio dove doveva essere mio padre
appena sulla soglia del corridoio sentì la voce di mio padre che parlava con qualcuno,
mi bloccai, riconobbi subito la sua voce...
vox : ma vaffanculo, chi ti credi di essere? non ti conosco nemmeno e tu mi vieni a parlare di mia figlia, che in oltre è appena tornata?
fermai velvette che iniziò a guardarmi incuriosita
?? : dai sù vox, conosco tua figlia molto di più di quanto potessi, vorrei solo vederla, è passato anche fin troppo tempo da quando è scappata
vox : scappata? cosa stai dicendo scusa?
il ragazzo si bloccó di scatto quando mi vedette
?? : vanya!! eccoti, perché sei scappata così senza preavviso??
mio padre spalancò gli occhi capendo la situazione, io iniziai a tremare indietreggiando pian piano da quella figura..
mio padre lo prese per un braccio spingendolo fuori e con degli occhi pieni di rabbia iniziò a parlare glitchando
vox : QUINDI SEI TU? TU! HAI RAPITO MIA FIGLIA?
velvette si mise davanti a me e valentino corse nel corridoio sentendo vox urlare
mio padre cercò di prendere il mio rapitore per il collo valentino rimase spiazzato dalla scena per poi correre verso vox
Vl : con che faccia ti presenti a casa NOSTRA?
val aprì le sue ali e cominciò ad avanzare verso di loro, il ragazzo sfuggì dalla presa di mio padre e in qualche modo riuscì a scappare
vox : TI GIURO CHE SCOPRIRÒ DOVE TI NASCONDI E NON RESTERÀ NEANCHE UNA BRICIOLA DI TE
valentino cercò di calmare mio padre che sembrava stesse per esplodere ed io ero lì in piedi, piangendo..
velvette cercò di dire qualcosa ma senza sapere cosa rimase in silenzio
mio padre si girò verso di me e mi guardò triste
vox : vanya...
guardai mio padre in lacrime e corsi nella mia stanza
chiusi la mia porta a chiave e caddi sul pavimento rannicchiata dietro la porta
potevo sentire mio padre salire per le scale insieme a velvette mentre valentino rimase giù
arrivati alla mia porta mio padre bussò aspettando una risposta e poi iniziò a parlare con una voce bassa e calma
vox : mi dispiace vanya... non volevo riportare alla tua mente certi ricordi.. so che non sei arrabbiata con me, ma con lui, e so anche che vorresti restare sola per adesso, ma io e gli altri ti aspetteremo giù, quando troverai le parole ci racconterai qualcosa... va bene?
non risposi.. sentì mio padre allontanarsi prendendo un grosso respiro per poi scendere
velvette bussò alla mia porta
Ve : hey.. vuoi parlare?
mi alzai e aprì la porta con un po' di esitazione
velvette aprì la porta trovandomi in lacrime per poi abbracciarmi
Ve : non sono una tipa di abbracci però credo che tu ne abbia bisogno..
si fece strada entrando nella stanza
Ve : allora.. parla..
guardai velvette tremando e mi avvicinai al mio letto sedendomi
velvette mi guardò dispiaciuta e poi ricominciò a parlare
Ve : va bene.. sarà per una prossima volta, forse però dovresti spiegare una minima parte anche a tuo padre...
è preoccupato per te vanya..
guardai velvette per poi alzarmi di nuovo
Van : andiamo...
mi incamminai verso l'uscita della mia stanza e scesi le scale, guardai vel seguirmi e poi mi affacciai nella stanza dove mio padre e Valentino mi stavano aspettando
mio padre mi guardò, aveva gli occhi lucidi e aveva palesemente appena pianto
mi avvicinai a lui e mi sedetti
valentino mi guardò e poi guardò vox non dicendo una parola
Van : ecco...

hazbin hotel (le tre vees): welcome home..Where stories live. Discover now