racconta...

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Van : allora...
la mia voce si bloccó di colpo, non sapevo né come iniziare né come finire, pensavo solo a quello che mi fosse capitato cercando aiuto e conforto nel vuoto dei miei pensieri
mio padre mi guardò preoccupato afferrandomi la mano
potevo sentire la sua presa lenta sulla mia e tutto quello che riuscì a fare era scoppiare in lacrime
fu lì che velvette si avvicinò a me
Ve : vuoi che inizi io?
mio padre guardò velvette confuso per puoi riguardare me
feci un cenno col capo e velvette iniziò a parlare
Ve : come ben sapete vanya è stata rapita sei anni fa da.. quel coso, e-
mio padre si alzò in piedi visibilmente infastidito per poi guardare velvette
Vox : cioè da quanto TU sapevi tutto?, perché non hai detto niente fin da subito?
vox si avvicinò a velvette e lei indietreggiò lentamente
Ve : CALMATI VOX! lo so da stamattina, ve lo avrei detto stasera se quel pezzo di merda non avesse una faccia da culo e non si fosse presentato qua
vox prese un respiro e si calmò per poi ritornare a sedersi accanto a me
poi vel riprese il discorso
Ve : poi io non so "TUTTO" so solo quello che lei mi ha voluto dire, forse una parte la tralascerò, perché è abbastanza forte e sarà lei a dirvela ...
mio padre ricominciò a guardare ancora più impanicato di prima
e a quel punto sapevo di essere obbligata a dirgli qualcosa
Van : ecco .. io.. sono stata chiusa per tutto questo tempo in una stanza, senza cibo e ogni tanto un goccio d'acqua.. p-poi quando per loro mi "comportavo male" ecco...
la mia voce iniziò a tremare e quando valentino lo notò si alzò in piedi di scatto
Va : non dirmi che è quello che penso io... giuro che lo ammazzo
guardai velvette che a sua volta guardava il pavimento e mio padre mi accarezzò la guancia spostando la mia attenzione su di lui
era in preda al panico, sul punto di piangere
vox : ti hanno picchiata?
van : s-si ma non era quello...
valentino si avvicinò a mio padre, che sembrava immobilizzato e sconvolto,
non potevo biasimarlo, sono sua figlia e l'ho sempre visto come un padre iper-protettivo, ma adesso che sapeva cosa mi fosse successo si sentiva la colpa addosso
vedevo i suoi occhi riempirsi di lacrime per poi abbracciarmi stringendomi,
potevo sentire la mia spalla inumidirsi per le sue lacrime e le sue braccia tremare intorno a me
van : papà.. è tutto finito, tu non hai nessuna colpa
vox : i-io non sono riuscito a proteggerti, e adesso... adesso sei qui...
cominciai a piangere e strinsi a me mio padre,
potevo vedere valentino uscire dalla stanza velocemente per poi chiudere la porta alle sue spalle,

dopo quel momento lasciai la presa di mio padre e lui mi guardò con degli occhi pieni di tristezza per poi fare un passo indietro, guardai vel dietro di noi,
anche lei aveva gli occhi lucidi ma cercò di nasconderlo passando la sua manica sotto gli occhi
e poi ripresi a parlare cercando di riportare una situazione migliore
Van : ho una leggera fame e mi è tornata in mente la tua meravigliosa pasta al pesto, che ne dici papà?
mio padre mi guardò e ridacchiò silenziosamente
per poi farsi strada verso la porta
vox : dai forza te la preparo, almeno oggi non mangiamo quell'orribile brodino che prepara sempre valentino
vel rise aggiungendo alle parole di mio padre
Ve : oh dio finalmente! ci voleva tua figlia per farti cucinare!
io sorrisi a velvette divertita per poi andare verso la sala principale
e uscì nel piccolo cortile sul retro e mi sedetti su uno scalino
presi una sigaretta dalla mia tasca e l'accendino per poi accenderla
iniziai a fumare e ad un certo punto sentì un rumore venire dall'altra parte,
decisi di andare a controllare
appena arrivata in sala vidi una specie di ragno bianco e rosa umanoide aspettare qualcuno, lui mi notò e si avvicinò a me
Ang : hey~ ma chi è questa bellezza~
appena iniziò a parlare indietreggiai appena, forse era una delle "ragazze" di valentino
Van : stai aspettando Valentino?
il ragazzo mi guardò sorpreso
Ang : bhe si? puoi dirmi dove cazzo è quel coglione? è mezz'ora che lo aspetto!
Van : non mi stupisce, è appena uscito comunque
dopo la mia affermazione mi guardò scocciato per poi fare altre domande
Ang : pff, vabbè posso aspettare quanto gli pare, ugh- ma, tu? chi saresti? non ti ho mai vista qua assomigli alla figlia del demone tv che è sparita da un botto, peccato!
fece spallucce e continuò con
ang : era simpatica! mi veniva sempre a vedere con valentino ai party
lo squadrai per ricordarmi chi fosse, ma il mio cervello non era collegato in quel momento
Ang : cos'ho detto? perché mi guardi male?
quando mi resi conto di starlo guardando male distolsi lo sguardo per poi parlare
Van : bho, io non ti ricordo
lui mi guardò confuso
Ang : in che senso?
Van : ah si, giusto
ridacchiai piano per poi continuare
Van : io SONO la figlia di vox, ironico vero? bhe sono tornata ta-daa
Ang : coosa? stai scherzando vero? cos'è successo ti avevano rapita?
il ragazzo prese a ridere per poi notare il mio sguardo estremamente serio
Van : si, ma non ti interessa
Ang : oh.. non pensavo fosse davvero quello, dovrei diventare indovino
comunque io sono angel dust! il porno attore più famoso dell'inferno direi, mi conoscono anche in paradiso
Van : non mi interessa
lo scansai per poi passare andando verso la cucina lasciandolo in piedi confuso
ang : sei come tuo padre e quello stronzo di valentino!
mi fermai per poi voltarmi verso di lui
Van : che c'è ti sei offeso? ho semplicemente detto che non mi interessa
angel mi guardò più confuso di prima
ang : era una battuta calmati!
Van : e quale sarebbe la battuta
ang : he sei tale e quale a loro e ti comporti ugualmente!
Van : non l'ho ancora capita e comunque non mi interessa sono venuta qua solo perché c'erano dei rumori non perché volevo parlare con una puttana di valentino!
angel mi guardò male per poi infastidirsi leggermente ma mantenendo il suo personaggio
Ang : vaffanculo! eri più simpatica da piccola, e comunque io non sono UNA puttana io sono ANGEL DUST senza di me valentino non avrebbe un soldo!
Van : va bene, va bene, ma cerca di non farti sentire da mio padre, abbassa la voce!
Ang : ah si? perché cosa mi fa'~ ?
in ragazzo ridacchiò per poi ritornare a guardarmi infastidendomi ulteriormente
mi avvicinai a lui schifata e gli urlai contro
Van : non ti conviene fare il pervertito, potresti finire ammazzato per me!
angel continuò a fissarmi annoiato e valentino entrò nella stanza
Vl : che cazzo succede qua? angel?
angel guardò Valentino impanicato e iniziò ad indietrggiare
Ang : val! s-sono solo venuto per le riprese di oggi
io lo guardai confusa cambiare carattere in millisecondi all'entrata di val
riesco a percepire come si fosse già pentito di avermi parlato ma decisi di non fare la stronza e dire a val qualcosa
Van : val! non ammazzarlo di già, mi sta' simpatico
val mi guardò stupito e angel fece lo stesso
mi girai verso di lui e me ne andai facendogli l'occhiolino

nel corridoio poi potevo sentire velvette e mio padre parlare e prima di entrare mi fermai ad origliare,
cosa durata poco perché stavano  semplicemente litigando per la cottura della pasta
Van : oh! ma la finite? vi sento dalla sala!
i due si misero a ridere e poi velvette si avvicinò a me
Ve : vieni siediti! è quasi pronto
e comunque dovresti dire a tuo padre che la pasta cuoce dopo 8 minuti,
non mezz'ora!
io sorrisi divertita a vel appoggiandomi sulla sedia vicino al banco della cucina
vel mi guardò stranita dal mio gesto e mi chiese spiegazioni
Ve : ti santi male?, cos'hai?
un secondo dopo la domanda di vel un dolore lancinante mi trafisse al fianco facendomi piegare per terra iniziando a tossire
velvette si spaventò e cercò di aiutarmi sedendosi accanto a me preoccupata
mio padre si girò di scatto appena mi poggiai al pavimento e corse verso di me
vox : vanya? cos'hai? ti senti bene? per favore sdraiati!
seguì il consiglio di mio padre e mi sdraiai sul pavimento cercando di respirare
mio padre cercò di farmi una sorta di massaggio al fianco facendo calmare il dolore mentre velvette cercava di farmi aria sventolando un foglio in preda al panico
dopo cira due minuti mi ripresi e mi misi seduta
potevo vedere mio padre completamente preoccupato e vel insieme a lui
van : cos'è stato?
vox: non lo so ma non voglio che capiti più!, vieni ti aiuto ad alzarti
mio padre mi sollevò dal pavimento guidandomi verso la sedia del bancone e mi sedetti
vel : stai bene? vuoi dell'acqua?
van : forse sarebbe meglio...

hazbin hotel (le tre vees): welcome home..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora