Il discorso con mamma...

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"Cominciarono a giocare prima i suoi amici che fecero due strike uno dietro l'altro. Quindi quando toccò a me e a Lucrezia ero molto preoccupato, feci andare prima a lei che era davvero brava, quando andai io, il primo tiro la palla andò nei canali laterali e non colpì nessun birillo ed iniziai a vergognarmi. Lucrezia però senza dire niente si mise dietro a me e cominciò a prendermi le braccia e a spiegarmi come dovevo tirare, ma il suo tocco così leggero mi faceva distrarre di più quindi glielo dissi. Lei si staccò quindi subito da me e ci mettemmo a ridere. Barbara e Ciro che non avevano sentito quello che c'eravamo detti, chiesero perchè ridevamo e che c'eravamo detti, ma Lucrezia gli disse che non era nulla di importante. Presi la palla e lanciai e per la prima volta non andò nelle corsie laterali ma andò verso i birilli che caddero anche e così io e lei festeggiammo e ci fu un attimo in cui le nostre labbra erano così vicine, così ci fermammo nel festeggiare e ci staccammo dall'abbraccio e lei andò a prendere la palla perchè toccava a lei. Passammo una bellissima serata, ci divertimmo e anche i suoi amici legarono con me e credo capirono a che persona fossi ma soprattutto quanto tenessi alla loro migliore amica. Quando tornai a casa, pensando alla sera che avevo passato e specialmente a quel momento in cui le labbra mie e quelle di Lucrezia erano così vicine che io avrei voluto darle un bacio, io avevo un sorriso a 32 denti e mia mamma che era in cucina quando mi vide sorridere si meravigliò, essendo che avendo passato un brutto periodo non ero solito a sorridere così tanto

<<oi Mati, buona sera come mai quel sorriso? non ti vedevo da tanto sorridere a chi o a che cosa devo ringraziare?>> disse mia mamma dandomi un bacio.

<<hei mamma ciao ahaha devi ringraziare una ragazza>> dissi io ed arrossii. Anche se con mia mamma parlavo di tutto mi vergognavo anche perchè non sapevo ancora cosa ci fosse tra me e Lucrezia quindi diciamo che era un pò prematura come cosa ma mi andava lo stesso di parlare di questo con mia mamma.

<<uuuuh e chi è questa ragazza fortunata?>> disse mamma che come sempre esagerava

<<mamma sono io il fortunato ad averla conosciuta...>> dissi io

<<awwww sei proprio cotto... embe raccontami>> disse lei

<<si chiama Lucrezia ed abita di fronte al bar dove lavoro. L'ho vista un giorno che stava seduta sul divano della finestra a scrivere con il pc e da lì ci siamo scambiati solo sguardi, fin quando io non ho avuto il coraggio di scriverle un bigliettino dandogli il mio numero di telefono>> dissi io

<<ma... Mati... quante volte ti dico che non devi dare a tutti il tuo numero?>> disse mamma che come sempre era apprensiva

<<mamma sapevo che mi potevo fidare ma... perciò l'ho dato, comunque lei mi ha scritto quasi subito e ci siamo conosciuti così tramite whats app. E poi le ho fatto una sorpresa per chiederle di uscire>> dissi io e mamma mi interruppe dicendo:<< uuuh davvero e cosa le hai fatto?>>

<<beh... poichè lei ama Romeo e Giulietta perchè anche lei ha studiato lettere moderne, allora ho imparato la scena del balcone che la sua parte preferita a memoria>> dissi io e mamma mi interruppe di nuovo dicendo:<< ah ecco perchè all'improvviso citavi Shakespeare ora ho capito tutto... e dai continua e poi cosa hai fatto una volta imparato?>>

<<mi sono fatto prestare una scala da un amico e ho bussato alla sua finestra quando era sola in casa e quando lei ha aperto la finestra le ho recitato la scena della finestra, ma poichè anche lei la conosceva a memoria, lei ha fatto la parte di Giulietta ed io quella di Romeo dopo questo le ho dato dei fiori i suoi preferiti e poi le ho chiesto se volesse uscire>> dissi io

<<e lei che ha detto?>> disse mia mamma che era curiosona

<<beh ha detto di si ma mi ha chiesto se potessero venire anche i suoi migliori amici perchè non mi conosceva benissimo e quindi sarebbe stata accompagnata e quindi oggi l'ho portata al bowling>> dissi io

<<awww che bello Mati sono felice per te, se questa ragazza ti fa sorridere così tanto non te la far scappare>> disse mamma che come sempre mi appoggiava in tutto quello che facevo

<<mamma non potrei è troppo importante per me mi ha fatto tornare il sorriso>> dissi io e lei mi abbracciò. Dopo quella conversazione con mia mamma andai a dormire e il giorno dopo quando ero in pausa le scrissi e le chiesi se volesse uscire con me un'altra volta lei mi rispose dopo un pò dicendo che voleva rivedermi e che quella volta sarebbe stata sola senza i suoi amici e quindi io le risposi che era bello perchè significava che si fidavano di me. Dopo un pò di tempo, più o meno a mezzogiorno ecco che Lucrezia passò per il bar ed io stavo pulendo la teca dei cornetti sapevo perchè l'avevo vista che era la cosa che preferiva, mi guardava sempre quando lo facevo. Io le sorrisi e volevo anche chiacchierare con lei anche per due minuti ma il mio capo mi chiese di andare a fare una consegna e quindi con una faccia un pò triste tornai dentro posai lo spruzzo e la pezza e andai a fare questa consegna. Quando tornai vidi la finestra aperta ma lei ancora non c'era dopo quando tornai dal pranzo però la vidi lì seduta intenta a scrivere qualcosa, ogni tanto poi mi rivolgeva lo sguardo e i nostri occhi si incrociavano. Passarono alcuni giorni ed insieme a mia madre organizzai l'appuntamento perfetto. Era sulla spiaggia, vicino alla struttura che volevo comprare per fare il centro sportivo così condividevo quella cosa anche con lei. Così le mandai il messaggio con l'orario e il giorno che ci saremo visti di nuovo e questa volta da soli. Mamma preparò qualcosa da mangiare in modo tale che facessimo un pic nic ed io mi preparai era domenica, il bar era chiuso e andai a prenderla. Mi ero messo una camicia bianca e un jeans, la bussai e poi aspettai davanti alla macchina, quando uscì e la vidi era bellissima con quel suo vestito, mi venne vicino e mi salutò con un bacio sulla guancia, poi la feci salire in macchina, ma prima le feci i complimenti per come stava e anche lei. Durante il viaggio Lucrezia cercava di capire dove ci stavamo dirigendo ma io non volevo far perdere l'effetto sorpresa quindi non le dissi niente e quindi quando arrivammo lei rimase davvero sorpresa. Scendemmo delle scale e arrivammo sulla spiaggia. Era una giornata bellissima non faceva freddo e si stava bene. Dopo un pò che ci godemmo l'aria di mare senza parlare mi chiese il motivo per cui l'avevo portata proprio in questo posto, essendoci tanti luoghi vicino al mare più vicino a dove abitavamo noi, io allora le dissi che era il posto dove volevo fare il centro sportivo, le indicai il posto in cui c'erano i campi di calcio e quelli da tennis, e le dissi che avevo scelto proprio quel posto perchè era vicino al mare che faceva bene ai polmoni. Lei si congratulò con me e mi augurò davvero di realizzare questo mio sogno, io le chiesi poi se le andava di fare un pic nic sulla spiaggia e poi di andare a vedere il posto. Lei mi disse di si perchè era una bellissima cosa e che lei voleva essere partecipe di questa cosa perchè se ero felice io lo era anche lei. In quel momento quando disse quelle parole non capii più niente, la presi per il collo e la baciai sulla bocca, quando sentii che era irrigidita e non ricambiava molto il mio bacio le chiesi scusa e le dissi che ero felice e che quindi lo avevo fatto spontaneamente senza pensarci, lei mi disse di tranquillizzarmi perchè anche lei lo avrebbe voluto fare ma voleva sapere se lo avessi fatto solo perchè ero felice o perchè lo volevo davvero. Le dissi così la verità che desideravo di baciarla da quando l'avevo vista la prima volta, e la avevo fatto perchè mi piaceva. Mi disse che pure lei desiderava di baciarmi ma non aveva avuto il coraggio e che menomale che lo avessi fatto io. Io poi le dissi che mi aveva fatto tornare il sorriso. Lei si mise a piangere quindi la abbracciai e le accarezzai il sorriso, le asciugai le lacrime e poi stendemmo un'asciugamano sulla sabbia e dal cestino che avevo con me cacciai le cose che aveva preparato mamma. Le dissi poi che mia mamma sapeva di noi e che aveva deciso lei di preparare qualcosa per noi. Mangiammo tutto, e poi restammo a guardare il mare quando si fecero le 15 la portai a vedere la struttura, il proprietarioormai mi conosceva bene e quindi ci permise di vederla. Le feci tutto e la feci immaginare come sarebbe dovuta diventare quella struttura. Dopo quella visita lei mi disse che i soldi del doposcuola che guadagnava li avrebbe conservati per darmi una mano a raggiungere la somma per comprare quell'edificio, io non volevo accettarli ma lei in un certo senso mi minacciò dicendo che li avrebbe dati direttamente al proprietario quindi mio malgrado accettai e la ringraziai fino a quando non la riportai a casa. Ci baciammo di nuovo sotto al portone di casa e poi io tornai a casa pensando a quanto fosse speciale. Ringraziai per come il destino ci aveva fatti incontrare e sperai che tutto quello non fosse solo un semplice sogno..."

Dalla Mia FinestraWhere stories live. Discover now