33

395 24 2
                                    


"Io non pensavo nemmeno lontanamente... sei così morbida, non riesco a smettere di baciarti..." Erica ha gli occhi tremanti mentre lo dice.

"Io non voglio che tu smetta..." Marta fa scorrere la sua mano lungo il collo di Erica, un dito ad accarezzare la pelle tesa che ricopre la clavicola, per poi arrivare alla spalla. Passa dal collo della maglia, cerca centimetri di pelle liberi. Poi riprende a baciarla, le mette le mani dietro le orecchie, quasi a voler bere sorsi di lei. 

I baci dapprima delicati si fanno più intensi, Marta inizia a muoversi su di lei senza rendersene conto, Erica le posa le mani sulle natiche e la attira ancora di più contro il suo corpo. Un sospiro, due, si strusciano una contro l'altra. Marta ora ha una mano nel fianco di Erica e d'istinto risale verso la base del seno, lo sente attraverso la felpa, prende il capezzolo tra due dita attraverso il tessuto. Erica emette un piccolo gemito di piacere. Marta si ferma, la guarda, poi si mette una mano sulla bocca "scusa" e si alza in piedi indietreggiando. 

Erica ride "cosa? Perché ti scusi?"

"Cazzo, scusami, non volevo..."

"Ma sei  matta? La smetti di scusarti? Che c'è?"

"Non volevo, io..."

Erica si alza e le va incontro.

"Mi sembra di forzarti, approfittarmi... tu sei così giovane..." scuote la testa.

"Ma sei scema?"

"Erica, Dio mio sei una ragazzina..."

Erica risponde duramente "e siccome sono una ragazzina, pensi che non abbia sangue?" Gli occhi scuri si rabbuiano "non mi puoi trattare come una bambina"

"Scusa... non posso..."

"Ma che dici? Ma per caso ti senti... una pedofila?" 

E nel dirlo Erica si mette a ridere e dimentica la rabbia di  poco prima. 

Il silenzio di Marta le dà conferma che fosse proprio quello il suo pensiero. 

"Quanto pensi prof..." la raggiunge e la abbraccia "quanto pensi male, sopratutto. Hai ventiquattro anni, non sessanta. Se poi non ti senti attratta da me, perché ti sembro troppo giovane... quello è un'altra cosa..."

"Non mi sento attratta?" Marta scuote la testa "cazzo, anche troppo direi..."

"Sei veramente una donna difficile, tu" Erica la bacia sulle labbra, poi le prende la mano "dai, andiamo a mangiare, così non ci pensi"

Marta la ringrazia con gli occhi, mordendosi il lato del labbro. Prende le chiavi della macchina, si mette la borsa sulla spalla. 

"Sono io l'adulta della situazione qui, che risolvo le cose..." borbotta Erica "che tu ti caghi sotto alla prima occasione" la prende in giro mentre scendono le scale. 

"È complicato"

"Tu, sei complicata..."

"Mai detto il contrario..."

Dentro il portone Erica si ferma "aspetta".

"Cosa?"

Erica si posa su di lei e la bacia "chissà quando lo potrò rifare..."

"Presto"

"Non lo so, magari ci ripensi e te ne prendi una più grande, che io sono una bambina..." la bacia ancora "cazzo, dai dipendenza"

"Erica, scusa..."

Lei ride "ancora?"

"No davvero, scusami se ti ho fatto sentire... non all'altezza, non volevo metterti in imbarazzo o offenderti, tu sei molto matura, non penso che tu sia piccola, solamente giovane...."

"Scuse accettate, ci andremo piano se non te la senti... se è la prima volta..." Erica si prende gioco di lei. 

Poi legge qualcosa nei suoi occhi e la ferma prima che possa parlare "oddio, no, non lo voglio assolutamente sapere. Non dirmi niente, mi farebbe impazzire di gelosia. Tu non hai avuto nessuno prima di  me, ok?"

"Ok, stavo in convento prima di conoscerti"

"Esatto, monaca di clausura"








INSEGNAMI L'AMOREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora