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Ci prendemmo un giorno di pausa, così l'agenzia quel giorno sarebbe stata chiusa, e anche Ae-Cha si sarebbe presa un giorno di riposo. L'appartamento non era enorme ma non era neanche tanto piccolo, all'ingresso c'era un armadio per scarpe e cappotti da lì si passava ad un grande soggiorno con un divano da almeno quattro posti che ospitava generosamente anche più di cinque persone e due poltrone, un televisore da 55 pollici fisso alla parete con un impianto audio pari a quello che avevano nelle sale prove dell'agenzia; una sala da pranzo divisa in un'altra stanza che era collegata da un grande varco ad arco, da lì si passava a una bella cucina abitabile con un'isola che teneva un piano così ampio da tenere bene sei persone, era ben accessoriata, un frigorifero da far quasi invidia ad un ristorate stellato. Sul lato della cucina si apriva un corridoio, non c'era nessuna porta a dividere il soggiorno al corridoio e alla cucina, i due ambienti erano comunicanti, il corridoio portava alle stanze, sia dal lato di sinistra che dal lato destra del soggiorno, erano cinque stanze, tre di queste avevano il bagno privato in più c'erano altri due bagni, tra cui uno con vasca idromassaggio infine c'era una sala per la produzione anche se loro avevano sistemato le loro come meglio riuscivano per lavorare anche dalle loro camere. Le stanze erano divise due a due e uno uno, lasciando libera la mia, nella prima, partendo dal lato sinistro, si trovava la camera di St.Van e ACE, poi venendo verso il soggiorno quella di Ziu che era in una singola, Lou e Ayno condividevano la stanza, si aiutavano a vicenda per scrivere le parti di rap per le canzoni, e quello li aiutava a scambiarsi idee anche di notte, infine quella di Jacob che sarebbe stata accanto alla mia. Dopo la porta della mia stanza si trovava la sala produzione, la usavano poco ma quando la usavano mi avevano assicurato che era ben insonorizzata, non mi avrebbe portato fastidi. Ero davanti alla mia stanza, la porta aperta e ci guardavo dentro, aveva le pareti completamente bianche, odiavo il bianco, la stanza bianca era il mio stato di tranquillità mentale e nient'altro, «Dobbiamo ritinteggiare...» assunsi un'espressione disgustata per quel colore, la schiera di ragazzi alle mie spalle si fissava uno ad uno, «...il bianco non mi piace, almeno una parete la voglio nera!» stavo già progettando il mio spazio, qualcuno annui e fece versi di approvazione, il colore dei mobili era accettabile e c'erano delle mensole per appoggiare libri o altro, avrei voluto avere i miei album K-pop ma erano rimasi in Italia, e forse erano gia stati anche venduti. Feci un passo verso l'interno della stanza quando qualcuno fece partire una delle mie canzoni preferite, 'You Taught Me Love' arrivava dalla cassa del soggiorno, era spettacolare quel momento, piroettai a braccia aperte nello spazio vuoto, respirando a pieni polmoni l'aria della stanza, c'era anche una finestra molto ampia vicino al letto che dava sempre una bella vista quasi come quella dell'hotel. «Questa stanza è meravigliosa!» esclamai raggiungendo i ragazzi che non si erano mossi dall'ingresso, «Tutta tua» sorrise St.Van, il suo sorriso mi contagiò e gli saltai in braccio, non so per quale motivo ma il ringraziamento mi uscì in cinese e fece sorridere pure Jacob. Sistemai tutte le mie cose negli armadi e cassettiere, quaderni, libri di coreano e il computer chiuso e attaccato alla presa sulla scrivania, le lenzuola al momento me le avevano procurate loro ma ci sarebbe stata l'occasione per recuperarle, avevo la stanza praticamente vuota e i vestiti erano giusti per una stagione sola, avrei convinto sicuramente qualcuno a venire a fare shopping con me.

Si era fatta una certa e dopo aver provato il mio materasso nuovo, addormentandomici sopra, diedi un'occhiata al bagno, anche quello aveva una finestrella davvero molto graziosa e mi avevo lasciato all'interno una simil giungla di piante arrampicanti, era bellissimo. Mi cambiai infastidita dagli indumenti che avevo addosso, un paio di laggins leggeri, la maglietta di 'The Real' degli ATEEZ, che mi arrivava a metà cosce, e la felpa della WDWL X ATEEZ che avevo preso con il GO qualche anno indietro; uscii dalla stanza e mi presentai davanti ai ragazzi tutti in soggiorno, si girarono verso di me, Ayno mi indico la maglietta, «ATEEZ?» mi esclamò, io annui sorridendo, Lou, St.van e ACE mi sorridevano semplicemente, Jacob era arrossito e cercava di nascondersi per non farsi notare da nessuno, ma nessuno gli degnava di uno sguardo a parte io, Ziu alternava il suo sguardo dal cellulare a me al cellulare di nuovo, poi lo alzo di un pelo, con quel gesto che la gente fa come quando non si vuole far sgamare mente gli stai facendo una fotografia, e caso vuole, mi stava proprio fotografando, «Oppa! Mi stai facendo una foto?!» esclamai io verso di lui, la sua faccia diceva tutto e niente, mi precipitai e gli provai a strappare via il cellulare di mano, opponeva resistenza al mio tentare di recuperare il cellulare, finendogli addosso, con un suo ultimo strattone, lo guardai male, i capelli mi erano finiti davanti a gli occhi e un po' tra le lenti, guardai Jacob e gli lanciai uno sguardo di aiuto, dovevo assolutamente coalizzarmi con lui per vendicarmi su Ziu, ma lui spostò solo il suo sguardo altrove.

Avevano preparato una sottospecie di aperitivo per il mio benvenuto, ma mi ricordai che avrei dovuto offrire a Ziu da bere, gli e lo avevo promesso e non volevo dire i no, ma il soju sul tavolo era tantissimo e pure la birra era abbondante. Il primo brindisi fu disastroso ma iniziammo a bere così tanto che quelli dopo lo erano ancora di più; attaccai il mio Spotify casuale e parti 'Turbolence' degli ATEEZ e come se fossimo in un karaoke iniziammo a cantarla, adoravo talmente tanto le parti di Mingi che urlai il suo 'FIX ON' e con Lou e Ayno partimmo a fare la parte rappata, qualche minuto dopo Jacob mi stinse in un abbraccio, «Ci vediamo domani, Nanetta...» mi disse avvicinandosi al mio orecchio per farsi sentire, io mi girai per chiarire una cosa ma lui era già di spalle verso il corridoio, «Nanetta, io....» mi indicai mentre mi passavano un'altro shottino di soju e birra, senza esitazioni lo bevvi a goccia sbattendo il bicchiere al tavolo facendo attenzione a non romperlo, «Io non sono una Nanetta!» mi alzai in piedi di fianco a Lou, lo guardai delusa, «Si, cazzo sono una Nanetta...» lo riguardai alzando una mano per segnare la sua altezza e con l'altra mano la mia. Staccai la cassa ero ubriaca da far schifo, erano andati tutti nelle loro stanze, io riuscii ad andare nella mia per lavarmi e indossare il pigiama, ma la sete era ancora persistente, andai in cucina e presi la prima cosa con dento del liquido, bevvi un sorso subito senza accorgermi che era una mezza bottiglia di soju, la bevvi con avidità convinta fosse acqua, e non mi fece affatto bene, stavo tornando nella mia stanza ma senza accorgermene mi infilai proprio in quella accanto; cosa poteva fare una ragazza ubriaca nella stanza di un ragazzo? E non un ragazzo qualsiasi ma il ragazzo che mi piaceva...? Non c'è la facevo proprio a girarmi e tornare alla porta, avrei fatto il doppio del casino. Ero in piedi in una stanza accogliente e il suo stesso proprietario era seduto sul letto con gli occhi dritti su di me, con un'espressione confusa sul volto, e io? Io ubriaca pronta a fare una cazzata.

무제 - UntitledTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon