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«Muju.» disse Jacob, guardando il cellulare, «Muju?» ripetei io, inclinando la testa, guardavo la mia ciotola del riso, confusa, «C'è un impianto sciistico... sembra carino!» giro il cellulare verso di me mentre mi mettevo le bacchette in bocca con il boccone di riso e kimchi, masticai lentamente fissando lo schermo, deglutii, «Cobi, io non so sciare...» appoggia le bacchette per fissarlo un po' imbarazzata, «No problem!» sorrise, «Però io vado in snowboard.» rise leggermente lui, cosa avrei fatto io se lui andava sulle piste? Volevo rispolverare la mia povera macchina fotografica, la mia splendida Canon EOS1300d, mi sarei messa a fare foto a qualsiasi cosa. Era destino che mi sarei annoiata... «Ti faccio da insegnante di snowboard!?» disse bloccando il cellulare e appoggiandolo con lo schermo puntato verso l'alto, «Io sullo snowboard? Uhm... No, meglio di no!» scossi la testa in senso di negazione, non volevo assolutamente provare qualcosa che mi metteva ansia. Mi bastava passare la giornata con lui, lo fissavo con occhi sognanti, perdendomi totalmente nel suo nocciola scuro.

Il viaggio non era stato lungo e per niente stancante, avevamo prenotato in una baita per rimanere anche per la notte, avvisando tutti che avremmo preso una mattina in più di riposo. Lo stabilimento sciistico non era gigantesco e la neve era perfetta per le discese; io presi la mia Canon, Cobi il suo snowboard e insieme raggiungemmo le piste meno pericolose, «Quasi mi stai mettendo la curiosità di provare...» risi iniziando a fotografare il panorama intorno, non faceva tanto freddo e la neve risplendeva sotto i pochi raggi di sole che filtravano dalle nuvole, mentre Jacob iniziava a prepararsi per una delle prime discese, «Mi aspetti qui?» domandò, lasciandomi un dolce bacio a stampo sulle labbra, io annuì e continuai i miei scatti osservando dall'oculare della camera la sua discesa. In neanche un quarto d'ora era di nuovo al punto di partenza sulla 'vetta' da dove scendevano tutti, da quelli con lo snowboard a quelli in scii, «Già arrivato?» domandai con la Canon puntata su di lui, «Si e sono gia stanco!» rise staccandosi dalla tavola e buttandosi a terra sulla neve, non persi l'occasione per scattargli una foto, era meraviglioso circondato dal bianco della neve.

 In neanche un quarto d'ora era di nuovo al punto di partenza sulla 'vetta' da dove scendevano tutti, da quelli con lo snowboard a quelli in scii, «Già arrivato?» domandai con la Canon puntata su di lui, «Si e sono gia stanco!» rise staccandosi da...

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Il rifugio dove avevamo prenotato era troppo accogliente, aveva anche la sauna e non negai di non volerla provare. I giri di snowboard stancarono Jacob a tal punto da lasciarlo in stanza mentre io mi cuocevo lentamente per poco nella sauna. Non passò molto ma, da sola, mi stavo annoiando, recuperai il poco che avevo per tornare in stanza, trovando Cobi steso sul letto a riposarsi, ero tentata troppo da buttarmi su letto spaventandolo ma non lo feci per amore. Cercavo di fare il minimo rumore per recuperare la macchina fotografica e scattare una foto, mi accorsi solo dopo aver scattato che era completamente a torso nudo, e quello mi fece arrossire; appoggiai la macchina fotografica, appena percepii un suo movimento, «Cosa vuoi fare adesso?» disse girandosi su un fianco, «EH?» lascia sfuggire io, mi aveva sentita? Io che pensavo dormisse. Mi sedetti accanto a lui, stando attenta alla macchina fotografica che avevo messo sul mio lato di letto, «Boh, ormai è tardi...» feci scorrere sullo schermo LCD della Canon le foto che avevo fatto, soffermandomi sull'ultimo scatto che avevo appena realizzato, «Però, il mio ragazzo è proprio sexy...» mi feci scappare di bocca, si girò di scatto guardandomi con malizia, «Cosa credi?» disse lui senza staccarmi gli occhi di dosso, «Uhm...» alzai lo sguardo verso di lui, «Niente, sei sexy!» sorrisi, avvicinandomi di più a lui con il viso, senza accorgermene mi aveva preso per un polso tirandomi giù e cadendogli completamente sopra, «Cobi!» esclamai io, fissandolo, avevo troppo voglia di morderlo e con poco preavviso mi attaccai al suo collo come un vampiro.

» alzai lo sguardo verso di lui, «Niente, sei sexy!» sorrisi, avvicinandomi di più a lui con il viso, senza accorgermene mi aveva preso per un polso tirandomi giù e cadendogli completamente sopra, «Cobi!» esclamai io, fissandolo, avevo troppo vogl...

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Era passata quasi un ora e Jacob non mi sembrava interessato a lasciarmi alzare da quella posizione che iniziava a starmi scomoda, «Cob, sono scomoda...» tirai su leggermente il capo tirandomi qualche ciocca di capelli che era bloccata tra le sue braccia, gli appoggiai una mano sul braccio, mi vennero i brividi a quel contatto, non mi ricordavo di averlo mai toccato in quel modo, aveva una pelle morbidissima, d'impulso arrossii e cercai di nascondere il viso senza riuscirci, «Come mai sei così rossa?» si tiro su lasciando la presa dalla mia schiena, «Chi? Io, rossa?» sforzai una risata finta, «Ma figurati...» finii io, con il suo sguardo puntato nei miei occhi, avvicinandosi sempre di più, e facendomi diventare sempre più rossa, se non che il mio cellulare squillò, mi alzai di scatto precipitandomi a recuperarlo, sullo schermo c'era un nome che non mi sarei mai aspetta 'CEO Lou', «Uhm è Lou... Che cosa vorrà?» risposi al cellulare mettendolo in vivavoce, «Ciao Louu!» esclamammo entrambi, dall'altro capo del telefono risposero in cinque, salutandoci allo stesso modo in coro, risi, «Mi avete salvata!» dissi, lo sguardo di Cobi mi stava bruciando. Salvata, era per modo di dire, solo che in quel momento ritrovarmelo a neanche mezzo centimetro dal viso dopo averlo toccato in un punto, al mio tatto "nuovo" mi aveva messo in enorme imbarazzo; la nostra chiamata durò poco più di mezz'ora, non sapevo bene il motivo ma ne fui felice, spensi la chiamata e appoggiai il cellulare sul comodino, «Dove eravamo rimasti?» si domandò Jacob, tirandomi di nuovo a sé, «Uhm fammici pensare...» picchiettavo il mio dito sul mento, avvicinandomi al suo viso facendo toccare le punte del naso, sorrisi, «Sai che gli Eschimesi si baciano così?» sfregai il mio naso contro il suo continuando a ridere, «Peccato che non sono eschimese...» non finì neanche la frase che mi appoggiò delicatamente con la testa sul cuscino e si abbassò sul mio viso premendo sulle mie labbra, sentivo fin troppo desiderio e lussuria ma cercai di lasciarmi andare, gli aggrappai le braccia attorno al collo tirandomelo sempre più in giù, quasi a schiacciarmi, ma non me ne fregava del suo peso, tra un bacio e l'altro sorridevo e sicuramente si sentiva. Quei baci durarono un'eternità, non volevo levarmelo di dosso, era una sensazione stupenda, socchiusi la bocca cercando il suo permesso e senza opporsi mi lascio fare, nella foga del momento gli morsi la lingua, senza farlo apposta, di scatto indietreggiò, lui con la lingua di fuori, io mi coprii la bocca, «Scusa, scusa scusa!» continuai a scusarmi come una bambina, ma lui scoppiò a ridere, «Jacob! Mi hai fatto prendere un colpo...» avvicinai di nuovo il mio viso al suo, controllando se gli avessi fatto davvero male o se ero riuscita a mantenere una leggera pressione, il risultato? Ritrovarmi di nuovo con le nostre labbra attaccate. La giornata sulla neve si era trasformata in una giornata in baita, da soli a coccolarci senza gli altri a disturbarci. Era questa l'idea che aveva avuto Jacob o aveva secondi fini? In quel momento non mi interessava proprio, finché ero con lui mi sentivo bene, sicura e protetta, ed era ciò che calmava tutta la mia ansia.

무제 - UntitledWhere stories live. Discover now