Baciami all'improvviso

7. Chi cazzo è Fiorellino?

Pov's Hannah

Sono stanca. Stravolta. Senza fiato. Il sudore cola lungo la mia spina dorsale, la fronte è lucida, le gambe sono molli e indolenzite, in questo momento vorrei solo stendermi sul mio letto a respira a pieni polmoni. Invece sto correndo sotto il sole cocente. Ho mai detto che odio correre? Già, penso proprio che non faccia per me questo sport estremo in cui i polmoni sembrano bruciare, il respiro viene sempre meno e il dolore alle gambe è terribile. Però oggi mi hanno incastrato. Questa stupida lezione all'aperto potevo evitarla, se solo non avessi consegnato quel maledetto foglio in segreteria.

«Jones, muovi quelle gambe!» Rimbomba la voce del professore in lontananza. Almeno credo sia così, o forse è dovuto solo allo sforzo che sto compiendo.

«A cosa... mi servirà...» esalo un respiro, affiancando Ashley, «quando mi presenterò in tribunale?»

La mia nuova amica ride di gusto mentre un fischio alle nostre spalle ci permette di fermarci. Mi butto a peso morto sull'erba fresca che ci circonda e respiro a pieni polmoni. Bruciano, ma stringo i denti e chiudo gli occhi.

«Dovresti venire in palestra con me, sai, potrebbe aiutarti.»

Mi alzo sui gomiti per poterla guardare, mentre tengo un occhio aperto e uno chiuso per ripararmi dal sole. «Come scusa?» sbuffo. «Mi hai già incastrato qui, te ne rendi conto? Sto morendo per colpa tua.»

Ashley si piega dal ridere e prende posto al mio fianco aiutandomi a non avere un collasso davanti a tutti. Correre non fa proprio per me.

«Provaci, ci sono tanti bei ragazzi nella palestra dove vado. Vedrai che ti servirà, il tuo culo ringrazierà sicuramente e il ragazzo che se ne approprierà ancora di più.»

«A proposito di ragazzi...»

Un secondo fischio mi fa saltare in aria. Maledetto professore. Insieme ad Ashley torniamo verso gli altri studenti che sembrano essere più in forma di me, non che ci voglia così tanto. Tengo gli occhi fissi davanti all'uomo davanti a me e annuisco, come fanno tutte, alle sue parole di incoraggiamento per il nuovo anno scolastico. Per lui non bisogna gettare la spugna ancor prima di iniziare, ma è facile da quella parte, un po' meno quando ci si ritrova nel nostro corpo.

«Signorina Jones» mi richiama l'uomo, creando un piccolo passaggio in mezzo a tutti gli studenti. «Come stanno i suoi genitori?»

Spalanco gli occhi e accenno un bene quasi sussurrato. Non mi va proprio di intraprendere una conversazione su di loro, specie davanti a tutti questi occhi.

«Ragazzi, voi potete andare» li congeda con un movimento della mano. Poi torna a guardarmi. «Lei signorina si fermi un attimo, anche lei Collins.»

Un lieve ronzio si anima mentre la folla si allontana senza risparmiarsi commenti inappropriati che mi fanno sbuffare. «Ma lo sapete che è stata trascinata via dal nuovo ragazzo?» sussurra, senza riuscirci, una ragazza bassa e minuta. Peccato però che io abbia sentito e anche molto bene, ma evito di rispondere e le lascio continuare a credere quello che vogliono. In fondo, vivono di questo, no? Come sarebbe noiosa la loro vita senza di noi.

«Parlavano di te quelle lì?» mormora Ashley, senza smettere di guardare il gruppo di ragazze allontanarsi sempre di più. «Cosa mi sono persa?»

Il professore si schiarisce la voce e infila le mani in tasca. «I suoi genitori mi hanno mandato email avvisando del suo arrivo. Sono certo che, quasi tutti i suoi professori, le abbiamo rivolto la stessa frase, ma io sono qui per dirle anche che il loro pensiero non interferirà con il mio pensiero, specie con il suo andamento scolastico. Il cognome non fa una persona, il suo porta un peso grande in questa struttura, molte delle donazioni sono a nome di suo padre come ben sa, ma voglio per me sarà solo Hannah, una matricola.» Il suo discorso serio mi fa quasi sorridere. Credo sia la prima volta in tutta la vita in cui qualcuno evita di associarmi al mio cognome. Non rinnego la famiglia, è un bene prezioso, ma odio sentire un peso al cuore quando Jones riesce ad ottenere qualcosa grazie al paparino.