10. Finta gelosia.

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Pov's Josh

Porca puttana.

Questa è la prima cosa che ho pensato quando ho visto Maddie fuori dal cancello.

Come cazzo è possibile?

È stata la seconda.

Scappo o le vado in contro?

Questa la terza. E potrei continuare, potrei ripetere altre mille volte ciò che avrei dovuto fare e su ciò che in realtà ho fatto. Un cazzata. Certe volte bisogna essere consapevoli di ciò che si fa, io mi rendo conto di non averci pensato a sufficienza. Ed ecco perché ora sono qui, con la testa che rischia di scoppiare, con un dolore alle tempie e un grandissimo vaffanculo sulla punta della lingua. Però non posso prendermela con nessuno, se non con me stesso e le mie scelte che si rivelano ancora una volta sbagliate. Nonostante mi sia ripromesso di non cascarci, di non permettere tutto questo, alla fine non ho resisto, sono stato attirato come una calamita verso la figura familiare di Maddie.

Ho trascorso la notte in bianco, sdraiato sul mio letto, mentre al mio fianco lei dormiva beata. Non le ho permesso di sfiorare il mio corpo neanche per un secondo, mi sono tenuta a distanza di sicurezza dal corpo che una volta bramavo a tal punto da non accorgermi dei segnali. L'ho osservata dormire, mi sentivo in soggezione, in agitazione nel sapere che lei era lì. Era sul mio cazzo di letto, nel mio spazio personale e stava invadendo quelle barriere innalzate subito dopo la delusione con i suoi gesti, il suo profumo e l'aria da ragazza innocente. Non sembrava turbata, non sembrava neanche la stessa ragazza che mesi prima si faceva scopare dall'amico, sembrava semplicemente Maddie. La ragazza di cui mi ero innamorato, la stessa con cui avevo condiviso tutto, quella con cui desideravo trascorrere il mio futuro. Era tutto surreale. A partire dalla sua apparizione fuori dall'università, perché nessuno l'aveva invitata, anzi, avevo ignorato i ripetuti messaggi in cui mi pregava di ascoltarla, dove mi chiedeva di non mandarla via e che sarebbe arrivata ma quando? Si era dimenticata un dettaglio importantissimo nei suoi mille messaggi e così, quando attraverso lo schermo avevo visto la sua faccia grazie ad una foto, mi sono sentito morire e sono corso fuori dando uno spettacolo niente male ai telespettatori. Ero incazzato, furioso per questo gesto avventato e nero dalla rabbia perché sapevo benissimo che si sarebbe intrufolata dentro questa casa per finire dritta nel mio letto dove ancora dorme.

Sono stanco, perché anche se gli incubi di mio fratello non mi hanno tenuto sveglio, il pensiero di star per commettere un altro errore, non mi ha permesso di chiudere occhio. Ho paura, lo ammetto. Paura di non riuscire ad allontanarla da me ora che è qui. Paura di farmi coinvolgere più del previsto. Paura di non aver davvero voltato pagina. Paura di poterla baciare anche se non lo voglio.

E allora perché sei partito? Mi sembra di sentire Noah mentre mi sfotte per le mie scelte sbagliate. Però lui non potrebbe capire, non potrebbe mai comprendere il peso che ora mi schiaccia il petto, il bisogno incrollabile di urlare, di mandarla a fanculo per non aver pensato alle conseguenze e quel formicolio in tutto il corpo che mi sta portando verso la pazzia. Nessuno in realtà potrebbe capire.

Mi alzo dallo sgabello su cui sono seduto da una buona mezz'ora e mi preparo una tazza di caffè bollente. Non manderà via tutti i pensieri, per quello ci vorrebbe una bottiglia di whisky e una sbronza colossale, come quella che ho condiviso con la lapide di mio fratello dopo aver scoperto il tradimento di Maddie.

Sei ridicolo Josh direbbe ora, se fosse qui con me. Forse mi troverei d'accordo con lui e smetterei di autocommiserarmi, ma lui non c'è e quel buco immenso che sento è sempre lì. Sta combattendo con la parte di un Josh che non esiste più, ma che mi sta dando del filo da torcere.

Baciami all'improvvisoWhere stories live. Discover now