La Mappa - parte 3

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Il suo proposito di voler ricambiare il dono di Harry rimase una costante per tutta la sera, però non aveva il denaro necessario per comprargli qualcosa di bello. Qualcosa che dimostrasse quanto in realtà tenesse a lui, che racchiudesse tutta l'intensità dei suoi sentimenti e non solo la sua voglia di sdebitarsi per l'abito costoso che il pirata gli aveva fatto confezionare.

C'era solo un modo in cui avrebbe potuto procurarsi del denaro in maniera facile e veloce. Così, qualche ora più tardi, subito dopo cena, si diresse verso l'irlandese.

"Ehi Finnigan, ti va una partita?", esordì, con voce sicura, arricciando un angolo delle labbra in un ghigno.

"Credevo che avessi speso tutto il tuo denaro facendo compere con Harry", sibilò Seamus, risentito.

Draco annuì e il suo ghigno si spanse a tutta la bocca. "Infatti. È ancora valida la tua proposta?".

Finnigan inarcò un sopracciglio, scettico. "Quale?".

"Quella di mettere a garanzia il mio corpo".

"Prendo le carte".

Un'ora dopo, con un sorriso gongolante, Draco si diresse da Harry per riscuotere la sua vincita e lo trovò furioso. Il viso paonazzo e le vene del collo gonfie e in rilievo.

"Che cazzo ti è passato per la mente?! CHE CAZZO, DRACO!", era la prima volta che lo chiamava per nome da quando era quasi annegato e ancora una volta non era nel contesto ameno che avrebbe desiderato, se ne rammaricò.

"Ma io...", balbettò il più piccolo, sentendosi improvvisamente rimpicciolire sotto la potenza inarrestabile di quello sguardo indignato.

"Tu cosa?! COSA?!", lo incalzò l'altro, sempre più furibondo, con le mani strette a pugno e i tendini così in rilievo che sembravano essere in procinto di balzare fuori dalla pelle. Il suo corpo era scosso da un forte tremare e Draco, nel guardarlo, sentì tutte le cose offuscarsi sotto il proprio sguardo.

"Avevo bisogno di soldi", pigolò, imbarazzato, abbassando subito gli occhi. Si sentiva mortificato e in colpa, come se avesse commesso un torto nei confronti del pirata, ma non era quella la sua intenzione. Anche se era quello che sembrava.

"Potevi chiedermeli", grugnì quello, incrociando le braccia sul petto in una posa ostile, cercando di sedare i possenti tremori che scuotevano la sua figura.

Draco contrasse la linea della mascella. "Non voglio avere debiti con te".

Harry roteò gli occhi e sbuffò. "Ah, certo, meglio mettersi a fare la puttana. Ah no, la meretrice come lo dici tu...", sibilò poi, sprezzante, inchiodandolo con uno sguardo di ghiaccio, ricco di rimprovero e disappunto.

"Non sono una puttana", ribatté il biondo, socchiudendo minacciosamente le palpebre.

"Avresti potuto esserlo, se avessi perso non avresti potuto tirarti indietro. Sam avrebbe potuto scoparti tutta la notte. Non lo capisci?!", uggiolò Potter, con la voce disperata quasi quanto la sua espressione, la rabbia sembrava aver ceduto il posto alla preoccupazione e al dolore.

"Non ho perso".

"Ma avresti potuto. Perché?".

"Perché cosa?", chiese il biondo, corrucciato.

"Perché l'idea di venire a letto con me ti ripugna, ma di andare a letto con Seamus no?", latrò il pirata, come una bestia sofferente.

E Draco voleva ribattere e negare e smentirlo e confessargli che non c'era nulla che desiderasse di più al mondo che non fosse andare a letto con lui. Fare l'amore con lui. Amarlo. Farsi amare. Voleva urlare che non lo ripugnava affatto, ma lo faceva scaldare in tutte le parti del corpo anche in quelle che di solito non provano mai nulla.

"È diverso", asserì, cercando di non esporsi troppo.

"Cosa è diverso?".

"Con lui sarebbe solo sesso, non me ne importerebbe niente".

Harry non colse il significato celato nelle sue parole, non colse il Con te non sarebbe solo sesso, a te direi che ti amo.

Il moro inarcò un sopracciglio, scettico. "Cederesti la tua verginità a uno di cui non ti importa nulla?", sbottò, incredulo e sempre più addolorato.

Ancora quella storia della verginità, Draco non sapeva più come ribattere. Avrebbe dovuto dirgli la verità. Che non era più vergine da anni. Perché cominciava a serpeggiare in lui il sordido dubbio che se Harry avesse scoperto da solo che non era vergine, dopo che se ne era strenuamente convinto, si sarebbe incazzato da morire (spoiler).

"Cederei la mia verginità all'uomo che amo", disse, sicuro, guardandolo negli occhi. E in quel momento si sentì davvero un po' vergine e nudo davanti allo sguardo intenso dell'altro, che sembrava volerlo spogliare e prendere dall'interno. E in quel momento desiderò davvero di poter essere vergine, come credeva Harry, come forse sperava Harry, per poter fare con lui l'amore la prima volta. Concederglisi totalmente come forse non si era mai concesso a Blaise.

Cominciò a credere che Harry sarebbe stato un buon amante, rude e passionale, ma anche molto dolce. Di quella dolcezza che ribolliva ora in quegli occhi verde giada mentre lo guardavano con bisognoso desiderio.

"Prendi i tuoi fottuti soldi", gracchiò Potter, stizzito, lanciandogli il sacchetto con il denaro.

Draco si sentì sporco e amareggiato, in realtà si era messo a rischio solo per poter comprare un regalo a Harry. Ma questo non poteva dirglielo.

Da quella sera i loro rapporti si freddarono e si parlarono a malapena nelle due settimane successive, fino a quando attraccarono vicino Dublino il giorno della Vigilia di Natale.

Il lord e il pirata - DrarryWhere stories live. Discover now