15. amici e consigli

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Beatrice e Holden si trovavano in cucina, entrambi intenti a spalmare la nutella sui pancake che lei aveva preparato poco prima. Erano gli unici svegli, e questo perché il romano, che conosceva gli orari della ragazza, aveva impostato la sveglia un'ora prima e si era presentato in cucina dicendo di essersi svegliato improvvisamente. La verità era che voleva passare più tempo possibile con lei. Non riusciva neanche a spiegarselo. Sapeva solo di starsi comportando da vero e proprio sottone.

A Beatrice, in ogni caso, pareva piacere la sua compagna, difatti era stata piuttosto felice nel vedere il ragazzo sveglio. Anche lei voleva passare del tempo con Joseph, soprattutto perché ultimamente riuscivano a vedersi solo nei momenti morti della giornata, e spesso venivano circondati dagli altri.
Dunque, sebbene le dispiacesse il fatto che si fosse svegliato piuttosto presto, era felice che fosse lì a farle compagnia.

Non era stupida. Aveva già compreso da un po' di sentire delle cose nei confronti del ragazzo, soprattutto in quella settimana in cui lui aveva la maglia sospesa e rischiava di andare via, eppure, essendo per lei la prima volta, faceva molta fatica a riconoscere quei sentimenti e, di conseguenza, anche ad ammetterli.

«Ao, sta' bona» rise Joseph quando Beatrice allungò la forchetta verso il suo piatto nel tentativo di rubargli un pezzo di pancake.

«Dai ma a te è venuto meglio» sbuffò lei, nascondendo un sorriso divertito.

«Che te devo dì. A furia de' cucina' sto diventando bravo» si vantò, consapevole però di non essere per nulla un bravo chef, ma di cavarsela comunque nelle cose semplici come una pasta al sugo e dei pancake.

«Mah — mormorò attirando la sua attenzione — Io non me fido molto de' te in cucina. Onestamente non credo mangerei mai qualcosa cucinato da te» lo prese in giro, mettendosi poi in bocca un pezzettino di pancake.

«Ma vedi te questa» borbottò tra sé e sé con un sorriso in volto. «Vorrà dire che te devo mostra' le vere doti de' Joseph lo chef. Appena usciamo te preparo 'a carbonara — si fermò, pensandoci — No forse 'a carbonara è npo' complicata... Te preparo 'a pasta più bona der mondo» disse facendola scoppiare a ridere.

Beatrice pensò che fosse bello il fatto che lui già sapesse di volerla rivedere dopo il programma. Certo, in quel momento in particolare stavano scherzando - anche perché Joseph al massimo sapeva calare la pasta - ma già le aveva ripetuto più volte che dopo Amici le avrebbe mostrato la vera Roma, quella che lei non conosceva affatto ma che era sicuramente la più bella.

«Al massimo la cucino io a te» rispose la ragazza, che certamente era più brava di Holden in cucina. «Che poi te vivi da solo, ve'?» chiese incuriosita.

Lui annuì. «Sì, co' due gatti — sorrise al pensiero — So' andato via presto de' casa perché comunque me piace ave' 'na certa indipendenza e non dove' da' conto agli altri de' ciò che faccio. Poi comunque c'ho ventitré anni. Me sembra giusto ave' i miei spazi. Anche se poi in realtà passo più tempo in studio che a casa» le spiegò.

Beatrice lo ascoltava attentamente, felice del fatto che le stesse raccontando qualcosa di sé. «A proposito di studio — fece un sorso di latte — Ho notato che stai sempre chiuso in saletta. Stai scrivendo qualcosa di nuovo?» gli domandò curiosa.

«Diciamo che sto buttando giù qualcosa. In realtà non me manca tanto. Devo aggiusta' qualcosa, capi' n'attimo la melodia, l'arrangiamento... Però sto a buon punto» le spiegò facendola annuire.

«Me lo fai ascoltare? Prima di portarlo in puntata intendo» gli chiese come una bambina.

Scosse la testa, divertito. «Mo' chiedi troppo — rise per poi finire il suo pancake — Devo prima finirlo e poi magari te lo faccio ascolta'» aggiunse quando vide il suo volto contrariato.

𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora