30. il miglior natale

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Erano da poco scoccate le quattro quando Beatrice, con il solito dolce sorriso che la contraddistingueva, aveva iniziato a salutare tutti gli amici suoi e di Davide che avevano trascorso la vigilia di Natale nel suo appartamento, che era stato, in un solo giorno, addobbato in maniera molto carina, e per fortuna Bea aveva potuto contare sull'aiuto della sua migliore amica, che era stata l'ultima a congedarsi dopo averla abbracciata forte, quasi a farle mancare il respiro.

In quel momento, nonostante fosse tardi e lei fosse piuttosto stanca - soprattutto dopo aver passato quasi tutta la notte a giocare, canticchiare e a ballare insieme agli altri -, si trovava a lavare i piatti mentre Davide metteva in ordine la cucina e il salotto di sua sorella. Quest'ultima gli aveva detto più e più volte che avrebbe potuto farlo da sola e che era libero di tornare a casa e riposare, ma lui non aveva voluto sentire ragioni, ed era rimasto ad aiutarla.

Era così fortunata ad averlo.

La sua compagnia, oltre che essere piacevole, riusciva a distarla dal fatto che fossero più o meno tre ore che Joseph non le rispondeva ai messaggi. Allo scoccare della mezzanotte, infatti, si erano augurati Buon Natale, rimanendo a parlare e a prendersi in giro per quasi un'oretta, fin quando lui non aveva più risposto nonostante avesse letto il suo ultimo messaggio. Joseph le aveva infatti detto che sarebbe andato insieme ai suoi fratelli dai loro amici per passare la serata insieme, e lei gli aveva chiesto di avvisarlo una volta arrivato, ma ancora non era arrivato nessun messaggio.

Ovviamente, dire che fosse preoccupata era riduttivo. Avrebbe voluto mandargli altri messaggi o chiamarlo, ma non voleva passare per la ragazza appiccicosa, soprattutto perché quasi sicuramente era con i suoi amici, che non vedeva da mesi, e non voleva disturbarlo. Allo stesso tempo, anche Davide e Ilaria, gli unici a cui aveva confessato le sue ansie, le avevano detto di non preoccuparsi troppo e di non mandargli nulla, tanto prima o poi l'avrebbe sicuramente contattata.

Aveva quindi deciso di fare come le avevano detto, ma tra un po' sarebbero state le quattro e mezza e l'ansia la stava mangiando viva.

Fece un sospiro profondo nel tentativo di non farsi prendere dal panico e continuò a lavare i piatti, fin quando i suoi pensieri vennero fermati dalla voce di Davide.

«Amore ho messo a posto tutto — le si piazzò di fianco — Tu cerca de' sta' tranquilla. Vedrai che se fa' vivo» aggiunse, comprendendo il motivo per cui sua sorella fosse così in ansia.

«So' preoccupata Dà. Sembra essersi eclissato. Non pretendevo nemmeno che si mettesse a telefono co' me perché capisco che sta con i suoi amici, ma almeno avrebbe potuto avvisarmi, che so...» fece scendere le braccia lungo il corpo, fregandosene delle goccioline d'acqua, che, cadendo dai guanti, finivano poi a terra.

Davide sospirò, ma prima che potesse dire qualcosa, gli arrivò un messaggio. Bea lo vide maneggiare col telefono in maniera molto attenta, fin quando se lo infilò in tasca e la guardò.

«Io vado» disse solamente, facendole nascere un cipiglio confuso in viso. «So' stanco» si giustificò.

La ballerina decise di non fare domande e si limitò ad annuire, comprendendolo. «Va bene. Ci vediamo in 'sti giorni — gli schioccò un bacio sulla guancia — Non dimenticarti il mio regalo» gli disse seria.

La guardò come se fosse pazza. «Come posso dimenticare l'album di Calcutta?» le domandò con un sorriso.

Ebbene sì, Beatrice aveva comprato a suo fratello l'album di uno dei suoi artisti preferiti, rendendolo felice come un bambino. Lui, a sua volta, le aveva regalato una collana il cui ciondolo era una ballerina. La ragazza ne era stata molto contenta, soprattutto perché, pochi giorni prima che lei venisse chiamata dalla redazione di Amici, aveva visto quella collana in un negozio tra le strade di Roma, e se n'era subito innamorata, ma aveva deciso di non comprarlo. Ci aveva dunque pensato Davide.

𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora