CAPITOLO 1 - FANTASMI DEL PASSATO

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LUCIAN

Oggi

Em come al solito ne aveva combinata una delle sue, solo lei poteva addormentarsi sapendo che sarei andato a prenderla poche ore dopo per andare in montagna.
La festa era stata organizzata nei minimi dettagli, era tutto perfetto, o almeno così speravo.
Per accertarmene, durante il tragitto, afferrai il telefono, digitai il numero di Markus e lo chiamai aspettando a lungo una risposta che, con molta attesa arrivò.

<<Oh no papà ho risposto in ritardo di 4,33 secondi! Ti prego non mettermi in punizione!>> Mi prese in giro, simulando il pianto di un bambino.

Se c'era una cosa di lui che mi faceva sentire a mio agio era proprio il suo approccio, sempre ironico e leggero, che dava la sensazione di parlare con una persona sicura di sé.

<<Ha ha ha... molto divertente Markus, davvero maturo da parte tua non c'è che dire>> dissi mentre un sorriso si fece spazio repentinamente sul mio viso e infatti la sua risata non si fece attendere.

<<Allora...la preparazione della festa sta andando bene? È tutto come abbiamo progettato? Io sono quasi da Em, considera che per arrivare ci metteremo mezz'oretta...>> riflettei brevemente sul tempo che effettivamente ci avremmo impiegato ad arrivare, e ricordai che in macchina con me ci sarebbe stata anche la mia ragazza <<...però considerando che sto andando a prendere Em, che si è svegliata 5 minuti fa i tempi potrebbero leggermente variare, fino ad un massimo di circa 50...>>

<<50 minuti? mi aspettavo molto peggio sinceramente>>

<<50 giorni.>> risposi ironicamente, disperato al pensiero che, conoscendo la mia fantastica ragazza, sarebbe potuto anche essere vero.

<<Wow... Tornado Em colpisce ancora>> mi punzecchiò, ricevendo in cambio solo un bel sospiro annoiato, accompagnato da un soave e musicale "fanculo".

<<Hai sentito le ragazze per caso? È da un bel po' che non parlo con loro, purtroppo ho così tante cose da fare che a volte mi dimentico anche di avere una vita sociale>> borbottai.

Era complicato sentire Vania e Erika, quando io e Em conoscemmo quel trio le ragazze erano già molto legate, di conseguenza tendevano a distaccarsi un po' da noi e organizzare qualche serata tra di loro, a me e Markus non dispiaceva affatto ma Em... diciamo che a lungo andare per lei è diventato complicato gestire il loro distacco, involontario a loro avviso.

<<Che tu ci creda o no Vania è qui con me, ad aiutarmi con i preparativi. Il duo super mega iper cazzuto si è separato per la prima volta, che sia la fine!?>> disse, inscenando una commedia tragica, mentre in sottofondo Vania gliene diceva quattro e io, divertito, mi godevo lo spettacolo.

Arrivai poco dopo davanti alla casa della festeggiata, una tipica casa canadese, a due piani con un portico sporgente che dava nell'occhio.
Era di un azzurro spento, avevo ripetuto più volte ad Em che quel colore faceva venire i brividi, lei all'epoca mi diede ragione ripetendo con sguardo fiero la stessa frase che ormai rifilava ogni giorno "Farò il possibile per farla verniciare di verde!" era davvero fissata con quel colore.
Le inviai un messaggio e aspettai che rispondesse, anche se la immaginai ancora intenta a maledire la sua stessa pigrizia, aspettai circa 10 minuti, poi scesi dalla macchina e mi incamminai verso la casa, salii le scale del portico, arrivai alla porta e suonai il campanello.

Non ricevetti risposta.

Aspettai ancora.

Improvvisamente la porta si aprì e Kathlyn, la madre di Emma, mi sorrise facendomi accomodare in cucina. La signora Kimber era davvero una persona d'oro, altruista, generosa e solare, tutte qualità che, alla nascita, vennero riflesse nella mia principessa Kimber, infatti Emma era identica a sua madre, l'unica reale differenza era probabilmente l'ingenuità, che purtroppo molte volte l'aveva fatta soffrire.

Stay Awake - Resta sveglioWhere stories live. Discover now