CAPITOLO 3 - TORMENTO

29 3 16
                                    

MARKUS

Oggi

<<Hai sentito le ragazze per caso? È da un bel po' che non parlo con loro, purtroppo ho così tante cose da fare che a volte mi dimentico anche di avere una vita sociale>> disse Lucian.

Era vero, quasi mi dispiaceva per lui a volte, il suo carattere non gli permetteva di vivere tranquillamente, voleva sempre che fosse tutto perfettamente in ordine, in caso contrario arrivava anche ad avere, raramente per fortuna, delle crisi isteriche, avevo pensato più volte che questo comportamento fosse associabile a qualche tipo di disturbo, ma non me ne intendevo quindi, per evitare di sparare qualsiasi tipo di cazzata, non gli dissi nulla a riguardo.
Mi girai per controllare la situazione, i festoni erano posizionati perfettamente a formare la scritta "Buon compleanno Emma", avevamo preparato bicchieri, bibite e soprattutto alcool, sarebbe stata una festa fantastica, d'altronde senza alcool una festa non poteva essere definita tale.
Vania uscì dalla cucina, con i piattini di plastica e le posate, si avvicinò al grande tavolo rettangolare posto nel salotto e posizionò su di esso tutto il necessario per terminare i preparativi.

<<Che tu ci creda o no Vania è qui con me, ad aiutarmi con i preparativi. Il duo super mega iper cazzuto si è separato per la prima volta, che sia la fine!?>> recitai, bastarono 2 secondi, guardai Vania e lei ricambiò, con le mani sui fianchi e un'espressione da "Non l'hai detto davvero".

<<Scusa potresti ripetere? Il tuo deficit intellettivo era così assordante che non ho sentito bene quello che hai detto!>> rispose lei alla provocazione, con un mezzo sorriso, per fortuna nel gruppo eravamo tutti molto ironici, anche se la sua espressione sembrava più un misto di "so che stai scherzando" e "adesso ti ammazzo".

Lucian ridacchiava al cellulare quindi iniziai anche io a ridere, e non l'avessi mai fatto!
Vania, pensando che la stessi prendendo per il culo sorrise afferrando un cucchiaio di legno e iniziando ad inseguirmi per tutta la baita, ero disperato, non volevo essere picchiato con un cucchiaio di legno!

<<Lucian! Lucian ti prego! Vania mi sta inseguendo con un cucchiaio di legno, è molto minacciosa, ho paura che possa tirarmelo in testa!>> urlai, tra il drammatico e il divertito mentre correvo su per le scale.

<<Tirartelo in testa? Sai questo cucchiaio dove te lo infilo, Markus Witt?!>> urlò lei fermandosi per riprendere fiato.

Spalancai gli occhi.

<<Wow, la situazione sta prendendo una brutta piega per il tuo fondoschiena amico... buona fortuna io vado!>>

<<No aspetta L...>> la chiamata si interruppe <<Okay signorina, la tua ultima affermazione non mi è piaciuta, che ne dici se evitiamo di infilare cose in posti strani e facciamo la pace?>> gli sorrisi, con espressione preoccupata.

Lei posò il cucchiaio sul tavolo dov'erano posizionati tutti i preparativi.

<<Avanti idiota, scendi che dobbiamo preparare le ultime cose!>>

Per fortuna il mio culo era salvo.

Finimmo anche di pulire per bene e finalmente concludemmo, ci guardammo con complicità e ci demmo il cinque.

<<Abbiamo fatto proprio un ottimo lavoro soldato!>> dissi a Vania, mettendomi in posa, come un militare che aveva appena conquistato la vittoria.

Stay Awake - Resta sveglioDonde viven las historias. Descúbrelo ahora