Un momento perfetto

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In molti arrivano dalle campagne in sella alle loro biciclette per raggiungere il centro di Treviso, in particolare il martedì e sabato mattina, giorni di mercato.

Il mezzo a due ruote ha soppiantato muli e cavalli, l'uso della bicicletta è ormai un fenomeno in continuo aumento.

Questa situazione favorevole spinse Leone a lasciare la sua piccola bottega di Ponzano per trasferirsi in un locale più ampio nel cuore del centro storico di Treviso.

Era il 1933, l'anno precedente al suo matrimonio.
L'estate volgeva al termine e un venticello soffiava tra le foglie del fico, mitigando il caldo di un'estate bollente. Leone, animato da un grande entusiasmo per il futuro dei suoi affari, parlò con Rosa dei suoi progetti.

Tra loro l'amore era sbocciato da tempo e il desiderio di mettere su famiglia gli aveva dato la spinta necessaria per guardare oltre i confini di un picolo paese di campagna. Con voce pacata e sguardo serio, Leone si posizionò di fronte a Rosa, le mani allacciate dietro la schiena come a voler sottolineare la gravità delle sue parole.

- La bicicletta, Rosa, ormai la usano tutti. Sono convinto che sarà il mezzo più usato nei prossimi anni. Ponzano è un paese di campagna, la gente qui è ancora legata ai mussi, e non tutti possono permettersi di comprarne una nuova. E allora, sai cosa ha pensato di fare il tuo Leone?

Il sorriso compiaciuto, nascosto dai baffi scuri, curati con la stessa meticolosità dei capelli impomatati, rivelava sicurezza e ambizione. Rosa lo guardava con interesse, le labbra leggermente imbronciate, lo sguardo attento.

L'esuberanza di Leone era un aspetto caratteriale che lei amava profondamente, ma al contempo la metteva in uno stato di leggera inquietudine. Leone era sempre stato un tipo avventuroso, un uomo che agiva d'istinto, seguendo più il cuore che la ragione. Rosa lo aveva sempre ammirato per il suo coraggio e la sua intraprendenza, ma sapeva anche che questa sua natura impulsiva lo portava spesso a gettarsi a capofitto in imprese rischiose.

- Ti ascolto, Leone, - disse seguendo con lo sguardo attento i suoi movimenti.

- Sono curiosa di sapere cosa hai in mente.

Nei suoi occhi cristallini un misto di stima e orgoglio. Era il suo Leone, l'uomo che amava e che avrebbe sposato, l'uomo che la faceva impazzire con la sua energia travolgente e la sua voglia di vivere.

Leone era pronto a svelarle i suoi piani per il futuro.

Si passò le mani tra i capelli, lisciandoli con un gesto nervoso, poi le sfregò vigorosamente come per raccogliere le idee e dare forma ai suoi pensieri.

- La prima cosa che voglio fare è cercare un locale più ampio in città, - annunciò con voce piena di convinzione. - Lì c'è vita, c'è benessere! La gente ha voglia di andare in bicicletta, è il progresso! Qui a Ponzano i clienti sono pochi, finchè vivo con Virginia e Gervasio può anche andare, ma con una famiglia sulle spalle non potrei certo mantenerla aggiustando tre ruote al mese!

Le sue parole erano cariche di ambizione e speranza, di un desiderio di crescere e realizzarsi. Leone si fermò un attimo, come per prendere fiato. Rosa, totalmente ammaliata, teneva gli occhi fissi su quel ragazzone, rapita dalla sua energia. In quel preciso istante si era sentita la donna più fortunata e felice del mondo. Le sue emozioni erano così intense che avrebbe voluto fermare il tempo, immortalare quel momento perfetto per sempre.

– Voglio che tutti quelli che arrivano in città vengano da me per lasciare le loro biciclette in custodia, e andarsene tranquillamente in giro senza la paura dei ladri. - Aveva proseguito Leone sempre più elettrizzato. - Naturalmente continuerò a fare le riparazioni, come sempre, ma la vera novità è questa: se qualcuno vorrà vendere la sua bicicletta, io la sistemerò a dovere e poi la rivenderò come nuova! Hai idea quanti schei che fasemo, eh Rosa?

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