47. l'americana

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La terza puntata era iniziata da circa mezz'ora e a sfidarsi c'erano i Pettimondo - col boccino - contro i CuccaLo, e, con precisione, c'era il guanto di sfida tra Lil Jolie e Sarah, eppure Beatrice non riusciva a staccare gli occhi di dosso a Joseph, che quella sera era particolarmente bello con quella giacca di pelle bordeaux. Dire che gli stesse bene era riduttivo, e il ragazzo ben avvertiva lo sguardo della bionda al suo fianco, e questo lo portava a ghignare di tanto in tanto. Lo divertiva il fatto di provocarle un certo effetto.

«Stai a guarda' più me che la puntata» le disse infatti poco dopo, rendendosi conto che la ragazza non avesse neanche notato che il guanto era stato vinto da Lil e che a sfidarsi, ora, c'erano Martina e Mida.

Lei quasi arrossì, ma ruotò comunque gli occhi al cielo. «Te da' fastidio?» lo provocò a sua volta.

Joseph fece scorrere il suo sguardo lungo tutto il corpo della giovane e scosse la testa. «Lo sguardo tuo è l'unico che me piace avecce addosso» ammise.

Beatrice trattenne un sorriso a quelle parole e tornò finalmente a prestare attenzione alla gara, e, inaspettatamente, i giudici diedero il punto a Martina, facendo vincere i Pettimondo già alla seconda partita.

A sfidarsi furono chiamati Sofia, Mida e Lucia, e, dopo un'esibizione a testa, i giudici decisero di mandare all'eliminazione provvisoria - quella sera ci sarebbe stato un solo eliminato - proprio l'americana.

Quando Beatrice vide la carta di Lucia diventare rossa, tremò, e Joseph, al suo fianco, lo avvertì, tant'è che le poggiò una mano sulla coscia nuda, nel tentativo di tranquillizzarla. Sapeva quanto lei e Lucia fossero amiche, ed era ovvio che le dispiacesse il fatto che si trovasse in quella situazione. Quello che non sapeva, però, era che le due ragazze, per tutta la settimana, avevano parlato e Lucia non aveva fatto altro che ripetere che sarebbe stata lei la prossima eliminata. Quindi, vedere la sua carta diventare effettivamente rossa, le aveva creato un magone allo stomaco, perché questo stava a significare che, forse, quella sensazione non era del tutto sbagliata. Difatti l'americana, da giù, lanciò uno sguardo alla sua amica in alto, quasi a volerle dire 'te l'avevo detto'.

Beatrice scosse la testa e decise di non pensarci, fermamente convinta che fosse solamente una coincidenza, anche perché Lucia non poteva uscire.

«Sfidiamo gli Zerbi-Cele!» esclamò d'improvviso Anna Pettinelli, e, immediatamente, la squadra si affrettò a scendere giù, ma Beatrice prima, passando davanti a Lucia, le lasciò una dolce e veloce carezza sul volto.

Quando i ragazzi presero il loro posto, guardarono e Anna e Raimondo in attesa che dicessero i nomi di coloro che si sarebbero esibiti.

«Prima partita tutta ballo — disse Raimondo — La mia Gaietta contro Beatrice!» e, a quelle parole, le due amiche si regalano un sorriso da lontano.

«Cosa balla Gaia e cosa balla Beatrice?» domandò come sempre la padrona di casa.

«Gaia balla Quello che le donne non dicono».

«Beatrice balla Pump it» disse fieramente la maestra, facendo annuire la ragazza, consapevole che avrebbe portato in scena un'esibizione diversa dalle precedenti.

Mentre Gaia iniziò a ballare, infatti, Beatrice si precipitò a infilare un vestitino dorato, per poi afferrare le sue scarpette e indossarle sotto lo sguardo attento dei suoi compagni di squadra.

𝐍𝐔𝐕𝐎𝐋𝐀, holdenWhere stories live. Discover now