CAPITOLO 1

90 6 2
                                    

UNA SETTIMANA PRIMA...

 

Gli strascichi della tempesta sono visibili per l'intera area che comprende Lo Strapiombo. I tetti delle case sono sradicati e i pescherecci sembrano solo dei vecchi relitti arrugginiti.

"C'è qualcosa di recuperabile?" ti avvicini a tuo padre lungo la banchina, mentre tua sorella si abbassa per arrotolare le poche cime rimaste intatte.

Tuo padre ti guarda con condiscendenza. "No." Stringe forte il pugno, spezzando il piccolo legnetto che aveva raccolto da terra.

"Ma l'assicurazione ripagherà i danni, almeno la maggior parte." Tua sorella ti guarda come se sapesse qualcosa di più, continuando a raccattare il materiale che si è salvato dalla furia dell'Uragano Agatha.

"Non abbiamo più un'assicurazione." L'uomo si passa una mano sulla fronte, massaggiando le tempie. "È stata sospesa un mese fa."

Schiudi le labbra, sai che la mancanza di denaro non è dovuta allo scarso profitto della vostra pescheria. Dal modo in cui tuo padre si rigira la fede al dito, puoi dire che è nervoso: la mamma non lo sa. È un altro dei numerosi segreti che lui mantiene per non farla preoccupare.

Scuoti la testa. Sono state le bugie di tuo padre ad avervi condotto sul lastrico, ma ancora non ha perso quel vizio. Non ne ha perso nessuno.

"Devo andare o farò tardi." Guardi l'orologio al polso, il cinturino in cuoio è consumato.

Recuperi la bicicletta abbandonata al suolo e ti incammini verso Figure Eight. Ti dispiace lasciare tua sorella nelle grinfie degli ordini dispotici di vostro padre, ma il tuo stipendio è ciò che in parte vi permette di arrivare a fine mese.

Le gambe bruciano quando scendi dalla bici e il sellino sembra aver scavato la propria forma nelle tue cosce. Ti affretti verso il camerino per sostituire i tuoi vestiti con la divisa dell'Island Club e ti posizioni dietro il bancone.

Diversi clienti sono già ai tavoli, aspettando che i loro ordini vengano presi. Recuperi il tablet e ti avvicini a uno di loro. Ricordi con nostalgia quando eri tu, ad essere dall'altra parte. JJ Maybank ti passa accanto sfiorandoti la spalla con la mano. Alzi la testa per rivolgergli un saluto e rassicurarlo che hai la situazione sotto controllo.

Quando ritorni al bancone, stai preparando l'ordine dell'altezzosa coppia di Kook.

"Giornata movimentata, oggi..." Sophia, una delle tue colleghe, ti passa accanto per recuperare alcuni bicchieri.

"Già," fai una smorfia, "a differenza dello Strapiombo, qui non manca la corrente." Posi le tazzine sul vassoio e ti volti finalmente a guardarla. I suoi capelli sono corti e sbarazzini come al solito, un sorriso brioso le incornicia il volto.

"Va tutto bene? Ho sentito che molte barche sono state spazzate via."

Di solito non ti piace parlare della tua vita privata, ma immagini che non sarà un segreto ancora per molto se il "Titan" non è più ormeggiato. Il nome deve aver portato sfortuna, pensi.

"Il nostro peschereccio è andato." Le rivolgi un sorriso rassegnato.

Lei corruga le sopracciglia, "oh, mi dispiace molto." Si pulisce le mani con un canovaccio e si avvicina. "Se posso essere di aiuto in qualche modo..."

Da quando tu e la tua famiglia eravate passati dal lato opposto dell'isola, non avevi stretto molte confidenze. Preferivi tenere un profilo basso per non attirare l'attenzione dei Kook, ma in fondo sapevi che era perché sentivi di appartenere ancora alla parte privilegiata dell'isola.

The treasure of Outer Banks || Rafe Cameron X ReaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora