1. Surreal Thoughts

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"Le stelle, nascondete  i vostri fuochi; Non lasciate che la luce veda i miei desideri neri e profondi

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"Le stelle, nascondete
i vostri fuochi; Non lasciate che la luce veda i miei desideri neri e profondi."

William Shakespeare.

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La mia vita era come una bussola rotta, senza punti cardinali né direzione, mi sentivo estranea ovunque

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La mia vita era come una bussola rotta, senza punti cardinali né direzione, mi sentivo estranea ovunque.

Mi ero iscritta alla facoltà di Antropologia a Cambridge, con la speranza di scoprire il senso nascosto dietro le maschere umane. Avevo ottimi voti ma la mia passione era come un fuoco che bruciava troppo intensamente. La gente mi guardava come se fossi io l'enigma da risolvere. E così, piano piano, mi sentí al di fuori della mia pelle. La gente mi scarnificava con lo sguardo e rimanevano solo le ossa, spoglie di carne e sangue, di sogni e di speranze.

Vi siete mai sentiti giudicati semplicemente per quello che siete? Io troppe volte.

Fin da piccola, avrei voluto cambiare tutto di me, a partire da quelle macchiette che punteggiavano il mio viso come una tela d'artista.

I miei capelli, neri come ebano, lunghi e selvaggi, erano un tratto distintivo che mi aveva valso il soprannome di "strega dei nodi". Avrei voluto tagliarli e tingerli di biondo, sfuggire a quel nome e a quella sensazione di essere sempre, inevitabilmente, diversa.

Le mie iridi solitamente erano blu, ma si tingevano di sfumature violacee sotto i raggi del sole, come cristalli d'ametista che galleggiano sul fondale di un mare in tempesta. Erano l'unica parte di me che mi permettevo d'amare. A volte, mi chiedevo se quelle iridi potessero essere la chiave per una trasformazione più profonda, se gli occhi fossero davvero lo specchio dell'anima e potessero riflettere la luce in modi che ancora non comprendevo.

Non sapevo ancora che quel viaggio che mi stava portando così lontana dall'Inghilterra, sarebbe stato il cardine del mio cambiamento, che la mia bussola avrebbe ricominciato a girare, ma in un senso sbagliato.

Avevo trascorso minuti interminabili ad osservare i paesaggi che passavano davanti ai miei occhi come fotogrammi. Guardai fuori dal finestrino del treno, lungo la ferrovia Transiberiana, e vidi un mondo che si dipanava in una tavolozza di verdi e azzurrini. I campi di grano ondeggiavano come fili dorati, costellati da filari di betulle bianche e nere. Ogni tanto un lago appariva all'orizzonte, placido e trasparente.

Folklore - Solstizio D'estate Where stories live. Discover now