2. Poor creature

38 10 4
                                    

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


“Se davvero volete conoscere lo spirito della morte, spalancate il vostro cuore al corpo della vita. Perché vita e morte sono una cosa sola, così come il fiume e il mare.”


Khalil Gibran.  


🌑


Quando mi risvegliai, sentii il tepore del lenzuolo profumato di lavanda che avvolgeva il mio corpo seminudo, mischiato ad un sottile aroma di resina emanato dalle pareti di legno che racchiudevano la stanza

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Quando mi risvegliai, sentii il tepore del lenzuolo profumato di lavanda che avvolgeva il mio corpo seminudo, mischiato ad un sottile aroma di resina emanato dalle pareti di legno che racchiudevano la stanza. La notte era stata turbolenta, un vortice di sogni e pensieri mi aveva tenuta sveglia, ma in quel momento, nel silenzio di quel mattino, tutto sembrava un ricordo sfocato.

Ero lontana dalla mia abituale realtà a Melbourne, dove le strade erano una giungla di cemento. Lì, invece, mi trovavo in un paradiso incontaminato, un angolo di mondo non ancora corrotto dal frenetico avanzare della nostra era moderna.

Mi alzai lentamente, lasciando che il lenzuolo scivolasse via. Camminai verso lo specchio, i raggi del sole filtravano attraverso le tende, disegnando linee dorate sulla superficie lucida del legno.

Davanti allo specchio, i miei occhi incontrarono la mia immagine riflessa. I capelli erano un groviglio selvaggio che richiedeva ordine. Con mani abituate, iniziai a dividerli in ciocche, intrecciandole in una treccia disordinata che cascava lungo la mia spalla. Era un gesto quotidiano.

Presi poi il mio piccolo astuccio da trucco. Con un pennello sottile, tracciai una linea di correttore sulle cicatrici lasciate dall'acne, un retaggio della mia adolescenza che ancora mi accompagnava. Poi, con un tocco leggero, applicai un velo di blush pescato sulle guance, cercando di scacciare via quel pallore che mi faceva sembrare un latticino.

Il mio sguardo si posò sullo zaino appoggiato contro la parete. Non avevo portato molto con me, solo l'essenziale. Avevo pensato che, se necessario, avrei potuto acquistare ciò di cui avevo bisogno una volta arrivata a destinazione. In fondo, ogni viaggio era un'opportunità per lasciarsi alle spalle il superfluo.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: May 08 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Folklore - Solstizio D'estate Where stories live. Discover now