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Raggiungo Thor in poco tempo grazie all'aiuto di Mjölnir, appena mi avvicino a lui mi sorride, o almeno ci prova, ha ancora un occhio chiuso, livido e gonfio, l'altro invece fatica a tenerlo aperto. Al suo fianco c'è l'ancella con cui ho parlato prima, ha in mano il fiore di Lìfbrasir, è rimasta e ha portato il fiore così come ci siamo accordati.
Metto una mano sulla spalla di Thor e lui mi guarda.

Loki-Ce la fai ad alzarti?- chiedo e lui scuote la testa, metto una mano intorno alla sua vita -Ti aiuto io- lo isso su mentre lui si da forza con le gambe e riesce a stare in piedi -Reggiti a me- si poggia completamente a me, non riesce nemmeno a mantenere la testa sospesa, la poggia sulla mia spalla mentre tenta di tenersi dal mio braccio, è messo davvero male.
Sospiro pesantemente e guardo l'ancella che in silenzio mi porge il fiore, lo prendo guardandolo con sospetto.

Loki-Spero per te che sia quello vero, se mi stai imbrogliando tornerò a ucciderti- lei annuisce

Ancella-È quello vero...fate attenzione Vostra Altezza, state maneggiando il fiore delle Frúnatt, non è sempre un dono ciò che ha da offrirvi- anche lei che mi parla delle donne della notte, maledizione

Loki-È un fiore sacro- rispondo prendendole il fiore dalle mani

Ancella-Non è detto Vostra Altezza- fa un piccolo inchino e si volta nascondendosi nella Foresta insieme alle sue sorelle

Loki-Sei pronto per volare fratello?- chiedo a Thor mentre inizio il solito iter con Mjölnir, devo subito farlo curare da qualcuno, non so dove posso portarlo, sicuramente non a palazzo, non posso tornare lì con l'erede al trono conciato in questo stato, mi darebbero la colpa delle sue ferite, che se proprio dobbiamo dirla tutta, è colpa mia se si trova qui. Lo guardo in faccia perché il suo silenzio non mi piace e mi accorgo che ha gli occhi chiusi -Fratello?- lo chiamo ma non si muove, non da segni di vita -Thor?!- lo scuoto ancora e la sua testa pende dall'altro lato, maledizione, faccio un salto portandomi dietro Thor privo di sensi, mentre Mjölnir ci porta alla velocità della luce, a casa.




La familiare porta sul retro di casa mia mi da una speranza in più, trascino Thor con tutta la forza che ho e urlo il nome di Ellinor, con la speranza che sia già arrivata a casa mia. È mattina, dovrebbe essere già qui.

Loki-Ellinor!- raggiungo la porta della cucina -Ellinor!- la porta si apre ed Ellinor esce spaventata dalle mie urla, quando ci vede la sua espressione è sorpresa e terrorizzata al tempo stesso.

Ellinor-Che cosa è successo?- chiede mentre controlla Thor in viso -Cosa gli hanno fatto?- chiede mentre mi aiuta a trascinarlo in cucina, ha le lacrime agli occhi e le asciuga con lo strofinaccio che aveva in mano, poso il fiore di Lìfbrasir sul tavolo della cucina e Ellinor lo vede -No- dice ancora tra le lacrime -Cosa avete fatto?- mi guarda sconvolta

Loki-Aiutami con lui, mi griderai dopo- dico mentre trascino Thor in soggiorno, il divano sembra l'unico posto in cui posso metterlo, sicuramente non riesco a salire questo bestione al piano di sopra e metterlo in una delle camere, con tutto l'amore del mondo, ma pesa tanto, ho già le braccia indolenzite.
Ellinor porta una bacinella con dell'acqua e delle pezze, si siede sul tavolino davanti al divano e si alza le maniche del vestito a fiori.

Ellinor-Gli serve un medico- dice mentre apre la camicia graffiata e sporca di sangue

Loki-Eri un'infermiera una volta- le ricordo mentre l'aiuto a svestire Thor, lei mi guarda male

Ellinor-Un vero medico- aggiunge

Loki-Non posso chiamare nessuno- dico mentre gli sfilo i pantaloni, le sue gambe sono un disastro, è stato punto più volte e le ferite non si rimarginano come dovrebbero, noi Dei Asgardiani abbiamo l'abilità di guarire velocemente, qualcosa sta bloccando i suoi poteri di guarigione.

In your arms I will always feel at home / LokiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora