Capitolo 10 un giorno di sole macchiato dal dolore

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"Non prendere la vita troppo sul serio. Tanto non ne uscirai mai vivo"

(Elbert Hubbard)



POV Eileen

<<Mattias, che ne dici se oggi andiamo in giro insieme?>>

<<Mi sembra un'ottima idea! È una giornata così bella, sarebbe sprecato non approfittarne.>>

Dopo una colazione abbondante al caffè del quartiere, camminiamo verso il parco e il centro commerciale, discutendo dei nostri ricordi preferiti dell'infanzia.

<<Ricordi quando giocavamo qui da bambini? Era sempre così divertente!>>

<<Sì, e ricordo quando facevamo gare di corsa intorno al laghetto. Eravamo proprio dei piccoli biricchini!>>

Dopo un po', avevamo deciso di fermarci a fare il picnic sotto un albero ombroso.

Dopo una splendida giornata al parco con mio fratello Mattias, abbiamo deciso di continuare il nostro tempo insieme facendo un salto al centro commerciale della città.

<<Che ne dici se andiamo al centro commerciale per fare un po' di shopping?>> gli ho proposto mentre eravamo ancora in macchina. <<Potremmo trovare qualcosa di carino da portare a casa.>>

Mattias ha annuito con entusiasmo: <<Mi sembra un'ottima idea! Ho bisogno di un paio di nuove scarpe e potremmo dare un'occhiata ai negozi di elettronica.>>

Appena arrivati, ci siamo incamminati tra le vetrine, curiosi di vedere cosa avessero da offrire i vari negozi. Sono rimasta affascinata da un vestito esposto in una vetrina, con i suoi colori sul blu e l'azzurro e il design alla moda.

<<Guarda questo vestito, è adorabile!>> ho esclamato rivolgendomi a Mattias. <<Cosa ne pensi?>>

Mattias ha osservato il vestito con interesse e ha convenuto che mi stesse benissimo. Abbiamo deciso di entrare nel negozio e ho provato il vestito. Quando sono uscita dagli spogliatoi,  è rimasto senza parole per la mia bellezza.

<<Wow, sei stupenda! Quel vestito ti sta perfettamente,>> ha detto con un sorriso.

Sono stata così felice del suo complimento! Dopo aver acquistato il vestito, abbiamo proseguito il nostro giro per il centro commerciale, esplorando negozi di ogni genere.

Alla fine, Mattias ha trovato il paio di scarpe che cercava in un negozio di sport, mentre io ho scelto alcuni accessori carini da abbinare al mio nuovo vestito.

Dopo aver completato i nostri acquisti, ci siamo incontrati di nuovo all'uscita del centro commerciale, entrambi felici dei nostri nuovi acquisti e della splendida giornata trascorsa insieme.

La tranquillità che aveva accompagnato il nostro ritorno a casa si dissolse all'improvviso quando tre persone ci afferrarono, tenendoci fermi con una presa d'acciaio. Sentii il cuore battere all'impazzata nel petto mentre l'adrenalina iniziava a pulsare nelle mie vene.

<<Che cosa volete da noi?>> chiesi, cercando di mantenere la calma nonostante il terrore che mi avvolgeva.

Uno degli uomini, con il volto nascosto da una maschera, brandiva minacciosamente una pistola. Il suo sguardo freddo e privo di emozioni mi fece gelare il sangue nelle vene.

La persona con la pistola, il volto nascosto da una maschera, emise un sinistro sibilo attraverso i denti. <<Vendetta,>> sibilò con voce carica di rabbia repressa. <<Vogliamo che pagate per quello che i vostri genitori hanno fatto.>>

Mattias rimase immobile, gli occhi spalancati dall'incredulità. <<Non so di cosa state parlando,>> disse con voce debole ma ferma. <<i nostri genitori non hanno fatto nulla>>.

Ma gli aggressori sembravano non voler ascoltare ragioni. La pistola rimase piantata contro la sua fronte, una minaccia silente ma inequivocabile.

Il panico si impadronì di me, mentre cercavo disperatamente di pensare a un modo per uscire da quella situazione. Sentii il mio corpo tremare dalla paura, ma una determinazione feroce si accese dentro di me. Non avrei lasciato che nulla di male accadesse a mio fratello.

<<Per favore,>> supplicai, la voce rotta dall'emozione. <<Non fate nulla . Non vale la pena.>>

Ma le mie parole sembrarono cadere nel vuoto. Gli aggressori restarono fermi, le loro intenzioni oscure come l'ombra della notte.

Un grido straziante mi si bloccò nella mia gola mentre assistevo impotente all'orrore che si stava svolgendo davanti ai miei occhi. La pistola puntata contro Mattias, il rumore assordante dello sparo che si diffuse nell'aria come un tuono. Sentii il mio cuore spezzarsi in mille pezzi mentre il mio mondo collassava intorno a me.

Le lacrime sgorgavano senza sosta dalle mie guance, mescolandosi al terrore e alla disperazione che mi avvolgevano. Ero paralizzata dal dolore e dalla rabbia, incapace di fare altro che piangere e urlare nel vuoto dell'assurdo.

Mio fratello era a terra immobile, il suo corpo inerte come una marionetta senza fili. Il mio cuore si strinse nell'agonia della perdita, mentre cercavo disperatamente di aggrapparmi a qualche flebile speranza che tutto fosse solo un orribile incubo da cui presto mi sarei svegliata.

Ma la realtà crudele e implacabile si stagliava davanti a me, impossibile da negare. Il mio fratello, era stato strappato via dalla mia vita in un istante, senza alcuna pietà.

Cadetti in ginocchio accanto al corpo senza vita di Mattias, le lacrime che bagnavano il mio viso mentre imploravo il cielo di riportarmelo indietro, anche solo per un istante. Ma il cielo rimase muto, e io rimasi sola nel mio dolore, con il vuoto insopportabile della sua assenza che mi divorava dall'interno.

Gli aggressori salgono in macchina e se ne andarono e io rimasi lì con il corpo di mio fratello nelle braccia.

Gli agenti arrivarono sul posto in fretta, cercando di capire cosa fosse successo e di assicurare la sicurezza della zona.

Anche se gli aggressori erano riusciti a sfuggire alla giustizia, avrei continuato a lottare per lui, a onorare la sua memoria con ogni respiro che facevo e ogni battito del mio cuore. Avrei portato avanti il suo spirito nel mondo, portando luce dove c'era oscurità, speranza dove c'era disperazione, amore dove c'era odio.

Tornai a casa con Sarah e Alexa. Le strade erano quiete, avvolte da un silenzio carico di tristezza che sembrava rispecchiare il mio stato d'animo interiore.

Il viaggio verso casa sembrava infinito, ma alla fine raggiungemmo il nostro destino. Entrammo nella quiete della casa, avvolta da un'atmosfera pesante di tristezza e rimpianto.

Quella notte, mentre ci preparavamo per il riposo, mi sentii grata per l'amore e il sostegno delle mie care amiche. Anche se il vuoto lasciato da Mattias sarebbe rimasto con noi per sempre, tra un po' di giorni ci sarebbe stato il funerale.

Spazio autrice 💄

Ciao questo capitolo è stato abbastanza triste da scrivere ma spero che vi piaccia.

Answering my destinyWhere stories live. Discover now