Capitolo 26 tra amore e confusione

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"Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c'è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato".

(murakami)


POV Eileen

Arthur entrò nella stanza, il volto segnato dalla preoccupazione. <<Eileen, come ti senti?>> chiese dolcemente, avvicinandosi al letto.

Cercai di alzarmi, ma un'ondata di vertigini mi costrinse a rimanere giù. Mattheo, che lo seguiva da vicino, mi mise una mano sulla spalla. <<Rimani sdraiata, hai bisogno di riposare,>> disse, con la voce tesa di preoccupazione.

Il loro volto ansioso si confondeva davanti a me, e l'emozione mi travolse. <<Mattheo, cosa ci fai qui?>> chiesi, la voce incrinata dalla rabbia e dalla confusione.

Mattheo sospirò, il dolore evidente nei suoi occhi. <<Eileen, sono qui per aiutarti. Arthur mi ha raccontato tutto. Non potevo rimanere lontano sapendo quello che stavi passando.>>

La mia rabbia esplose. <<Aiutarmi? Dopo tutto questo tempo? Mi hai lasciata senza una spiegazione, Mattheo! Mi hai abbandonata quando avevo più bisogno di te!>>

Mattheo si irrigidì, il suo sguardo diventando freddo. <<Eileen, sai bene che non avevo scelta. Dovevo andare per proteggerti!>>

<<Proteggermi?>>gridai, sentendo le lacrime bruciare negli occhi, le avevo sentite tutte ma questo era troppo. <<Andartene senza dire nulla è proteggermi? Mi hai lasciata sola a affrontare tutto questo caos!>>

Arthur si inserì, cercando di placare gli animi. <<Eileen, calmati. Litigare non aiuterà nessuno di noi.>>

Mattheo fece un passo indietro, visibilmente scosso. <<Hai ragione, Arthur. Devo andare,>> disse, il cuore pesante. Si voltò verso di me, con gli occhi pieni di rimorso. <<Mi dispiace, Eileen. Davvero.>>

Mentre Mattheo usciva dalla stanza, mi sentii divisa tra il desiderio di perdonarlo e la necessità di proteggere me stessa. Arthur mi prese la mano, il tocco caldo e rassicurante. <<Eileen, dobbiamo affrontare tutto questo insieme. La verità è dura da accettare, ma non sei sola.>>

Annuii, sentendomi rassicurata. <<Grazie, Arthur.>>

Qualche giorno dopo, decisi di incontrare le mie amiche per cercare di ritrovare un po' di normalità. Ci ritrovammo al nostro solito caffè, un posto accogliente con l'aroma di caffè appena fatto e dolci invitanti. Il ronzio delle conversazioni e le risate allegre mi fecero sentire meglio.

<<Finalmente!>> esclamò Sarah, abbracciandomi con entusiasmo. <<Ci sei mancata!>>

Sorrisi, sentendomi per la prima volta dopo tanto tempo al sicuro. <<Anche voi mi siete mancate. Ho bisogno di distrarmi un po'.>>

Mentre chiacchieravamo e ridevamo, Tom, un amico comune, si unì al gruppo. Tom aveva sempre mostrato un certo interesse per me, ma io non lo avevo mai preso sul serio. Tuttavia, quella sera, Tom sembrava più deciso del solito.

<<Eileen, posso parlarti un attimo?>> chiese, allontanandomi dalle altre.

Annuii, curiosa. <<Certo, Tom. Di cosa si tratta?>>

Tom sembrava nervoso, ma determinato. <<Eileen, so che hai passato un periodo difficile, e non voglio approfittarne. Ma mi piaci da tanto tempo. Vorrei solo avere una possibilità con te.>>

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