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Ieri quando siamo tornati a casa dopo la sconfitta hector mi ha continuato a chiedere con insistenza di andare con lui agli allenamenti di oggi.

Sincera non ho voglia di vedere quella testa di cazzo di lamine, però mi dispiace digli sempre di no.

Così alla fine abbiamo deciso che oggi andrò agli allenamenti con luil ma yamal mi deve stare lontano almeno un metro, se non vuole che scoppi ogni secondo una lite.

Giuro che non sono io che lo provocò o almeno non sempre.

Stamattina, quando mi sono svegliata in casa non c'era nessuno, strano perché di solito felizia è qua con me, ma fa niente.
Vado giù da basso per fare la colazione, dove trovo sul tavolo un bigliettino " Tesoro, Alvaro è a lavoro come sempre, mentre hector a scuola, io siccome ieri sono uscita prima devo recuperare alcune ore, per questo sei a casa da sola, scusa se non ti avevo avvisato, ma ieri sera eri stanca morta" C'è scritto.

Capisco così che sono da sola a casa, meglio almeno ho un momento per pensare.

Prima di tutto mi preparo la colazione, la mia solita, yogurt greco con cereali, che ammettiamolo è una delizia.
Me ne ritorno poi di nuovo in camera mia a prendere i vestiti per oggi.
Scelgo dei jeans azzurri con sopra una maglia corta dall'argentina, e me li porto a dietro in bagno dove comincio a farmi una doccia, bella che lunga.

Intanto che sono sotto il getto d'acqua, rigorosamente calda, per non dire bollente, inizio a pensare.
Che non so se sia un bene o un male, anche perché inizio a pensare a tutte le litigate con lamine.

Se fosse davvero colpa mia, magari quella volta era meglio che me ne stavo zitta, d'altronde ci sta avere dubbi su una persona che non conosci.

Se magari era lui, ma non penso, perché quando a provato a rendermi partecipe dopo il primo bisticcio gli ho risposto di merda.

Effettivamente non ha tutti i torti ha trattarmi come sta facendo.
Ma d'altronde io sono sempre stata quella ragazza complicata da capire, o meglio non da sempre, ma da quando ero in casa famiglia.

Li non vivi, devi soltanto sopravvivere, ti trattano da schiavo e se non obbedisci le prendi pure.
E io ne ho prese una valanga da loro, a volte mi dimenticavo anche perché ero lì.

Forse era un meglio, sarebbe stato bello non ricordarsi di non avere più una madre e di avere un padre che gira per tutta la città ubriaco marcio, che appena fiati ti alza le mani.
Sarebbe stato bellissimo, ma purtroppo i momenti in qui non ricordavo niente, duravano troppo poco.
Forse è per questo che sono così stronza, ma allora perché con alcuni si è altri no, forse per non dover litigare con tutti.

Per smettere di pensare a tutto cio esco dalla doccia dove metto delle canzoni italiane e comincio ad asciugarmi i capelli, tenendomeli al natura siccome voglia di piastrali non ne ho per niente.

Finito il tutto e vestita ritorno poi giù da basso dove comincio a preparare il pranzo dato che sono le 13.
Inizio a preparare della pasta, quando sento la porta dell'ingresso aprirsi " Buongiorno dormigliona " Dice entrando in cucina hector " Si si, buongiorno anche a te, mo siediti a tavola e mangia " Dico mettendoli davanti il piatto di pasta.
Mangiamo praticamente in silenzio siccome troppo impegnati a pensare al piatto di pasta che abbiamo davanti a noi.

Finito, sparecchio io e poi ci sediamo tutti e due sul divano aspettando che arrivi ora di andare al allenamento.
Quando è il momento prendiamo un taxi e andiamo al centro, dove ormai non aspetto più hector e mi avvio verso la squadra.

Mi passa accanto lamine che sta andando a salutare il suo amico, ma non lo caga, o per la precisione non mi caga.
Così vado avanti e vado a salutare fermin e cubarsi.

" Su con l'umore, che non siete per niente belli con quel broncio " Cerco di farli ridere " Potrei offendermi se mi dici così " Dice ridendo il difensore " Ma tu sei sempre belle, è fermin che non lo è, però non dirglielo " gli sussuro cercando di farmi sentire dal centrocampista " Certo che sei stronza " Esclama ridendo l'altro " E lo so, ma se proprio non vogliamo offendere nessuno la più bella sono io " Dico ridendo " E fin lì " Dicono all'unisono.

Arrivano poi tutti gli altri, che erano nello spogliatoio e cominciano ad allenarsi.

Nel mentre parlo con xavi della prossima partita che sarà sabato "¿Por qué los partidos están tan igualados? " (come mai sono cosi vicine le partite ? ) Chiedo curiosa " Estamos al final del campeonato, aunque no me parece bien presionar tanto a los chicos, pero por otro lado no soy yo quien elige " ( siamo a fine campionato, anche se non mi sembra giusto mettere cosi pressione ai ragazzi, ma d'altronde non sono io a scegliere ) Risponde mentre continua a dire ai ragazzi quello che devono fare " de hecho, ciertamente no les ayuda tenerlos a todos cerca " (infatti per loro non è certo un aiuto averle tutte vicine ) Dico ricevendo come risposta un semplice si fatto con la testa.

Parliamo poi anche delle possibili formazioni che si potrebbero usare, se fosse per me userei quella che abbiamo usato la prima partita, ma poi la scelta finale tocca a lui non a me.

Questo allenamento rispetto agli altri che avevo visto è molto più intenso, probabilmente per riuscire a portare a casa la vittoria.
Quando finisco vado con loro nello spoiatoio a farli i complimenti per come hanno lavorato bene.

" Non vi avevo mai visto così concentrati " Dico ridendo " Non eri mica tu che avevi detto di impegnarci ? " Chiede retorico pedri " Potrebbe essere, ma non sono sicura " Rispondo ridendo " Ma guarda come se la ride " Continua a prendermi per il culo cubarsi " Tu zitto, che una parola e ridi " " Io posso, tu invece no " Dice " Come mai non potrei ? " " Perché sei piccola " Risponde sfottendomi " Ma vafanculo " Gli dico ridendo.
Tutti mi vengono incontro mentre lamine no.

Non so perché, e non riesco proprio a capire il perché mi dispiaccia.
Magari perché sono riuscita a risultare antipatica anche qua in Spagna, ma non so se sia questo il vero motivo.
So solo che mi da fastidio.

Decido così di uscire fuori a schiarire le idee.
Potrebbe essere che quello che ha detto lunedì felizia mi abbia destabilizzato.

Bho, bel dubbio la colpa è mia, come sempre ormai.
Quando è ora di andare a casa hector si ferma a salutarlo, mentre io rimango in disparte a guardare la scena.

Durante il tragitto faccio alcune domande a hector, soprattutto se avesse detto del nostro patto a yamal, siccome c'entrava " Si, ma non gli ho detto che sei tu che lo vuoi, ma magari di evitarvi per non litigare sempre " Dice " A ok, hai fatto bene " Rispondo.
Adesso capisco perché oggi per lui ero un fantasma, gliel'ha detto hector di fare così.
E d'altronde non ha tutti i torti

Para Siempre \\ Lamine YamalDonde viven las historias. Descúbrelo ahora