15. I don't wanna look at anything else now that I saw you

130 13 50
                                    

Katie

Spalancai gli occhi, guardandomi intorno in quella stanza che non era la mia.

Ricordai cosa fosse successo la sera prima solo qualche attimo dopo, quando mi ritrovai abbracciata a Josh.

Oh, merda.

«Josh, svegliati» sussurrai, tentando di staccarmelo di dosso.

«Lasciami dormire altri cinque minuti!» si lamentò lui, facendomi scappare un sorriso.

Osservai l'ora e mi resi conto che quel giorno sarebbe stato inutile presentarmi a scuola, dato che erano già le dieci.

Fu solo quando disattivai la modalità "non disturbare" che il panico mi assalì; avevo almeno una ventina di chiamate perse da mio fratello e una decina di messaggi da parte di mamma e Abby.

La sera prima mi ero totalmente scordata di avvertirli.

«Porca puttana» imprecai sotto voce, digitando sullo schermo del cellulare e scorrendo nervosamente tra i contatti.

«Pronto?»

«Mi spieghi dove cazzo sei?!» dovetti allontanare il telefono dall'orecchio per evitare che l'urlo di Dave mi perforasse i timpani.

«Scusami! Sono rimasta a dormire da un'amica e mi sono scordata di avvisarvi»

«Me ne sono reso conto! Hai fatto venire dieci infarti diversi a mamma. Sbrigati a portare il tuo culo a casa» e detto ciò, attaccò.

Buongiorno così.

Mi voltai verso il letto nel quale Josh si era addormentato nuovamente, accorgendomi del casino che avevo combinato la sera prima.

Non solo mi ero sfogata con Josh, mentre era ubriaco tra l'altro, ma ero rimasta anche a dormire abbracciata a lui. Eppure, nonostante sapessi che avevo fatto una cavolata, non riuscivo a smettere di reprimere un sorriso.

«Come va?».

Aveva appena aperto gli occhi e mi guardava come se non potesse credere che fossi davvero lì. «Perché sei qui?»

«Non ti ricordi nulla di ieri sera, eh?» ridacchiai, osservandolo scuotere la testa dolorante.

Da una parte ero sollevata non ricordasse nulla, ma dall'altra non facevo che domandarmi se quello che mi aveva detto era vero oppure era tutta colpa dell'alcool.

La realizzazione sembrò colpirlo tutto d'un tratto. «Oh mio Dio. Non ti ho... cioè, noi non abbiamo...»

«No, Josh, non è successo nulla».

Tirò un sospiro di sollievo, infilandosi una mano tra i capelli castani.

«Io devo andare, tu invece cerca di stare lontano dall'alcool per un po', chiaro?».

Sul suo volto apparve un sorriso sincero che mi fece quasi sciogliere.

Cazzo.

«Ora vado, ciao cretino»

«Aspetta» mi fece voltare, e per l'ennesima volta quella mattina, incontrai le sue iridi marroni.

Avevo una paura tremenda di ciò che mi facevano sentire tutte le volte che essi si posavano su di me. E questo non andava affatto bene.

«Grazie» sussurrò.

«Non devi ringraziarmi. Puoi chiamarmi sempre. Non importa se qualche ora prima abbiamo discusso o c'è stato qualche... imprevisto» dissi, riferendomi a quello che era accaduto al parco. «Non importa, perché verrò sempre ad aiutarti, Josh».

Amati SempreDonde viven las historias. Descúbrelo ahora