capitolo 4

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Ero esausta, era appena finita la lezione ed erano le 11:30.
sarah aveva finito prima di me essendo minorenne ed avendo meno ore di lezione.
per questo mi aspettavo di trovarla già in casetta, ma appena aprì la porta lei era lì.
seduta a terra, appena mi vide un sorriso le si stampò in faccia contagiandomi e facendo sorridere anche me. si alzò di scatto e venne verso di me.
"perché mi hai aspettata? tu hai finito la lezione un'ora fa, no?" le chiesi con un sopracciglio alzato.
lei sorrise dicendo "beh volevo aspettarti, è vietato?".
è la ragazza più dolce che io conosca, sul serio.
dopo ciò l'abbracciai stringendola sempre di più a me, appena notai che lei fece lo stesso mi vennero brividi in tutto il corpo, e subito dopo sentì la sua piccola e solare risata di cui ero innamorata. aspetta, innamorata? se vabbè addirittura, si ok è bella la sua risata ma non credo di esserne addirittura innamorata.. no?..

mi stacca dall'abbraccio per poi darle un bacio sulla fronte.
nel mentre che ci incamminammo per andare in casetta lei mi strinse la mano per poi dire "strano che ci conosciamo da così poco e ormai abbiamo un legame bellissimo, sto proprio bene insieme a te"
non mi guardò probabilmente per l'imbarazzo, io le strinsi di più la mano dicendo un semplice "anche io sarah, anche io."

lei si voltò verso di me, porgendomi un sorriso per poi continuare a camminare.

appena entrammo in casetta io aprì la porta, passò sarah per prima e tutti ci guardarono in modo strano.
avevamo ancora le mani intrecciate ed il fatto che io le aprissi pure la porta era un po' sospetto.
Io le lasciai la mano notando però che sarah mi guardò subito per poi guardare le nostre mani che ormai erano sciolte, c'era rimasta male? forse..

mi levai il giubbotto ma non feci tempo a posarlo bell'appendi abiti che una mano mi prese e mi trascinò in camera mia.

"cazzo marisol mi hai fatto prendere un colpo" dissi con una mano sul petto.
"sisi, ma noi due dobbiamo parlare." rispose, io la guardai stranita e lei alzò le sopracciglia prendendomi la mano e facendomela intrecciare con la sua.
"AAAHH quella cosa" dissi.
marisol annuì vivamente senza staccarmi gli occhi di dosso per poi lasciare la mia mano.

Avevo legato molto con marisol oltre che a Sarah quindi forse era arrivato il momento di dirle che forse provavo qualcosa per sarah.

Stavo per spiegarle il tutto però la porta si spalancò, era sarah.
"oh scusatemi devo solo prendere una felpa, fuori c'è freddo.."
io annuì e marisol iniziò ad abbassare ed alzare le sopracciglia insieme ad un sorriso malizioso.
"cazzo ma dov'è la mia felpa blu" sussurrò sarah.
"se non trovi la felpa puoi prenderne una mia" le dissi e marisol subito dopo mi strinse la gamba sperando ad una risposta positiva da sarah
lei si girò verso di me e notò la mano di mari sulla mia gamba, fece una faccia strana, indecifrabile però poi disse  "grazie, te la darò al più presto"

mi alzai andando verso il mio armadio e le diedi la mia felpa preferita, quella grigia col cappuccio.
"è la mia felpa preferita, ritieniti fortunata ad averla, non l'ho mai data a nessuno" dopo aver detto questo lei arrossì ed io le diedi un bacio in fronte per poi risedermi.
lei si mise la felpa, ci salutò per poi andare fuori.

marisol tirò un urletto di gioia dicendo "AAA sei cotta fino in fondo, e lo è pure lei"
"se, ma quando mai marì, siamo solo amiche e poi lei non ricambierebbe"
"amò se una mia amica mi dicesse 'questa è la mia felpa preferita' non credo che mi metterei ad arrossire"
beh forse aveva ragione, magari c'era un possibilità oppure era solo imbarazzata.

dopo varie chiacchierate ci alzammo per andare a pranzare.

Io, Angela e Gaia eravamo ormai le chef della casetta, la maggior parte delle volte noi cucinavamo.

"il menù di oggi è pasta al pomodoro, anche perché non c'è altro" disse Angela facendo ridere tutti.
Angela stava preparando la salsa, io invece stavo cercando che pasta fare.
Il mio sguardo ricadde su una persona in particolare, Sarah, era in giardino a fissare il vuoto.
Chiamai gaia chiedendole di prendere il mio posto, lei acconsentì e le mandai un bacio volante.

presi il mio giubbotto che era riposto sulla sedia ed andai da sarah.

"ehi piccina, tutto apposto?"
le chiesi mettendomi al suo fianco.
lei posò la sua testa sulla mia spalla annuendo.
"so che hai qualcosa, dimmi cos'è successo."
dopo alzò la testa, guardandomi con quegli occhi color nocciola che mi facevano sciogliere ogni volta.

"c'è qualcosa tra te e marisol?"
chiese con voce quasi spezzata.

scoppiai a ridere come non mai
"STAI SCHERZANDO VERO" dissi cercando di scandire bene le parole a causa della mia risata.

lei mi sorrise imbarazzata dicendo "cosa c'è di male? non ti piacciono le ragazze?"

"sisi mi piacciono le ragazze, ma non lei, ho solo legato molto con mari."
"che fa sei gelosa?" aggiunsi.

"no ma chi io? no?" disse cercando di non far notare il suo imbarazzo.
"oh guarda, Angela ha finito di cucinare, andiamo" continuò lei.
detto questo lei corse in casetta lasciandomi sulla panchina bianca.
io risi scuotendo la testa, quanto è carina questa ragazza.

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