21. Ballerina

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EVELYNE'S POV

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EVELYNE'S POV

"Ci sono solo due cose che possono trasformare un giorno di merda in un giorno meraviglioso.
La prima è l'amore.
E per la verità, non era questo il caso.
La seconda è un bottino di oltre 10 milioni di euro, ma non era neanche questo."

Ero appoggiata contro la pediera del letto stando a gambe incrociate di fronte all'enorme televisione la quale avevo fortuna di avere in camera mia.

Qualcuno bussò alla porta, ma non feci in tempo a rispondere che si spalancò.
«Evelyne, vestiti che devi andare a scuola. Sono già le otto meno un quarto.»

«Non ho voglia...» Mi lamentai buttando la testa all'indietro sul materasso. «...di vivere.» Era così il modo in cui volevo concludere la frase, però mi morsi la lingua per evitare di farlo altrimenti avrebbe pensato che fossi caduta in una brutta depressione.

«Farai ritardo, così. Muoviti, non farti pregare.» Stritolò la maniglia piagnucolando ironica, aveva perso le speranze. Molte delle volte la bambina sembrava lei e non Charlotte.

«Stai tranquilla, non succederà.» La assicurai.

«Come dici tu.» Disse prendendomi in giro e uscendo dalla stanza.

Mangiai un altro po' di cereali col latte preparati appena sveglia ma, dato che avevano assunto un gusto differente, lanciai il cucchiaio rumorosamente nella ciotola - ormai mezza vuota - che stavo tenendo tra le braccia e la posi svogliatamente sul comodino.

Ripensai alla frase sentita dalla serie TV che avevo iniziato in quella mattinata. Per quanto mi riguardava, l'unica cosa che poteva trasformare quel giorno in un giorno meraviglioso era un colpo di grazia in grado di rendermi capace ad affrontare le sei ore didattiche che sarebbero venute a seguire.

Lasciai il televisore parlottare e mi diressi verso il bagno per darmi una rinfrescata.
Misi a lavare i pantaloncini sia la mia fantastica T-shirt oversize ritraente Kat&Patrick di 10 cose che odio di te e tolsi dalla gruccia la mia divisa, che per quel giorno consisteva nella solita giacca blu e camicetta, ma con una differenza insolita...avrei indossato la gonna al posto dei jeans soltanto per accontentare mia mamma.

Srotolai le calze scure lungo le gambe fino ad arrivare qualche centimetro al di sotto delle ginocchia e, prima di scendere al piano sottostante, levai la matita dal centro del libro di marketing sulla scrivania per infilarlo velocemente nello zaino insieme a Unexpectedly della mia scrittrice preferita Sasha C.
Avrei continuato la lettura ai cambi d'ora e anche all'intervallo, solamente se i due cugini Thompson non avrebbero litigato.
Ormai assistere ai loro litigi era diventata una routine, non mi sarei sorpresa affatto se li avessi trovati a battibeccare. Anzi, a dire il vero faceva strano non vederlo fare.

Fated Mates Where stories live. Discover now