Lucius e le Cronache del Multiverso

Capitolo 11

Dedicato a LUKE7025 valentinashadowgirl angel15_08_ FDFlames GaiaBarbello94 SissyScullari ArthurBlack94 SiennaGrey1723 Ornitorinco93

Lucius

Se la guida come al solito ispeziona un po' ovunque, mi muovo immediatamente verso la spada.
Più mi avvicino a essa più sento chiaramente un richiamo, una sorta di attrazione irresistibile.
A causa di ciò, non esito a impugnare l'arma senza controllare se ci siano delle trappole.
Fortunatamente non c'è nulla del genere.
In questo istante ho modo di ispezionare la spada liberamente utilizzando l'abilità: analisi fattuale.
Oltre a un notevole incremento per le statistiche di attacco, magia e intelligenza, l'oggetto possiede un effetto unico: la possibilità di infondere la lama con una magia a libera scelta del possessore, opzione che avrebbe influenzato profondamente le mie peculiarità.

«Lucius, allora, trovato niente?» Domanda Aerithel.

«Sì, questa spada. Allora, usciamo. Sarà presto notte, meglio sbrigarci a cercare una taverna in città e riposare.» Consiglio con un flebile sorriso riponendo la spada nella fodera avvolta ai fianchi.

«Accidenti è davvero bella! Comunque, sono d'accordissimo.»

Così lasciamo il Santuario, tornando all'aperto durante il crepuscolo.
Per evitare le insidie della foresta, viste anche le mie condizioni non ottime, decidiamo di raggiungere la città di GreenPort e pernottare lì.
Grazie al titolo di Re della foresta e la conseguente protezione dei lupi, possiamo continuare il percorso.

Sono certo che fosse tutto opera di Iside, la foresta e le sue prove sono come degli stage introduttivi, grazie ai quali ho raggiunto un livello raguardevole, il 20.
Insieme a capacità che mi permetteranno di sopravvivere anche in situazioni disperate.

Entrati nella città di GreenPort, la luna risplende nel cielo cobalto. Le strade sono silenziose, le case in legno dai tetti spioventi e la piazza mercato sono illuminate dalle lampade a olio.
Guardandomi intorno, noto le botteghe di armi, pozioni e oggetti magici con affisse la dicitura: "chiuso, apriremo domani alle ore 07:30."

Due guardie armate di spada e con addosso armature luccicanti ci accolgono con circospezione. «Chi siete?» Chiede il moro dagli occhi verdi con un tono minaccioso.

«Siamo dei semplici viaggiatori e cerchiamo una locanda», rispondo d'istinto guardando l'uomo biondo dagli occhi azzurri che mi fissa guardingo.

«Dunque, siete viaggiatori, eh? Bene, vi consiglio la locanda del Drago, più avanti», comunica il mio interlocutore, passandosi una mano sotto il mento, si gratta l'ispida barbetta, e insieme al suo commilitone si allontanano continuando la loro ispezione notturna.

«Domani faremo un giro in città, esploreremo il mercato. Ho intenzione di comprare armi e di iscrivermi alla gilda dei guerrieri», dico fermandomi davanti alla porta della locanda.
Osservo l'insegna raffigurante una spada con un drago attorcigliato e la scritta: Locanda del Drago.
È proprio quella che ci ha consigliato la guardia.

Si tratta di una locanda di lusso e già dall'esterno si intuisce che si tratta di un posticino molto elegante.
È un piccolo edificio isolato, circondato da un delizioso giardino curato fin nei minimi particolari, dove i fiori sono raggruppati a formare dei piccoli gioielli di colore che spuntano regolarmente dall'erba, facendo da corone agli alberi ornamentali.