Sebbene il viaggio in Italia fosse stato, per certi versi, fruttuoso, aveva lasciato loro più domande che risposte. Il loro contatto nel seminterrato del vigneto decrepito era stato utile solo fino a un certo punto prima di non avere più risposte. Ma anche così: erano andati in Italia per scoprire la verità su Avance, e ne avevano scoperta la metà.
Draco non sapeva ancora perché si fosse formato un gruppo contemporaneo di Alba e perché fossero riusciti a orchestrare la sua Ascensione, a parte la risposta più ovvia: Cosette voleva rivendicare per sé l'affiliazione lunare. Non era sicuro dei dettagli, ma l'impressione che gli era stata data era che una cosa del genere sarebbe stata congruente con la sua stessa fine. E se l'affiliazione fosse andata persa, non sarebbe rimasto alcun potere nell'Ordine di Nocturnus.
Se Alba e Nocturnus erano sempre stati nemici mortali, quello era un motivo sufficiente. Ma il tempismo era strano e Draco non riusciva a capacitarsi.
Lui, Bergen e il loro piccolo contingente di guardie erano tornati in Inghilterra il mattino seguente, ma non prima di aver fatto un'ulteriore sosta. Se fosseri tornati in Italia - ed era probabile - avrebbero avuto bisogno di una base operativa, in modo da non doversi muovere di soppiatto qua e là sotto disillusione e nell'oscurità. Bergen aveva rivendicato uno dei vecchi castelli di Nocturnus e aveva predisposto le opportune protezioni di cui avrebbero avuto bisogno per mantenere la segretezza.
Nonostante il viaggio fosse durato solo un paio di giorni, era reduce dalla deludente settimana in Francia e la testa di Draco era ancora scossa da tutto ciò che avevano appreso. Così, quando raggiunse il Maniero, sebbene fosse esausto, il suo primo passo fu quello di cercare la Granger.
"Ehi", mormorò, sbirciando nel suo salotto dalla porta adiacente.
Alzando lo sguardo, gli occhi della Granger si spalancarono per la sorpresa e un sorriso le attraversò il viso. "Sei tornato". In un attimo, la sua espressione divenne cautamente vuota. "Hai scoperto qualcosa?"
Si strofinò gli occhi, distendendo il collo; la notte precedente il sonno non era arrivato facilmente. "Vieni a fare una passeggiata nel parco con me?"
Mettendo da parte il libro, lei annuì. Indossava un vestito grigio a maniche lunghe - Draco notò che aveva inizato a vestirsi in modo più carino dopo la cerimonia di legame - e si alzò per uscire con lui dalla stanza senza fare domande.
Soffocando uno sbadiglio con una mano, infilò l'altra in tasca, i suoi passi mancavano della sicurezza che avevano di solito.
"Stai bene?", chiese lei, guardandolo attentamente mentre scendevano al piano principale dell'ala.
"Bene, sì", mormorò lui, "stanco. Non ho dormito molto".
"Non mi sembri pronto a buttarti giù dal tetto".
Alzando gli occhi al cielo, le diede una leggera gomitata sul fianco. Una volta fuori e a una buona distanza da eventuali orecchie indiscrete, Draco lanciò alcuni incantesimi di riservatezza. Di solito le uniche persone presenti al Maniero erano gli elfi, il consiglio e la guardia, ma non voleva che le persone sbagliate sapessero troppo e troppo presto.
Senza preamboli, iniziò. "Il capo di Avance è una donna di nome Cosette. Agisce sotto gli interessi dell'antico gruppo Alba perché la sua famiglia ha profonde radici nell'associazione". Esitando, lanciò un'occhiata alla Granger, che però stava ascoltando con attenzione. "Non conosciamo il suo scopo esatto né la logica che sta dietro al suo tempismo. Ma sta usando Arcand come portavoce perché è molto visibile in una posizione di potere sul continente e perché ha un debito con lei per una sorta di assistenza fornita quando stava facendo campagna elettorale per il ruolo di Ministero".
YOU ARE READING
NOCTURNUS (traduzione - In_Dreams)
FanfictionQuando un potere clandestino si agita in Francia e minaccia il fragile equilibrio del dopoguerra in Inghilterra, Draco assume una posizione di potere di cui è l'erede per diritto di nascita, determinato a proteggere la sua famiglia. Intenzionata a f...