Capitolo 32

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La sala del consiglio era tesa come mai Hermione aveva visto, un silenzio doloroso e totalizzante incombeva sul consiglio di Nocturnus mentre Hermione, Draco e Hugo finivano di raccontare il resto della loro esperienza nella roccaforte di Alba quella mattina.

Merlino, sembrava che fossero passati giorni. L'azione del primo mattino, unita alle poche ore di sonno della notte precedente, le pesava sulla mente e le faceva socchiudere le palpebre. Non era comunque sicura che Hugo avesse dormito.

In effetti, aveva un aspetto decisamente peggiore anche di quello che aveva quella mattina, e provò una fitta di rimorso ricordando che probabilmente era stato testimone degli omicidi delle sue guardie.

Se Cosette non avesse riconosciuto il valore di Hugo per il Consiglio e per lo stesso Lunae Ortus, Hermione non poteva non chiedersi se avrebbe potuto subire lo stesso destino. Invece Cosette lo aveva usato come esca, attirandoli verso di sé. Hermione si chiese cosa sarebbe potuto accadere se Draco non avesse pensato in fretta di usare l'affiliazione per rompere il suo scudo invisibile.

Tornando al presente, scambiò con lui un rapido sguardo mentre il silenzio indugiava, dolorosamente prolungato.

Infine Elias Bergen parlò, con le punte delle dita premute sulle tempie mentre appoggiava i gomiti sul tavolo. "Fatemi capire bene: voi tre siete andati in Italia senza dire niente a nessuno, avete preso d'assalto una fortezza di Alba - di cui non sapevate nulla - e avete causato un disastro irreparabile, compresa la perdita della vita di due guardie di Nocturnus".

Accanto a lei, Draco si irritò per il tono di Bergen. Hugo deglutì, con la pelle di un pallido colore verdastro. Incrociando le mani sul tavolo, Draco disse: "Siamo dispiaciuti per le circostanze riguardanti le guardie. Siamo stati colti di sorpresa dall'arrivo improvviso di Cosette". Lo sguardo si spostò su Dagomir, che sembrava visibilmente turbato.

Bergen tirò un lungo respiro. "Sembra che tu fossi all'oscuro di quasi tutti gli aspetti di questa incursione mal congegnata". Lanciò un'occhiataccia a Hugo. "Cosa ti ha spinto a intraprendere una missione così pericolosa senza un'adeguata preparazione? Hai completamente ignorato il protocollo e messo a rischio la vita dei tuoi Lunae..."

"Con tutto il rispetto, consigliere", tagliò corto Draco, con una punta di ironia nel tono, mentre Bergen taceva. "Hugo ha fatto quello che gli era stato chiesto. E oggi l'abbiamo quasi perso, senza alcuna colpa da parte sua".

Schiarendosi la voce, Hugo annunciò piano: "Credo che qualcuno all'interno della squadra di consulenza non sia degno di fiducia. Non potevamo informare troppe persone delle nostre intenzioni, nel caso in cui le orecchie sbagliate fossero venute a conoscenza dei nostri piani".

Fu Glenneth a interrompere la tensione che ribolliva tra i due svedesi. "Qeusta è un'accusa pesante. Ne sei sicuro?"

"No". Digrignando i denti, Hugo si appoggiò allo schienale della sedia, evitando risolutamente di guardare il padre. "È solo una possibilità, visti alcuni eventi in cui informazioni private di Nocturnus sono trapelate ad Avance".

"In definitiva", disse Hermione, cauta mentre tutti gli occhi si dirigevano verso di lei, "anche se la missione non è andata del tutto come previsto, siamo riusciti a recuperare dalla fortezza la moglie e la figlia di Arcand, che ora si trovano al sicuro in una casa protetta".

Emettendo un sospiro irritato, Bergen batté con un ritmo ansioso la penna d'oca sul tavolo. Hermione percepì che stava facendo del suo meglio per ricomporsi, anche se Hugo si fece piccolo nella sua sedia, con le spalle basse e la mascella tesa. Elias si voltò verso il tavolo e annunciò: "Claude Arcand è fuggito dal posto di ministro in Francia. Francois Laurent è subentrato in veste provvisoria. Verrà programmata un'elezione di transizione".

NOCTURNUS (traduzione - In_Dreams)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora