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Cupido non è privo di arguzia, colpisce o con le frecce o con l'astuzia.

- Shakespeare

«Non è andata poi così male, no?», disse Kamil sedendosi sul suo letto. Naomi si lasciò cadere accanto a lei. «Non è andata male? Millie... renditi conto di cosa stai parlando. Si tratta di mia sorella. Di mia sorella e del suo pessimo rapporto con i suoi simili. Hai visto come ha dato di matto quando ha visto James trasformarsi...»
L'altra sbuffò. «Odio quando mi chiami così. Comunque... la trasformazione di un Mutaforma-Tigre può spaventare. Insomma... prima ti ritrovi davanti un bel ragazzo e un attimo dopo al suo posto c'è un enorme felino selvatico».

«Bel ragazzo?» la stuzzicò Naomi. «Da quando ti interessano gli uomini?»
Kamil la ignorò. «Ed ha appena scoperto che è una Mutaforma Universale e che tutta la nostra comunità si venderebbe un occhio pur di essere al suo posto», proseguì. «Cerca di capirla. Si sentirà soffocata, tra il peso dell'essere una Prescelta e quello di essere una Mutaforma Universale...»

«Lo so», la interruppe bruscamente la sua ragazza. «Ma a noi serve una Mutaforma Universale. Ci serve per poter avere una speranza contro il movimento razzista di Zakhar. Ha milioni di soldati dalla sua parte...»
«E noi solo migliaia dalla nostra», concluse Kam. «Tesoro, smetti di farmi la predica. Non vuoi che tua sorella vada con gli altri Prescelti perché tu la vuoi con te. Non perché è importante per i Ribelli, ma perché è importante per te».

Naomi non ribatté. Kamil aveva ragione. Voleva Rasha perché non sopportava l'idea di perderla ancora.

«Vai a parlarle», la incalzò Kamil, puntando gli occhi su di lei. Quei bellissimi occhi color ghiaccio di cui Naomi si era innamorata anni prima, quando ancora credeva che Kamil fosse un uomo - e che quindi non avrebbe potuto esserci niente tra loro.
«Proponile un accordo. Tu la aiuti a riunirsi con i Prescelti e lei aiuterà noi contro Zakhar.»

Naomi si prese la testa tra le mani. «Kam... il suo aiuto ci serve subito. Zakhar ha già scoperto l'ingresso del nostro rifugio... non possiamo aspettare...»
«Naomi», la interruppe l'altra, «Zakhar sta combattendo una guerra che non può vincere. Un Regno contro due?» Kamil rise, ma era una risata di amara consapevolezza. «Lo schiacceranno».

Inconsapevolmente, Naomi gettò una rapida occhiata al volto di Kam, pentendosene subito: una lunga cicatrice scura, ben visibile sull'incarnato pallido di Kamil, le sfregiava la parte destra del volto. Se il suo aspetto la turbava, la ragazza non lo dava a vedere, ma Naomi, che la conosceva meglio di chiunque altro - era l'unica ad amarla e apprezzarla davvero, andando oltre la bellezza esteriore, sciupata da quello sfregio - sapeva che era la sconfitta causa della cicatrice a bruciare più della ferita stessa. La sconfitta subita, anni prima, contro i seguaci di Inaq, che erano stati annientati ma non prima che Zakhar arrivasse a dare loro manforte. Era stato a causa del suo intervento nella battaglia che i Nuovi Ribelli avevano perso non solo quella battaglia, ma centinaia di vite.

Naomi sapeva che, nel parlare della guerra impossibile del Regno delle Tigri, la sua ragazza stava pensando proprio a quello. Squali e Tigri, o meglio la parte peggiore di entrambi i Regni, al tempo ancora Tribù - ovvero la parte di popolazione corrotta e assetata di potere -, uniti contro i Nuovi Ribelli.

«Tu farai andare tua sorella sulla Terra, con i Prescelti», proseguì Kam, «e nel frattempo Zakhar andrà avanti con la sua guerra impossibile. Se nemmeno contro due Regni morirà, entrerà in atto la nostra Rasha, che faremo trasformare in qualcosa di piccolo - un uccello, forse, o un insetto volante - così da potersi avvicinare a Zakhar del tutto inosservata, ritrasformarsi alle sue spalle e ucciderlo».

Wilderness. Dark HeartsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora