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Giulia si fida del suo istinto.
Finora, non ha mai sbagliato. Per lo meno, non del tutto.
E fidandosi del suo istinto, si autoimpone di aver fatto la scelta giusta, nell'essersi organizzata con Pietro, per andare al parco insieme.

Le sembra quasi assurdo, che il biondo l'abbia presa tanto in simpatia, ma cerca di non pensarci, mentre lo saluta da lontano con la mano.
Come cerca di non pensare al fatto, che spera di dare fastidio ad Andrea, uscendo col suo migliore amico.

"Mi togli una curiosità?" Pietro la guarda, annuendo.
Dopo aver fatto conoscenza con Sangy, sicuramente più tranquilla della prima volta, lui e Akhen hanno cominciato a giocare insieme, concedendo ai due di sedersi su una delle panchine del parco, per condividere una sigaretta fra una chiacchiera e l'altra.
Ma Giulia, non riesce a tenere la bocca chiusa, a tenere a freno i pensieri. È nella sua indole, il voler sapere, il voler capire.
E il biondo le sembra la persona più adatta, per chiarire i suoi dubbi.
Per lo meno, quelli che riguardano quel maleducato del suo amico.

"Se anche tu hai un cane, perché Andrea non lo porta al parco con te? Cioè, capisco che con il lavoro che fate avete le giornate piene, ma tu riesci comunque a dedicare del tempo a Sangy".
Giulia osserva Pietro ridacchiare, scuotendo lievemente la testa.
"Tu non conosci Andrea. Lui...il bunker l'ha salvato, e non scherzo. L'ha fatto con tutti noi, ma a lui ha dato la possibilità di trovare uno scopo, un'ancora a cui aggrapparsi. Ci vive, per la musica, e ci dedica tutto se stesso". Giulia lo guarda storto, non capendo a pieno il senso del suo discorso.
Per quel poco che ha potuto vedere dei ragazzi, tutti vivono per la musica.
Non riesce a cogliere la differenza che vige fra loro e il corvino.
Pietro si rende conto della sua confusione e, sapendo di star sbagliando a condividere dettagli della vita del suo amico con una ragazza che gli va a genio poco e niente, parla lo stesso.
Si fida anche lui, di Giulia. A pelle.
E soprattutto, le sembra una ragazza in gamba.

"I suoi non sono proprio felici della strada che ha intrapreso. Si, sono contenti che ora le cose stiano andando bene, ma all'inizio non volevano che dedicasse la sua vita alla musica, avrebbero preferito rimanesse un hobby, e che studiasse. Ci ha messo anni, per far capire loro quanto la musica conti per lui, e tuttora non lo appoggiano del tutto. Vuole dimostrare loro che questa è la sua strada. Fra di noi, è quello che passa più tempo al bunker, a rifinire tutto. Può sembrare Dario il più pignolo, perché di base lo è, ma quando si tratta della sua musica, Andrea diventa il peggiore di tutti, nel ricercare la perfezione".

Le parole di Pietro la colpiscono come una doccia fredda.
Ci si rivede così tanto, in ciò che il biondo le ha detto.
Le sembra quasi di sentire la sua, di storia.

Dopo il liceo, Giulia avrebbe amato studiare moda. Ne era e ne è tuttora innamorata.
Ma i suoi, non erano e non sono d'accordo. Per nessun motivo al mondo.
Ci ha provato, a spiegare loro quanto le piaccia quel mondo, quanto vorrebbe davvero intraprendere quella strada in un futuro prossimo.
Ma non ne hanno mai voluto sapere, non l'hanno mai ascoltata.
"Non ci fai niente, con una laurea in moda Giulia. Ti serve un percorso di studi che ti faccia trovare un lavoro, non inseguire un sogno disperato".
Per questo, vuole andare via.
Ama la sua famiglia, da sempre e per sempre.
Ma nell'ultimo anno, il loro rapporto ha cominciato ad incrinarsi, sempre di più.
E per quanto ci provi, è sempre più difficile tornare a com'era prima.

Si, Giulia vive per gli altri, per l'amore che prova per loro.
Ma non è sempre così facile.

Ed ecco perché, nonostante si sia diplomata da un anno, il suo unico passatempo è creare borse, con l'aiuto della sua fantasia, sperando che qualche anima buona le acquisti sui siti dove le ha inserite.
I suoi le hanno dato del tempo, per trovare un'alternativa, un percorso di studi che possa piacerle un minimo, e che possa sostituire moda.
Ma Giulia sta tentennando, sta rimandando l'inevitabile, nella speranza di far cambiare loro idea, di ricevere anche un minimo di appoggio.
Appoggio che, al momento, non è minimamente calcolato.
Se non per spronarla a trovare un lavoro, cosa che ha fatto, per occupare il tempo nell'attesa di riprendere a studiare.

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