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Andrea continua a chiedersi perché stia così.
Oltre a chiedersi perché non ha ancora afferrato la bionda, che continua a parlargli di qualcosa che neanche sta ascoltando, per baciarla.
Non se ne capacità, gli sembra irreale.

Quando ha chiesto agli altri di passare una serata insieme, solo ragazzi, il suo obbiettivo non era di certo rimanere incastrato in una semplice conversazione di cui non ha il minimo interesse m
Voleva e vuole tutt'ora distrarsi.
Il piano era trovare una qualsiasi ragazza con cui intrattenersi, nella speranza di eliminare l'immagine di Giulia dalla sua testa.
Soprattutto dopo la conversazione con Dario ed Huda di qualche giorno prima.

Le parole della ragazza ancora gli rimbombano in testa, confondendolo più del dovuto.
"Andre, non tutto può essere sotto il tuo controllo. Non puoi prevedere chi ti piace o meno, quindi fai prima ad ammetterlo a te stesso, per poi accettarlo".
Fosse facile.

Non che Giulia abbia qualcosa che non va, anzi.
È fin troppo nelle sue corde, per essergli indifferente.
È questo il problema.

Lui non è uno che si impegna, che si pone etichette.
Andrea ha la sua musica a cui pensare, non può permettersi distrazioni.
Eppure, quel maledetto viso dai lineamenti tanto dolci continua a tormentare la sua psiche.
Lui, e l'idea di avere Giulia tutta per se.
Idea, che non lo infastidisce più di tanto.

Per questo, ha sentito la necessità di uscire, di staccare la testa.
Vuole accantonare il pensiero di Giulia almeno per una sera, dimostrando a se stesso che quella che, a detta di Dario, è una vera e propria sbandata, non è altro che una minuscola infatuazione verso una ragazza con cui fa del sano e puro sesso.

Eppure, più guarda la bionda davanti a se, più continua a paragonarla a Giulia.
Giulia non avrebbe mai approcciato in questo modo, con lui.
Anzi, probabilmente non avrebbe approcciato e basta.
Andrea ridacchia del suo stesso pensiero, facendo stranire la ragazza.
"Ma mi stai ascoltando?"
"Scusa, credo di aver visto i miei amici. Devo andare".
La liquida, sentendola mandarlo al diavolo mentre se ne va.

Si ricongiunge con il resto del gruppo, sbuffando quando, mentre si avvicina al tavolo dove sono seduti, percepisce già i loro sorrisi di scherno.
"Palo per Faster? Hai per caso preso il posto di Pietro?".
Il biondo, sentendosi schernito da Marco, lo guarda stizzito, per poi rispondergli con fare aristocratico.
"Intanto al momento sono felicemente fidanzato, e non mi permetterei mai di provarci con qualcuna. E per la cronaca, in questo locale ci ho preso solo un palo, dalla cameriera".
Marco gli da una spallata giocosa, ridendo per la permalosità con cui gli sono uscite quelle parole, per poi riportare l'attenzione su Andrea.
"Allora che aveva quella bionda che non ti convinceva?".
Il corvino non fa in tempo ad aprire bocca, che ci pensa Dario a farlo per lui, facendolo imprecare.
"Semplice, non è Giulia".

Andrea lo fulmina con lo sguardo, sedendosi accanto a Duccio che continua a guardarlo con aria apprensiva, come suo solito.
"Era solo noiosa, tutto qua".
Dario gli lancia uno sguardo di chi la dice lunga, che il corvino ignora, chiedendo a Jacopo di passargli il suo drink ormai annacquato, lasciato sul tavolo più di un'ora prima, mentre era in cerca di una distrazione per la sua serata.

Si perdono in chiacchiere come loro solito, punzecchiando Pietro per la sua sottonaggine, lasciando al corvino un po di pace interiore.

Pace, che viene interrotta dallo squillare del suo telefono, che attira l'attenzione di Duccio.
"Andre, ti stanno chiamando".
Andrea si ridesta dai suoi pensieri, ringraziando il rosso, per poi storcere il naso, confuso, quando scorge un numero sconosciuto sul display.
"Pronto?"
"Grazie al cielo hai risposto. Ciao Andre, sono Clara".
Andrea sgrana gli occhi, per poi richiamare l'attenzione di Pietro con un cenno, invitandolo a seguirlo fuori per poter sentire meglio.
"Dammi un attimo che esco, qui prende di merda".

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