Chapter 8

8.7K 607 334
                                    

You don't have to fall in love, did you understand?

Erano passate settimane dal coming out di Gemma Styles e Lottie Tomlinson e dallo stesso giorno in cui Harry si era reso conto di amare Louis.
Mancava un mese esatto a Natale, solitamente era felice visto che gli mancava la sua famiglia ma quest'anno sentiva di voler rimanere lì ad Hogwarts, possibilmente con un ragazzo dagli occhi azzurri.
Era da quel giorno nel Bagno dei Prefetti che Louis non gli rivolgeva più parola, se ne stava sempre con Draco Malfoy, Eleanor Calder e gli altri di Casa Serpeverde. Non frequentava neanche nessuno da quel che gli riferivano, sapeva solo della grandissima cotta che Eleanor aveva per il castano ma a lui non le interessava seppur la Calder fosse di una bellezza unica.
Quel giorno Harry si trovava a guardare le clessidre enormi nella Sala d'Ingresso: i Serpeverde erano in vantaggio su di loro ma in svantaggio sui Tassorosso, mentre i Corvonero stavano ancor meno dei Grifondoro.
Avrebbe voluto vincere la Coppa delle Case ma ogni anno vincevano i Serpeverde, cosa che gli parve strana visto che i Grifondoro avevano dalla loro Hermione Granger e sua sorella.
"Styles?"
Fu quasi un sussurro ma il riccio sentì forte e chiaro la voce alle sue spalle quindi si girò in fretta.
"Tomlinson!" Voleva sembrare indifferente ma il suo tono felice e sorpreso affiorarono.
"Ero venuto per..." fece una pausa, sembrava nervoso e questa sarebbe stata la prima volta, "sai, ricordi, la lettera?"
"Oh si, quando mi hai detto di venire nel Bagno dei..." ma si interruppe vedendo Louis abbastanza a disagio e anche lui lo era al ricordo di quel giorno.
Dopo secondi di silenzio imbarazzante Louis riacquistò sicurezza nel suo sguardo e continuò, "Be', io posso ancora ricattare te ed io tuoi amici."
"Allora dimmi cosa devo fare così la facciamo finita" sospirò Harry esasperato pensando ai mille modi in cui Louis lo avrebbe umiliato.
Il Serpeverde si guardò intorno, non c'era nessuno a quell'ora.
Accadde tutto in un attimo, Louis prese il volto di Harry tra le mani e lo avvicinò a sé per poggiare le sue labbra fredde e screpolate su quelle calde e carnose dell'altro.
Il bacio si fece più intenso, le loro lingue erano a contatto e le bocche si muovevano frenetiche.
I mugolii del riccio stavano facendo eccitare sempre di più il liscio che aveva portato entrambe le mani sul fondo-schiena dell'altro che, come quella sera nel Bagno dei Prefetti, allacciò le sue gambe intorno al suo bacino e le sue braccia sul suo collo di Louis per sorreggersi, mentre quello fu costretto a prenderlo in braccio per non farlo cadere.
I loro membri quasi a contatto se non fosse per quella stoffa che li copriva, erano entrambi eccitati e vogliosi di essere soddisfatti.
"Dove andiamo? Ho una voglia matta di te" sussurrò Louis con il fiatone tornando poi a lambire il collo di Harry, ormai arrossato.
"Dici che c'è qualcuno nel Bagno dei Prefetti?" Gemette.
"Ti prenderei qui all'istante" disse l'altro palpando il Grifondoro.
I loro membri si sfregavano tra di loro, entrambi gemevano ma volevano di più.
"Per oggi non andrà come vorremmo ma la prossima volta..." Louis lasciò la frase in sospeso facendo capire con chiarezza che cosa sarebbe successo.
Tutto questo lo aveva sussurrato nell'orecchio di Harry in modo sensuale e così soave che sarebbe venuto all'istante.
Intanto il liscio gli stava mordicchiando l'orecchio, cercava di leccare e mordere ogni parte scoperta del corpo dell'altro e non gli importava se lo avrebbero beccato in quel momento, avvinghiato al corpo di Styles.
Ad un tratto Harry si staccò da Louis - quest'ultimo lo guardava confuso - ma poi lo trascinò in un angolo, sotto le scale, sperando che nessuno li avrebbe visti.
"Che cosa fai?" gemette allora Louis quando fu Harry a prendere il controllo.
La risposta gli fu chiara quando il riccio spostò la sua mano sul membro di quell'altro ancora coperto dai vestiti. Iniziò a muovere la mano prima lentamente, poi sempre veloce finché non introdusse la sua mano al di sotto degli abiti dell'altro e lo prese direttamente in mano iniziando a muoverlo freneticamente.
"Oh, Dio..." sussurrò Louis cercando di non gemere troppo forte ma era quasi impossibile.
Harry continuò alternando movimenti lenti a quelli veloci; Louis stava per venire.
Quando venne ricambiò in fretta il favore, ghignò quando il riccio cercava di trattenere i gemiti invano e si mordicchiava il labbro inferiore cercando di non gridare.
Quando si rivestirono in fretta e furia non fecero in tempo a dire nulla che Piton era già davanti a loro.
"Cosa sta succedendo qui?" domandò con il suo solito tono impassibile anche se era solo apparenza.
"Niente" esclamarono in coro i due nervosi. Proprio ora che l'avevano quasi scampata?
"Ho sentito dei rumori strani e gridare" disse il professore ancor più sospettoso.
"Ok, lo confesso" sospirò allora Harry, "io e Tomlinson ci stavamo" ma Louis lo interruppe rosso in viso "non gli dia retta, non è successo nulla!"
"Stavo dicendo" riprese però Harry lanciandogli una occhiata ambigua, "io e Tomlinson stavamo litigando per un fatto personale, che riguarda le nostre sorelle e per sbaglio ci siamo lanciati degli incantesimi ma nessuno si è fatto veramente male ed ora è tutto apposto."
Piton li guardò entrambi con occhi ridotti a fessure ma poi sibilò "Dieci punti in meno sia a Grifondoro che a Serpeverde" disse l'ultima parola a malincuore visto che era il direttore della Casa Serpeverde e cercava sempre di difenderli ma non poteva sempre farlo sempre e quando doveva ovviamente doveva penalizzare anche loro.
Almeno non li aveva beccati qualche secondo prima, allora lì avrebbe tolto molti più punti per uno.
Quando il professore andò via i due si guardarono e scoppiarono a ridere.
"Ora che si fa?" Sussurrò Harry.
Quella domanda sembrò far risvegliare Louis che si innervosì all'istante. "Mettiamo subito in chiaro che non sono il tuo fidanzatino, Styles, è chiaro?"
Harry da una parte era deluso, ovviamente, ma dall'altra se l'aspettava quindi non riuscì a fare altro tranne che ad annuire senza sembrare triste, anche se un'impresa difficile.
"Io ti sto ricattando e sto solo cercando di soddisfare i miei piaceri con qualcuno, è solo questo!" continuò Louis con tono alterato ma non sembrava parlare con Harry, sembrava più rivolto a se stesso.
Il riccio annuì di nuovo mentre guardava i suoi occhi azzurri, caspita, era la cosa più bella che avesse mai visto. Non riusciva a togliergli gli occhi di dosso ma dovette farlo visto che all'altro avrebbe dato sicuramente fastidio.
"Per questo stabiliamo subito delle regole: niente effusioni romantiche, il nostro è solo sesso" marcò l'ultima parola, "possiamo fidanzarci con chi vogliamo visto che noi non siamo una coppia" deglutì, "e infine... Non ci si deve innamorare. Hai capito?"
Harry annuì un'altra volta ma pochi attimi dopo rifletté sul fatto di aver già infranto l'ultima regola da tempo.

Quella sera, a cena, non parlò quasi per niente. Liam sospettava qualcosa, anche se era ovvio che dipendeva da Louis il suo umore.
Harry Potter, Ron e Hermione invece avevano legato molto nelle ultime settimane ed erano quasi inseparabili. Anche Potter sembrava strano, varie volte Liam l'aveva visto lanciare occhiate di scherno a Draco Malfoy - che ovviamente venivano ricambiare - ma il biondo dopo un po' sorrideva di nascosto.
Liam Payne era sempre stato un buon amico, uno che sapeva ascoltare, uno che capiva le emozioni delle persone e che sapeva squadrarle per bene. L'unico con cui non riusciva era Zayn Malik, quell'uomo era un mistero, non riusciva a capire che cosa provava, non lasciava trasparire emozioni; fu la prima persona che Liam non riuscì a capire.
Niall in quel periodo, invece, si vedeva sempre meno con Josh, non che avessero litigato ma non riuscivano a capirsi per bene e c'erano sempre vari fraintendimenti.
"Harry Styles?" lo richiamò una ragazza.
Il riccio alzò lo sguardo e si trovò davanti Taylor Swift - Grifondoro - bellissima come sempre.
"Oh ciao, Taylor..." La salutò cordiale ma si vedeva che non era molto entusiasta di vederla.
"Mi chiedevo, hai presente il Torneo Tremaghi che si terrà quest'anno?"
Certo che aveva presente, avveniva ogni cinque anni ma lui non poteva ancora parteciparvi perché non aveva ancora compiuto diciassette anni ma era comunque un evento da vedere assolutamente. Il punto era, che voleva Taylor da lui ora?
"Be'... Io non vedo l'ora che arrivi il ballo del ceppo, è un evento a cui ho voluto sempre partecipare" proseguì lei è ad Harry tutto fu chiaro.
"Vuoi venire al ballo con me?" domandò Harry.
"Oh si si si! Certo che voglio venire!" strillò lei.
"Ma io-" non era una proposta!
"Allora tra un mese andremo al mio primo ballo insieme!" trillò lei felice ed Harry non ce la fece a dire altro.
La bionda se ne andò lasciando il riccio sbuffare sulla sua zuppa.
Non voleva proporle di andare insieme, ma ormai il danno era fatto. Infondo Taylor era una ragazza molto dolce, solo che non gli interessava.
Ma poi perché glielo avrebbe chiesto un mese prima?, proprio non lo capiva.

La sua conversazione con Taylor non passò inosservata a qualcuno che aveva sentito tutto quanto; una fitta di gelosia lo colpì la non poté dire nulla, infondo aveva stabilito lui le regole.

Care and Pain (Larry Stylinson, Hogwarts!AU)Where stories live. Discover now