Epilogue

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⃒⃘lways in my heart.

19 anni dopo...

"H, hai preso tutto?"
"Si, papà."
"Sicuro?" insistette facendo riemergere la sua chioma riccia da sotto il letto per controllare che il figlio non avesse dimenticato niente.
"Ho detto sì, papà!" sbuffò nuovamente il ragazzino.
Suo figlio non gli somigliava molto, tranne per gli occhi verdi. Assomigliava più al suo altro genitore, aveva i capelli castani, delle labbra sottili e di certo non si poteva dire che era un bambino tranquillo.
Era stato adottato e il bambino lo sapeva, ma la somiglianza con i suoi genitori era pazzesca, se ne stupivano ancora tutti.
"Se dimentichi qualcosa di importante te la spediremo via gufo, certo, ma-"
"Harry" sbuffò sorridendo una figura che emerse dalla porta. "È il suo primo anno a Hogwarts, lascialo respirare, sarà già nervoso di suo."
"Ecco, grazie papà!" sorrise il piccolo Harry.
"Ma Louis, lui- Oddio!" gemette dopo un po' guardando l'orologio, "faremo tardi! Dobbiamo andare! Il treno parte alle undici precise, faremo tardi. Correte!"
Harry Styles sapeva come seminare il panico, si.
Dopo aver caricato il baule e la gabbia per l'animaletto di Harry Junior, sfrecciarono diretti verso la stazione di King's Cross. Harry guidava più veloce che poteva beccandosi degli idiota, guida piano mentre Louis rideva.
Già, Louis Tomlinson. Quel Louis. I due si sono sposati e hanno adottato un bambino nel mondo magico, ora vivono tutti e tre nella Londra babbana. Il bambino, Harry Tomlinson, - ma tutti lo chiamavano solamente Tommo - aveva scoperto di essere un mago all'età di dieci anni. Ora aveva undici anni ed era pronto per il suo primissimo anno a Hogwarts.
Dopo essere arrivati alla stazione, per la fretta, Harry quasi non si guardò intorno e superò in fretta la barriera, tra i binari nove e dieci.
Harry J. e Louis lo raggiunsero poco dopo insieme al carrello che portava il materiale per la scuola.
"Harry, amore, calmati. Siamo arrivati con dieci minuti d'anticipo." Louis gli accarezzò un braccio e gli diede un lieve bacio all'angolo della bocca. Poi si avvicinò al suo orecchio per non farsi sentire da nessuno e sussurrò. "Poi avremo tutto il tempo per stare da soli. Dio, che ti farei anche in questo momento." Gli posò un bacio veloce sul lobo dell'orecchio.
Harry si morse il labbro inferiore e deglutì, poi mise su un sorriso abbastanza nervoso. "Guarda, ci sono Liam e Sophia!" esclamò poco dopo andando incontro alla coppia.
Liam Payne e Sophia Smith si erano sposati prima di loro, avevano avuto una bambina, Helena Carter Payne. Era stata smistata in Corvonero. Aveva capelli castani, occhi scuri e un bellissimo sorriso. Per lei era il secondo anno a Hogwarts.
"Salve!" disse una voce alle loro spalle. Niall.
Accanto al biondo c'erano Gemma e loro figlia: Charlotte Horan detta Lottie.
La bambina era bionda, aveva grandi occhi azzurri e sempre un libro tra le mani. Frequentava il suo terzo anno a Hogwarts, era stata smistata in Grifondoro.
"Dov'è, papà?" domandò Harry J. a Louis. Il castano sapeva di chi stesse parlando.
"Ora arriva, tranquillo. Ora arriveranno anche gli altri."
E infatti dopo un po' ecco la famiglia Weasley: Ron era avanti a tutti che sorrideva nella loro direzione, dietro di loro c'erano Hermione - ebbene si, miracoli dei miracoli, anche loro si erano sposati! - con a seguito i loro figli: Rose, la maggiore, che stava al terzo anno, poi Tom, che stava al secondo anno, e infine Sarah. Erano stati tutti smistati in Grifondoro tranne la piccola Sarah; per lei sarebbe stato il primo anno a Hogwarts quel giorno.
Harry J. continuava però a cercare ancora tra la folla qualcuno. Infine lo vide. Ecco che verso di loro arrivava Harry Potter. Harry Potter e Ginny Weasley. I due si erano sposati ma non avevano avuto figli, anche se la rossa ne voleva uno così tanto.
Harry e Louis non sapevano davvero chi scegliere, erano indecisi tra Niall e Liam ma alla fine scelsero Potter come padrino di Harry Tomlinson.
"Tommo, come va? Sei nervoso?" domandò Potter non appena lo vide. Si mise alla sua altezza, guardandolo con il sorriso sul volto.
"Un po', si" ammise il bambino.
Lo sguardo di Potter andò al suo carrello. "Hai preso tutto?"
"Non anche tu, ti prego!" sbuffò ridendo.
Poi lo sguardo di Potter andò sulla sua gabbietta: il suo animaletto domestico era un furetto.
"Vuoi davvero sfidarmi, Potter? Non sai contro chi ti sei messo." Fece un passo in avanti in direzione del moro.
"Stai zitto, Malfoy" ringhiò quello.
Dopo meno di un minuto i due avevano iniziato a scagliarsi contro incantesimi finché Draco non fu trasfigurato in un furetto biondo.
Si riscosse dai suoi pensieri solo perché Harry J. gli aveva fatto una domanda. "In quale Casa credi che verrò smistato? Sai, non voglio finire in Serpeverde" abbassò la voce mentre disse quell'ultima frase, "senza offesa per Papà Louis, ovviamente. Il problema è che solitamente i Serpeverde sono cattivi e non voglio che gli altri lo pensano [so che il verbo corretto sarebbe 'pensino' ma a undici anni alcuni bambini sbagliano ancora i verbi, e non solo i bambini lol], io voglio avere degli amici."
"Harry Tomlinson" sospirò Potter, "io conoscevo una persona che stava in Serpeverde. Lui era antipatico con tutti ma alla fine era una brava persona, aveva degli amici, qualcuno che lo amava..." sorrise tristemente. "Io lo amavo. Il suo nome è Draco Malfoy."
"Lo amavi? E perché non state insieme? Perché hai sposato Zia Ginny?"
Ginevra non era veramente sua zia ma chiamava tutti gli amici stretti dei suoi genitori (ovvero la famiglia Weasley, Horan e Payne) Zia o Zio. Per Niall aveva persino riservato il nome "Zio Nello".
"Perché c'è stata la guerra e l'ho perso di vista e, seppur me lo avesse promesso, lui non è più tornato da me. Mai."
Però Potter sorrise alla fine del racconto, non voleva far rattristare il suo figlioccio proprio quel giorno.
"E lui com'era?" domandò il bambino.
"Mancano cinque minuti e parte il treno" strillò quasi istericamente suo padre Harry facendo ridere tutti che avevano iniziato a prepararsi.
"Era biondo, aveva degli occhi chiarissimi. Delle volte erano grigi ma la maggior parte delle volte azzurri. Aveva stampato sul viso sempre il suo solito ghigno." Scosse la testa e un sorriso amaro gli si dipinse sul volto.
"Come quel signore la?" domandò Harry J. indicando una famiglia.
Potter si rigirò ed ebbe un tuffo al cuore: quello era Draco Malfoy con la sua nuova famiglia.
Aveva sposato una bellissima donna dai capelli castani. Sembrava tanto Eleanor Calder, una ragazza invaghita di Louis quando andavano a scuola insieme, ma poteva essere benissimo anche un'altra donna. Ma poco importava, Draco si era dimenticato di lui e aveva avuto una famiglia.
Suo figlio era identico a lui, era biondo, aveva gli occhi azzurri e la stessa pettinatura di Malfoy al primo e secondo anno. Era piccolo, quindi doveva essere il suo primo anno anche per lui. Sicuramente sarebbe capitato in Serpeverde, ci avrebbe messo la mano sul fuoco.
Dopo due minuti belli e buoni che lo osservava, gli occhi di Draco si erano posati su di lui. Il battito del suo cuore era accelerato.
"Un minuto, un minuto" continuava a ripetere Harry Styles.
"Allora ciao, H" disse Potter salutando il suo figlioccio.
"Ciao" disse guardando per un attimo la famiglia Malfoy, "se lo ami ancora va da lui" poi si avvicinò al suo orecchio e sussurrò: "comunque Zia Ginny non mi piace molto e poi non ti rende felice."
Quel bambino era così intelligente. Si vedeva che non era il vero figlio di Louis ed Harry.
Dopo un minuto l'Hogwarts Express stava partendo. Harry Potter vide il suo figlioccio nello stesso vagone del figlio di Draco; i due bambini si stavano stringendo la mano. Sorrise lievemente.
"Andiamo" disse dopo un po' Ginny afferrandolo per un braccio.
"No!" rispose velocemente, "no io- ecco, devo andare a parlare con, uhm, una persona."
"Harry, non fingere con me. Lo so che non mi ami, è da un po' che sto pensando al divorzio. Ovviamente se tu lo vuoi, io ti amo ma sento che non è reciproco."
Potter era rimasto scioccato. Insomma, non si sarebbe mai immaginato che proprio Ginny lo avrebbe lasciato ma soprattutto che lo avrebbe capito.
Non seppe che dire quindi annuì solamente e si diresse in fretta verso Draco che stava per andare via con la moglie. Ora o mai più, si disse. Ora che vedeva meglio sua moglie... Ma sì, era proprio lei.
"Harry Potter" sorrise la castana, "sono Eleanor Calder, ti ricordi di me?"
"S-si, si." Malfoy lo guardava sorpreso. Evidentemente, come lui, non si sarebbe aspettato di vederlo proprio lì dopo tutti quegli anni.
"Draco" sussurrò la donna dando una leggere gomitata sul fianco del marito.
"Oh, ehm" si riscosse Malfoy, "ciao Potter."
Potter.
"Potrei parlare con te, Malfoy?" tentò con un fil di voce il moro.
"No" rispose solamente quello.
"Ma, ma-"
Ok, si stava rendendo ridicolo ora. Sentiva un peso dolergli sul cuore e una tristezza assurda. Draco lo aveva dimenticato, non avrebbe mai più baciato le sue labbra o la sua pelle pallida.
"Ok allora" sbuffò tentando di non scoppiare davanti a loro, "allora ad- ciao." Non era pronto a dirgli addio, anche se quello sembrava decisamente un-
"Aspetta!"

Care and Pain (Larry Stylinson, Hogwarts!AU)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora