Quella fredda giornata di dicembre nevicava, faceva un freddo terribile e il vento gelido non invitava nessuno a uscire. Bellatrix aveva tentato tutta la mattina di leggere, ma era stato tutto inutile, non ci riusciva. Lei voleva vedere il suo Maestro, già si vedevano poco! Non voleva passare la giornata a leggere o fare altre sciocchezze, lei era lì ad annoiarsi mentre lui se ne andava a Knockturn Alley. Chissà che posto affascinante era. Lei non c'era mai stata di persona, suo padre le aveva proibito di andarci. Diceva che era pericoloso, non adatto a una signorina come lei. Bellatrix si ritrovò a chiudere il libro con irritazione. Lei non era una signorina.
La verità era che aveva intenzione di raggiungerlo. Lo aveva deciso inconsapevolmente quando il suo Maestro le aveva detto che non avrebbero fatto lezione. Voleva vedere Knockturn Alley da tempo e quella le pareva l'occasione perfetta. Non poteva negare comunque che la cosa presentasse una serie di problemi che si frapponevano tra lei e quella pazza gita fuori porta. Era impossibile uscire da Hogwarts senza autorizzazione e anche se ci fosse riuscita lui era a centinaia di kilometri da lì e Bellatrix per via dell'età ancora non aveva potuto seguire i corsi di materializzazione. Ma se anche fosse riuscita ad andata a casa di lui di certo non sarebbe riuscita a eluderne gli incantesimi e di conseguenza arrivare a piedi al Paiolo Magico e poi nel luogo dei desideri. Ma ancora, fosse riuscita a raggiungere Knockturn Alley lui l'avrebbe notata e che scusa avrebbe usato lei? Il suo Maestro capiva sempre tutto e certamente avrebbe subito intuito che lo stava seguendo, le aveva detto quando sarebbe andato a Knockturn Alley. Si interruppe. Non sapeva neppure l'orario preciso in cui il Maestro si sarebbe recato a Knockturn Alley! No, tutta quell'idea era eccessivamente fallace e rischiosa. Impossibile.
Le sorelle la trovarono scontenta su uno dei divanetti in pelle della sala comune "Ti manca noi-sappiamo-chi" scherzò bonariamente Andromeda, mentre Narcissa rideva. Bellatrix sbuffò "Ovvio che sì" replicò subito lei "Non rattristarti" la consolò Narcissa. Aveva ripreso a essere gentile, probabilmente sperando di riappacificarsi con la sorella. "Esatto" continuò Andromeda "Io e Ted avevamo un appuntamento ad Hogsmeade, mentre Cissy e Malfoy dovevano fare una passeggiata al lago". Anche le sue sorelle erano un poco abbattute, fece caso solo allora Bellatrix "Non è il nostro giorno fortunato" concluse Narcissa sospirando sconsolata. Bellatrix rise cinicamente "Dimmi quando mai io ho avuto un giorno fortunato". Le sorelle si limitarono a sorridere, se Bellatrix aveva deciso di lamentarsi non avrebbe ascoltato ragioni. Bellatrix si poggiò allo schienale con uno sbuffo scontento. Lei non aveva mai giorni fortunati.
Ed ecco che, improvvisamente, ebbe l'illuminazione. Tornò ritta sul divano spalancando gli occhi ricolma di eccitazione. Ma sì, certo! Aveva la soluzione perfetta sotto agli occhi! Possibile fosse stata tanto stupida da non pensarci prima!? "Io vado a fare una passeggiata!" Esclamò contenta, scattando in piedi diretta verso il dormitorio per cambiarsi "Esci con questo freddo?" Domandò perplessa Andromeda "Tu che sei tanto freddolosa?" "Sì!" Replicò Bellatrix entusiasta "Ci vediamo dopo!" Si voltò per andare ma pensò bene di aggiungere altro "Ah, non preoccupatevi per me se non torno subito. Ho voglia di camminare! Sono tutta intorpidita e il freddo sarà rigenerante, sono certa!"
Bellatrix era euforica, raggiunse il dormitorio di tutta fretta, rovistando senza cura nel baule. Dopo aver buttato tutto per aria sorrise: che meraviglia era avere tra le mani quella boccetta lucente. Il sorriso di Bellatrix si fece più intenso e lei per la contentezza baciò l'ampolla. Era fatta, pensò con entusiasmo, bastava bere quella e tutto le sarebbe andato bene! Si infilò mantello e sciarpa, pronta per vuotare la fialetta, quando ci pensò su. Berla per intero era uno spreco inutile, pensò razionalmente, meglio berne solo una metà. Poteva servirle ancora dopotutto.
Così bevve sino a lasciare ancora mezza boccetta, poi richiuse l'ampolla per nasconderla dov'era stata. Senza perdere altro tempo scese di corsa pensando a quanto fossero meravigliosi i suoi insegnanti preferiti, il Maestro per averle insegnato a preparare il Distillato di Morte Vivente e Lumacorno per aver messo in palio quel premio stupendo. Ora sapeva esattamente cosa fare. Salì di corsa le scale diretta verso lo studio del preside, guidata da una vocina onnisciente. Per la strada incontrò Rabastan Lestrange che era tormentato da Peeves e Rita Skeeter che urtando un altro studente cadde, sporcandosi col suo stesso inchiostro. Con un sorrisone raggiunse lo studio del preside "Cioccorane!" Esclamò, senza pensarci. Le venne lasciato libero accesso. Salì di corsa la scalinata, nello studio non c'era nessuno. Si tirò il cappuccio sulla testa e con un ampio sorriso afferrò la passaporta. Ed eccola giungere prontamente nel giardino del suo amato Maestro. Stranamente a Londra ancora non nevicava, se possibile però faceva anche più freddo. Bellatrix estrasse la bacchetta per raggiungere il cancello. Non dovette neanche sforzarsi che quello le si spalancò davanti. Felicissima intascò la piccola passaporta e dopo aver richiuso il cancello iniziò a correre verso il centro di Londra.
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Darkness (nuova edizione)
FanfictionCome si sono conosciuti Bellatrix e Voldemort? Com'è nato il loro rapporto tanto speciale? Come si comporta Bellatrix con la famiglia? Com'è avvenuta la prima ascesa di Voldemort? In questa storia troverete la risposta a queste e altre domande, in u...