Quel pomeriggio di metà dicembre Bellatrix era intenta a finire il suo tema di pozioni. Ancora pochi giorni e le vacanze sarebbero iniziate e con esse ci sarebbe stata l'attesa festa delle famiglie purosangue. L'abito, per quanto ne sapeva Bellatrix, era quasi pronto e lei non vedeva l'ora di vederlo. Per il momento però era bene non distrarsi onde evitare spiacevoli incidenti con l'inchiostro. Bellatrix alzò la pergamena e rilesse il tema, ritenendo che fosse perfetto. Arrotolò la pergamena e la fermò con un fiocco, riponendola nella borsa. A breve fortunatamente sarebbe tornata dal suo adorato Maestro, dove ormai la situazione era sempre più difficile da gestire. Bellatrix era profondamente innamorata di lui, questo era chiaro ormai, e il suo corpo anellava quello di lui. Lo sognava, lo bramava. Ogni volta che poteva pensava a come sarebbe stato fare l'amore con lui.
Si ritrovava a pensare ogni giorno a loro due, era il suo primo pensiero la mattina e l'ultimo la sera. Qualche sera prima aveva addirittura sognato lui. Il sogno si era interrotto con enorme disappunto di Bellatrix mentre si baciavano attaccati a una parete. Si era svegliata fradicia, tanto le era bastato. La situazione era veramente insostenibile per lei, più lo guardava e maggiore diveniva il suo ardimento. Sentiva la pelle farsi bollente quando pensava a lui e dentro si sentiva ardere di doloroso desiderio. Le fiamme dell'inferno, questo le veniva in mente se pensava alla passione che provava per lui, da una parte per l'intensità del sentimento e dall'altra perché era veramente un peccato desiderare un altro uomo essendo lei promessa sposa. E come lo desiderava, nei modi più violenti e perversi. Desiderava quelle dita lunghe sul punto più sensibile del proprio sesso eccitato. E poi voleva sentirle scivolare dentro, sino a prendersi tutto di lei.
Ogni volta che lo guardava il fuoco infernale della lussuria sembrava arderle nelle carni. Ma lui cosa pensava a questo riguardo? Doveva averlo capito per forza, era troppo palese e lui capiva sempre tutto. Quindi perché non prendeva iniziativa? Questo si era domandata Bellatrix, ma poi ci aveva riflettuto meglio. Il suo Maestro non sembrava essere interessato completamente a lei, ma non si poteva dire neppure che fosse disinteressato. Si comportava in modo strano, scostante ed enigmatico. Si avvicinava e poi la respingeva. La confondeva sempre. Sembrava soppesare tutti dagli occhi freddi, quegli occhi affilati e inquieti che Bellatrix aveva visto diventare così spesso sensuali e beffardi. La lingua di lui poi era come un pugnale avvelenato, sempre pronto a ferire e contaminare di veleno. L'avrebbe desiderata ovunque, su ogni centimetro del corpo. In ogni fessura.
No, l'aveva desiderata anche lui, Bellatrix lo aveva notato. La avvicinava e la sfiorava, usava quel tono ambiguo e quello sguardo sensuale, specie quando parlava di magia oscura. Per non parlare della politica e del suo rigido programma. Lo eccitava parlare di sangue, di dominio. Terribilmente dominatore. Chiunque dopo aver percepito cose del genere sarebbe fuggito via. Bellatrix no. A lei non importava. Una fantasia ricorrente della sua mente era quella del tanto agognato bacio con il suo Maestro. Non lo immaginava dolce né delicato, no, il loro era un bacio passionale e che sapeva di sangue. Del sangue di lei. Bellatrix poteva solo immaginare la delizia di baciare il suo Maestro mentre il sangue puro sporcava le labbra a entrambi. Che meraviglia, che piacere sublime! Era questo il bacio che sognava, un bacio sporco di sangue puro. Feroce, impietoso. Crudo.
Sua sorella Narcissa le avrebbe dato della pazza, così come la loro madre, ma a Bellatrix cosa poteva importare di loro? Che si tenessero le loro smancerie. Tuttavia proprio sua madre Druella iniziava a impensierire Bellatrix. Si era resa conto del cambiamento di Bellatrix, erano bastate quelle poche uscite a Hogsmeade per farle comprendere come la figlia maggiore si fosse innamorata dell'uomo che solo pochi mesi prima detestava. Certo, Bellatrix aveva tentato di evitare di parlare di lui in presenza della madre, ma il luccichio negli occhi la tradiva e oramai l'unica cosa che sperava era che sua madre non lo dicesse al padre. Sarebbe stato un disastro in caso contrario.
Bellatrix si stiracchiò e poi aprì il baule per cambiarsi velocemente. Finalmente era giunta l'ora. Spalancò la porta della Sala Comune di Serpeverde e corse nello studio del preside.
STAI LEGGENDO
Darkness (nuova edizione)
FanfictionCome si sono conosciuti Bellatrix e Voldemort? Com'è nato il loro rapporto tanto speciale? Come si comporta Bellatrix con la famiglia? Com'è avvenuta la prima ascesa di Voldemort? In questa storia troverete la risposta a queste e altre domande, in u...