I secondi scorrono veloci come il vento, è impossibile prenderli, ma solo quando qualcuno ci riuscirà, si renderà conto di aver commesso un grave errore.
Dieci anni prima:
" Tesoro, Kelly, vieni, lo sai che non ti farei mai del male. Vieni tesoro".
La stanza era buia, non vedevo nulla, riuscivo solo a sentire la sua voce e il battito del mio cuore che accelerava a ogni passo che lui faceva.
Cercavo di scappare ma non ci riuscivo, non potevo, non c'era via di scampo.
Ero spaventata, desideravo solo che Daisy fosse lì con me.
Cercavo di farmi forza ma avevo paura, troppa.
" Kelly, ti va di fare un gioco? Tu esci fuori oppure ti trovo io e stanne certa che la fine che farai non ti piacerà molto se non esci. Quindi ti conviene giocare piccola puttanella ".
Mi feci sempre più piccola in quello spazio angusto ricoperto di muffa, mi tappai le orecchie e rimasi lì, immobile.
" Piccola, io ti ho dato una possibilità ma tu non l'hai sfruttata quindi, ora, le regole del gioco le faccio io".
Sentii una mano strattonarmi, non mi opposi perché oramai sapevo cosa mi sarebbe toccato e una lacrima mi rigò il viso. Speravo solo che Daisy mi avrebbe dato coraggio, anche se da lontano.Oggi:
Kelly pov
Il dolore nella gamba persiste, continuo a guidare, devo solo arrivare a destinazione, manca poco.
Ricordo ancora dove abita, sono certa che non abbia mai cambiato casa.
Impiego una buona mezz'ora ad arrivare dato che la casa si trova nelle campagne più remote di Portland.
Mi fermo un secondo in macchina a pensare se fosse una buona idea quello che stavo facendo.
" Al diavolo ".Busso alla porta, dopo poco, sento dei passi avvicinarsi, la serratura si apre e un misto di emozioni prende il sopravvento.
Daisy pov
Mentre sono al tavolo a cercare di metabolizzare il tutto e il fatto di non aver festeggiato il mio compleanno, due tocchi risuonano nella casa.
Per un momento sobbalzzo sulla sedia, poi realizzo che ero solo immersa nei miei pensieri.
Raggiungo la porta in pochi secondi ma quando la apro non ero pronta a ciò che avrei visto.
Kelly pov
È rimasta così come me la ricordavo, bellissima.
I capelli dorati di media lunghezza le ricadevano sulle spalle, gli occhi color miele, con qualche striatura di verde, brillavano alla luce del sole e le labbra color ciliegia erano proporzionate al suo viso. La mia migliore amica, perché io la considero ancora tale, non era cambiata di una virgola.
" Chissà se si ricorda di me ". Penso tra me e me.
Daisy pov
Kelly, no, non poteva essere lei, eppure ogni dettaglio combaciava perfettamente con i miei ricordi.
I capelli rossi le incorniciavano il viso in un caschetto luminoso, gli occhi azzurri, quasi tendenti al blu, erano bellissimi come al solito e le labbra color pesca erano carnose e perfette.
Dopo non essermi ancora del tutto ripresa dallo shock, i pensieri si appropriano della mia mente.
Perché è venuta qui ?
Si ricorderà della lettera?
Forse sa di mia nonna ?
Ha bisogno di aiuto ?E dopo quell'ultimo pensiero mi accorgo che la sua gamba destra è ricoperta di sangue secco e che un rivolo di sangue fresco le scorre fino alla caviglia.
Lascio perdere per il momento e aspetto che sia lei a fare la prima mossa. Nel frattempo un misto di rabbia e di gioia si fa largo nel mio corpo.
Kelly pov
Un silenzio scioccante si era creato tra di noi, così decido di farmi coraggio e di raccontarle il motivo per il quale mi ero recata lì.
" Ciao Daisy, ti ricordi di me ? "
" Come potrei dimenticarti ".
Mi risponde con un tono di amarezza nella sua voce." Mi sei mancata tanto Daisy, sono venuta da te perché sei l'unica persona che è in grado di capirmi ".
" Forse lo ero una volta ". Mi liquida con una freddezza improvvisa.
" Comunque non posso stare lì a guardare quella gamba insanguinata, quindi entra e accomodati sulla poltrona in fondo al salotto, vado a prendere l'occorrente per la medicazione ".Rimango scioccata dal suo distacco ma d'altronde cosa credevo di fare, venendo qui, all'improvviso, a raccontare come la mia vita sia andata a rotoli. Che stupida.
Detto ciò, faccio come richiesto, entro in casa e mi dirigo verso il salotto.
Nel frattempo mi guardo intorno e tutto era rimasto come prima.
Mi domando come mai Greta, la nonna di Daisy, non sia venuta ad accogliermi.
Magari starà semplicemente riposando in camera.
Rimango per cinque minuti buoni seduta sulla poltrona da sola, così decido di alzarmi e di andare a cercare Daisy.Daisy pov
Sono in bagno con la valigetta della medicazione seduta per terra a contemplare il vuoto.
" Come se questo potesse aiutarmi ". Dico ad alta voce.Quando mi sto per alzare Kelly fa capolino in bagno.
Solo ora mi rendo conto che lei non mi ha ancora spiegato il motivo del suo arrivo, quindi la invito a sedersi vicino a me.
Faccio un respiro profondo e incomincio a parlare ma senza convenevoli, dritto al sodo." Kelly, lo sai che mi hai abbandonata tutti questi anni, sai come mi sono sentita? Pensavo almeno che avresti avuto la decenza di venirmi a trovare qualche volta, non so neanche cosa ti sia successo con la nuova famiglia affidataria".
Dico con una punta di tristezza ricordandomi della lettera.
Così un'altra domanda mi sorge spontanea.
" Kelly, solo l'altro giorno ho trovato la lettera che mi avevi mandato dieci anni fa, perché avevi paura ? Ma soprattutto perché ti dispiaceva tanto? "
Sento gli occhi pizzicare quando glielo domando.
Mi guarda con i suoi bellissimi occhi che sembrano leggermi l'anima, che piano piano vengono ricoperti da un velo di lacrime, lacrime di dolore.
E mi risponde così.
" Daisy, quella lettera sapevo che non ti sarebbe mai arrivata, fino ad oggi a quanto pare ma è ora che tu sappia la verità ".
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La vasca omicida
Mystery / ThrillerDaisy è una diciassettenne che vive nelle campagne di Portland insieme alla nonna da quando i suoi genitori sono morti il giorno del suo sesto compleanno. Ma quando il giorno del suo diciottesimo compenanno sua nonna scompare, Dasiy tra indizi e per...