CAPITOLO TRE

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Non aveva mai provato una tale eccitazione, il controllo sul proprio corpo e suoi propri pensieri, che scivolava via inesorabilmente. Il suo lupo stava prendendo il comando, l'istinto e le emozioni che sottomettevano ogni pensiero logico. Louis era il suo Omega, il suo compagno, il suo destino. Mentre lo stringeva, sentiva il suo profumo farsi sempre più forte, intossicante. "Sei in calore?" chiese, senza fiato. Era l'unica spiegazione che riusciva a trovare, per l'effetto devastante che stava avvertendo sul proprio corpo. Louis non rispose, limitandosi a sorridergli e fissarlo con un'espressione serena, mentre le sue mani scivolavano in basso. Il tocco gentile, esitante, sulle proprie parti intime lo fece gemere forte. L'Omega arrossì, ritraendo le mani con aria confusa. "Dio, mio dolce Omega, mi fai impazzire" confessò Harry, sentendo il proprio membro pulsare di desiderio. Louis annuì, semplicemente, prendendo le mani dell'Alpha e spostandole dalla sua vita sul proprio fondoschiena. "Cazzo!" esclamò Harry, palpeggiando il sedere morbido e rotondo, mentre l'Omega ansimava, eccitato a sua volta. Spingendosi istintivamente contro il più giovane, Harry lo fece sbilanciare e si ritrovarono entrambi a terra. I loro volti si sfioravano, i corpi ormai avvinti. Louis si inarcò contro l'Alpa, mormorando "Vær så snill" (Per favore). Ormai privo di ogni inibizione, i sensi ottenebrati dall'odore dell'Omega, Harry afferrò l'elastico dei pantaloni del più giovane e li fece scendere in basso, rivelando l'intimo bianco candido del giovane. Il membro eretto del ragazzo premeva contro la stoffa, Harry si chinò per annusare istintivamente e notò il liquido lubrificante scorrergli tra le cosce tornite. "Sei così bagnato per me, Omega" sussurrò con voce roca, facendo mugolare il lupo più giovane, mentre agitava i fianchi in cerca di contatto. Con un gesto deciso, il maggiore sfilò i pantaloni e l'intimo del ragazzo, consapevole che nessuno dei due avrebbe sentito freddo, dato che stavano bruciando di eccitazione. Si tolse i pantaloni, gli stivali ed i boxer scuri, strusciando il proprio membro contro quello del giovane Omega. Il suo Alpha aveva ormai preso il pieno controllo, così Harry afferrò l'Omega per i fianchi e lo fece voltare, mettendolo a quattro zampe con il sedere esposto. Si leccò le labbra, vedendo i glutei pallidi e rotondi, ammirando il liquido che gli scorreva tra le natiche per mostrare la sua eccitazione e rendere più facile la penetrazione. "Mio, mio Omega" esclamò. "Vær så snill!" (Per favore), ripeté, con voce rotta Louis. Harry non lo fece implorare oltre, insinuò il proprio membro tra le natiche morbide e bollenti dell'Omega, chinandosi sopra di lui per portare la bocca sul collo del più giovane. Con una mano, gli circondò la vita per bilanciarsi mentre lo penetrava lentamente, usando l'altra per sollevargli la testa ed ottenere un accesso migliore al punto del collo, in cui lo avrebbe marcato come suo. Si immerse nel morbido calore del corpo dell'Omega, affondando profondamente in lui e incontrando solo una lieve resistenza dei muscoli, grazie al lubrificante naturale che gli Omega producevano. Louis si spinse contro di lui, andandogli incontro e gemendo senza trattenersi, sporgendo la testa all'indietro per offrirsi al morso. Harry affondò completamente, ritraendosi per poi spingersi ancora, facendo mugolare di piacere l'Omega quando toccò il punto di maggior piacere. I suoi canini affondarono allora nel collo morbido, i fianchi che si muovevano frenetici mentre marcava il proprio compagno. Louis urlo e ululò, la sua parte più selvaggia che si manifestava. L'Alpha ritrasse i denti e leccò con cura il marchio, mentre sentiva un piacere mai provato prima travolgerlo, il membro che pulsava e cresceva nel corpo sotto di lui. L'orgasmo lo fece ululare senza controllo, il corpo che si irrigidiva e tremava. Avvertì il proprio seme schizzare fuori a lungo, mentre la sua erezione cresceva per formare il nodo. Louis singhiozzò forte, gettando la testa all'indietro e riversandosi sull'erba sotto di loro. I corpi bloccati dal nodo, rimasero entrambi immobili mentre il membro di Harry pulsava ancora, rilasciando di nuovo il seme caldo, nel corpo del suo Omega. Quando il membro di Harry si sgonfiò, entrambi si lasciarono cadere sull'erba. L'Alpha si sdraiò sulla schiena, attirando contro di sé il corpo del più giovane e sussurrando, incredulo e appagato: "Oh, mio Omega, mio Omega". Louis si rannicchiò contro di lui, sollevando il viso per fissarlo con occhi che brillavano: "Jeg er lykkelig" (sono felice). Harry gli prese il viso tra le mani, rispondendo teneramente: "Non so come, ma ti capisco. Sono felice, anche io. Tanto felice, mio Omega". Dopo pochi minuti, si addormentarono entrambi, i volti sorridenti.

Dolce Omega? - Larry Fanfiction Omegaverse MpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora