CAPITOLO VENTIDUE

225 8 0
                                    

"Louis" sussurrò, fissando il viso pallido e bellissimo dell'Omega. I suoi occhi erano di un azzurro chiaro, brillavano come stelle mentre dedicava la sua attenzione al figlio maggiore. Si voltò per guardarlo senza alcun segno di rabbia o risentimento sul volto, "Alpha" sussurrò a sua volta, in tono di saluto. "Mi dispiace, Lou" continuò in tono rammaricato: "So di essermi comportato male, di averti causato inutilmente dolore ed aver abbandonato i miei figli. Ora, sono consapevole di aver sbagliato e vorrei avere la possibilità di rimediare.". L'Omega non cambiò espressione, fissandolo, mentre accarezzava i capelli corti e castani di Evan. "De er mine barn" (sono i miei figli) lo corresse in tono tranquillo, aggiungendo in tono ammonitore: "Evan og Ella Tomlinson" (Evan ed Ella Tomlinson). Harry prese un respiro profondo, dolore e rabbia che rischiavano di fargli perdere la calma ma non poteva permetterselo. "Sono anche figli miei, Louis. Non li hai certo concepiti, da solo" ribatté in tono amaro. "Tu hai spezzato il legame" gli ricordò Liam, intervenendo nella discussione, fermo e controllato: "Non sei più l'Alpha di Louis, hai un altro compagno, adesso". "Sann" (vero) confermò Louis, annuendo e rivolgendo uno sguardo di traverso all'Alpha. Harry scelse di ignorare Liam e concentrarsi su Louis, parlandogli in tono sincero: "Lou, mi dispiace moltissimo. Sono stato stupido e cieco, tu sei il mio Omega e l'ho capito dal primo momento in cui ti ho visto. Ho avuto dei dubbi, perdonami e dammi la possibilità di essere un padre per i bambini ed un compagno per te. Il rapporto con Zayn è stato un errore, tu sei l'unico giusto per me!", alzò la voce alla fine del discorso, terrorizzato al pensiero di aver effettivamente distrutto ogni possibilità di una vita felice con quella che era la sua vera famiglia. Louis scosse la testa, distogliendo lo sguardo mentre replicava in tono freddo: "Som man reder, så ligger man" (Come prepari il letto, così ci dormi ovvero chi semina vento raccoglie tempesta). "No, Louis, ti prego devi ascoltarmi" insistette Harry, ma in quel momento Wacana ed i suoi assistenti dissero che il tempo era scaduto e la visita terminata. "Louis ha bisogno di riposare" ricordò a tutti la guaritrice, scortandoli alla porta.

Anne annunciò che sarebbe tornata a casa, mentre Harry rimase davanti alla porta di Wacana, incerto. Liam, fermo a pochi passi da lui, lo squadrò con aria irritata. "Per esse un capobranco, sei piuttosto stupido" gli disse. L'Alpha replicò alterato: "Non rivolgerti a me in quel modo!". Ma il Beta scrollò le spalle: "Non puoi negare l'evidenza, avevi tutto quello che si può desiderare e lo hai distrutto con le tue stesse mani". Il capobranco non replicò, così Liam proseguì, urlandogli contro: "Hai permesso al tuo orgoglio e alla tua arroganza, di renderti cieco. Talmente pieno di te, da non vedere altro che te stesso. Ti sei mai chiesto cosa ha provato Louis, quando lo hai accusato di averti tradito e lo hai abbandonato? Hai mai pensato, al motivo per cui si rifiuta di parlare la tua lingua? Tu non hai fatto nessuno sforzo per capirlo, Harry! Volevi solo il perfetto Omega ubbidiente e privo di idee proprie, ma lui non è così!". Harry si rifiutò di discutere con il Beta, era tutto inutile ormai. Riusciva solo a pensare di aver perso tutto e di non sapere cosa fare per rimediare. Si difese, comunque, sarcastico: "Non è facile, Liam, capire una persona che pronuncia al massimo tre frasi in una giornata ed usa un'altra lingua! So che non ha avuto vita facile, ho conosciuto suo padre ma anche lui non è esattamente un tipo facile da gestire. Quando una cosa non gli garba, usa la magia per imporsi e si rifiuta di parlare in modo comprensibile! Ed i nomi dei bambini? Li ha scelti da solo senza neppure prendermi in considerazione! Io me ne sono andato, ma lui ha chiuso a doppia mandata la porta, Liam!". Il Beta lo fissò a lungo, quasi con compassione prima di rispondere mestamente: "Come ho detto, sei stupido, Alpha. Come si chiamano i bambini? Evan Harper ed Ella Hannah, ti dicono niente le loro iniziali? E il nome Hannah? Tua madre si chiama Anne e sua mamma si chiamava Ravannah. Forse, è giusto così, tu non te lo meriti Louis". Senza aggiungere altro, si allontanò velocemente lasciando Harry a riflettere su quello che aveva appena sentito.

Quella notte, il capobranco dormì nella stanza che aveva diviso con il suo Omega, deciso a rimanere solo a riflettere, inoltre non aveva nessuna voglia di vedere Zayn. Da quello che Liam gli aveva detto, comprese che Louis aveva scelto i nomi dei loro figli usando le sue iniziali invertite. Quindi H.E., di Harry Edward, erano diventate E.H. Ma perché non dirglielo semplicemente? Forse, Louis aveva pensato di farlo ma poi non ne aveva avuto modo, visto che avevano discusso subito dopo la nascita di Evan. Il secondo nome della bambina era una cosa dolcissima, non solo aveva rispettato le iniziali ma aveva anche onorato le loro madri con quella scelta. Harry si girò nel letto, sbuffando esasperato. Meritava di essere picchiato, per il modo in cui si era comportato. A sua discolpa, non aveva mai avuto una relazione e tra loro le cose erano andate davvero molto velocemente. Ma Louis era molto più giovane di lui ed era sempre stato così tranquillo e sicuro, a suo agio in ogni situazione. Non avrebbe mai dovuto dubitare di lui, anche se ora tornava a dubitare di tutto. Se Louis davvero lo amava, come poteva rifiutarsi di dargli un'altra possibilità? Impedirgli di avere un rapporto con i loro figli?

Dolce Omega? - Larry Fanfiction Omegaverse MpregDove le storie prendono vita. Scoprilo ora