Nonostante sia primavera, sento un freddo penetrante dentro di me. È come se qualcosa fosse stato spezzato e non riesco a trovare il modo di ripararlo. Da quando Jacob se ne è andato questa sensazione mi perseguita. E poi c'è Maddy, il rapporto con lei si è rotto. Dal giorno in cui ha scoperto tutto, mi ha praticamente tagliato fuori dalla sua vita. Nei corridoi della scuola, se ci incrociamo, abbassa lo sguardo o, peggio ancora, fa finta di non vedermi. Ogni volta che succede, è come un pugno allo stomaco. Non avrei mai immaginato di sentire la sua mancanza così tanto. Non c'è niente che desideri di più che riavere indietro la mia amica. Eccetto una...
Un'altra novità è che Samuel è riapparso a scuola come un fungo. Non appena lo vedo entrare all'ingresso seguito dai suoi cagnolini e tutte le sue fan, mi sento gelare. Il cuore accelera e le mani iniziano a tremare mentre cerco di mantenere un'apparenza di calma. Ma dentro di me, tutto crolla.
Samuel mi lancia un'occhiata fugace, un sorriso beffardo che mi fa rivivere quei momenti di terrore. È come se il tempo si fosse fermato, come se ogni passo che fa verso di me fosse un richiamo a quei momenti in cui tutto è andato storto.
Ero sicura che non l'avrei più rivisto a scuola. Ma ora è qui, più arrogante che mai, come se nulla fosse accaduto, come se tutto quello che ha fatto fosse solo un gioco per lui. Il sistema lo ha protetto ancora una volta, grazie all'influenza di suo padre e alla scoperta della mia relazione con Jacob. Con lui fuori dai giochi, la mia testimonianza è diventata debole, priva di valore. Perciò lui è libero di rivoltarmi come un calzino, se lo desidera, ha le spalle coperte.
Lo vedo camminare per il corridoio come se fosse il padrone del mondo, e ogni passo che fa verso di me è un promemoria del potere che ha, del fatto che può fare quello che vuole e uscirne sempre indenne. E la cosa peggiore è che io sono qui, impotente, costretta a guardarlo mentre si gode la sua vittoria.
Cerco di evitare il suo sguardo, ma sento il suo sorriso soddisfatto inchiodato su di me. Ogni fibra del mio essere mi dice di scappare, di fuggire via da questo incubo, ma non posso. Non posso permettergli di vedermi così vulnerabile, così spaventata. Devo resistere, devo trovare la forza di affrontarlo, anche se dentro di me tutto urla di paura.
La mia mente corre a Jacob, al fatto che lui non è più qui per proteggermi, per stare al mio fianco. La sua assenza è un vuoto insostenibile, e sapere che non posso contare su di lui rende tutto ancora più difficile. Samuel sa di avere il controllo, sa che ora non ho nessuno a cui rivolgermi. D'altronde è un predatore e sa come muoversi e fiutare le sue prede, questo si impara fin da giovani.
«Ann, che sorpresa vederti qui tutta sola» dice Samuel con quel tono mellifluo che mi fa rabbrividire. Mi fermo di colpo, il cuore inizia a martellare nel petto. Non voglio affrontarlo, ma so che non posso evitarlo per sempre. Lentamente mi giro verso di lui, cercando di mascherare la paura che mi logora.
«Che vuoi?» riesco a dire, la voce più ferma di quanto mi aspettassi. Lui sorride, un sorriso che non raggiunge mai i suoi occhi. «Solo chiacchierare, è un crimine, forse?»
«Cosa ci fai ancora qui?»
«Pensavo fossi stato espulso.» Tu non sei più il benvenuto!
Il ragazzo scrolla le spalle con indifferenza. «Diciamo solo che ho buoni amici in posti strategici. Forse dovresti cercarne anche tu, invece di legarti a... gente che ti mette nei guai.»
Il riferimento a Jacob è ovvio, e ogni parola è come una lama che si infila sempre più in profondità. Non posso negare l'angoscia che mi provoca la sua partenza, il modo in cui ha deciso di chiudere tutto, di allontanarsi da me, di ferirmi. Ma non posso permettere a Samuel di vederlo.
«Non mi interessano i tuoi consigli,» rispondo secca. «E gira alla larga da me, una volta per tutte.» Faccio per andarmene, ma lui si mette di fronte a me, bloccando la mia fuga. «Cos'è? Hai paura di me?» Mi guarda con un misto di curiosità e divertimento, come se fossi un giocattolo rotto.
«Non ho paura di te,» mento, cercando di non vacillare sotto il suo sguardo. «Mi fai solo schifo.
Il suo ghigno si allarga, e vedo una scintilla di crudeltà nei suoi occhi. «Interessante. Eppure, mi ricordavo diversamente» la sua allusione mi fa venir voglia di vomitare. Sento le lacrime bruciare dietro gli occhi. Devo restare forte, anche se tutto dentro di me sta gridando. «Tu non mi conosci affatto,» gli sibilo. «E non ti permetterò di farmi del male di nuovo.» Il quarterback ride, un suono freddo e privo di allegria. «Vedremo, Ann. Vedremo.»
Mi fa passare, e io scatto in avanti, cercando di allontanarmi il più possibile da lui, dalla sua presenza soffocante. Appena svolto l'angolo, mi appoggio al muro, lasciando che il respiro mi sfugga in un tremito incontrollabile. Non posso continuare così, non posso affrontare Samuel da sola.
Mi sento disperata, persa. Non c'è nessuno a cui posso rivolgermi, nessuno che mi possa aiutare. Maddy è lontana, e Jacob... Jacob è sparito dalla mia vita come se non fosse mai esistito. Non importa quanto cerchi di nasconderlo, il dolore è reale, e mi lacera ogni giorno di più.
Il suono della campanella mi scuote dai pensieri. Devo andare avanti, anche se ogni passo sembra più difficile del precedente. Non posso permettere che Samuel o chiunque altro mi distrugga. Devo trovare un modo per andare avanti, anche se non so come.
Mentre mi avvio verso la classe, sento il peso della solitudine schiacciarmi, e mi chiedo quanto ancora riuscirò a resistere. Ma una cosa è certa: non sono nata per arrendermi. Questo mai.
Alcune considerazioni:
- Ann come al solito si dimostra una combattente (che veste alla marinara, ahah... non so quant* di voi conoscano questa citazione!)
- Samuel ritorna... sugli schermi e forse porterà ancora scompiglio nella vita di Ann
- e in tutto questo Jacob, che fine ha fatto?
Si rivedranno? Torneranno ad odiarsi?
Non temete... il vero epilogo arriverà. Nel frattempo, ci vediamo alla pagina successiva >>>
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Un Gioco da Ragazze - A Girl's Game
ChickLitAnnabell, per tutti Ann, vive in una piccola cittadina del Colorado e fin da piccola è un'appassionata di Football americano, uno sport considerato adatto solamente ai maschi. Finché Ann non ne può più e decide di coinvolgere altre studentesse inter...