EPILOGO

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Restian

La data di uscita di Pain sarà il
12 ottobre. Ci risentiamo a settembre
per iniziare la correzione dell'ultimo
volume, ok?
16:30

Erano le 18:30 quando lessi il messaggio ricevuto da Eugénie.

Mesi prima, avevo terminato la correzione del secondo volume di Pain. Dopo il viaggio in Italia, avevo mandato il manoscritto alla mia ragazza visto che non voleva più aspettare la data di uscita.

Come mi aspettavo, aveva pianto per il finale (mi aveva fatto una videochiamata da Oxford con le lacrime agli occhi e mille parolacce da lanciarmi), ma non le avevo ancora detto che c'era un seguito.

Non le avevo detto che mi ero ispirato a lei per la nuova protagonista.

Gliel'avrei fatto sapere oggi.

Tornava dal college per tutto il periodo estivo. Finalmente potevo passare con lei le mie giornate: mattina, pomeriggio, sera.

Ok. A presto allora, e
buone vacanze.
18:33

Risposi al messaggio e scesi dalla macchina per suonare al campanello di Florence.

Non ci vedevamo da due mesi e a me, un secondo senza lei sembrava un secolo.

Pertanto, quando la vidi sulla soglia della porta con una polo blu a manica corta che risaltava il colore dei suoi occhi e dei pantaloncini eleganti a vita alta beige, mi fiondai sul suo corpo sempre ben vestito.

Io, però, l'avevo vista con nulla addosso e la preferivo di gran lunga senza tessuti.

Mi diede un lungo e sensuale bacio mentre mi tirò dentro e si chiuse la porta alle spalle. Perciò era difficile per me non pensare di portarmela a letto senza neanche averle detto bentornata.

La colpa non era del tutto mia, no?

«Devo dirti una cosa» esordì, dividendo le sue labbra dalle mie.

Deve dir... sì, ok, ci sono. Cercai di ricompormi. «Cosa?»

«Il Daily, mi ha mandato un'email. Pubblicherà il mio articolo su di te.»

Me lo disse così: di botto.

Quando eravamo andati a letto dopo una degustazione di vini in Toscana, ubriachi e con lo sfondo dei vigneti e il sole calante, mi era sembrata felice, ma adesso lo era ancor di più.

«Davvero?» Non ero incredulo - perché credevo in lei -, ero solo sorpreso.

«Sì! Mi hanno appena scritto!»

Camminò verso il salone. Si avvicinò al portatile, poggiato e ancora aperto sul divano. La seguii. Si sedette e sistemò il computer sulle gambe per farmi leggere l'email. Io tolsi lo zaino dalle spalle, lo poggiai sul divano, e l'affiancai.

Lessi tutto, fino alla fine, dove le chiedevano di inserire qualcosa di più personale sull'autore.

«L'ho già scritto, vuoi vederlo?»

Florence era molto riservata e non voleva che io leggessi quell'articolo, quindi ne rimasi sorpreso. «Sì.» Non vedevo l'ora di scoprirne almeno una parte.

Cercò il file nelle varie cartelle. Lo aprì e scoprii che aveva scritto un'intera pagina sul mio libro.

Mise la mano sullo schermo. «Non leggere, eh. Solo l'ultima parte.» E andò giù con il cursore, dove aveva aggiunto alcune righe, ancora divise dal resto del testo.

Lessi.

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Restian Beck - Attraverso i miei occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora