IMMERSIONE

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*Karl*

Ho chiamato un mio vecchio amico, gli ho chiesto se affittava ancora i sottomarini, e alla sua risposta affermativa gliene ho chiesto uno per questo pomeriggio. Schlafen non ci sarà per tutta la giornata, è ad un convegno in Toscana per nostra fortuna, e in questo modo abbiamo la possibilità di muoverci liberamente. 

Ho dato appuntamento agli altri alle tre sulla sponda del lago, ma io sono qui che passeggio da questa mattina. Ho mille pensieri, questa nuova missione innanzitutto, ma poi c'è lei, che mi offusca sempre più la mente. Quando la ho accanto non ragiono lucidamente, e non vorrei che questo comprometta la nostra missione di oggi. Credo di essermi innamorato di lei. Ma non posso dirglielo. Primo perché una ragazza come lei non guarderebbe mai uno come me e poi... Ho promesso a Ewan che non avrei mai toccato sua sorella. Che devo fare? 

Ho deciso, le mando un messaggio. No, meglio, la chiamo.

«Hello?»

«Hi Chloe, it's Karl..»

«Oh, ciao, dimmi!»

«Ehm senti.. volevo chiederti.. se non ti dispiace troppo.. se tu potessi...»

«Cosa Karl?»

«Vorrei che oggi non venissi in missione con noi, ecco.»

«Scusami?»

«Sì, ecco... il sottomarino. non c'è spazio per tutti, e volevo sapere se tu..?» Mi sto arrampicando sugli specchi. Ma lei capisce al volo dove voglio andare a parare.

«Va bene Karl, se non mi vuoi fra i piedi non ci vengo! Thank you for calling!» Il suo tono è decisamente deluso

«No, Chloe, hai capito...» non mi lascia il tempo di spiegare che attacca. Ecco ho fatto una stronzata, ma almeno sarò lucido questo pomeriggio. E manterrò fede alla mia promessa. Devo tenere Chloe a distanza il più possibile. Arrivano gli altri, Lidja salutando Ewan gli chiede di Chloe, solo il nome mi fa arrossire: mi sento in colpa.

«Ha detto che non si sentiva bene, e ha preferito restare a letto..» Mi sento sollevato. Non ha detto a nessuno che è mia la colpa se lei non è qui.

Finiti i convenevoli entriamo nel sommergibile e iniziamo l'immersione. Dopo alcuni metri la vediamo: la bolla dove sorge il tempio di Lung è ancora lì. Dalla bolla spirano i colori delle nostre sfere e percepiamo tutti una strana energia positiva, segnale evidente che c'è qualcosa che non va. Mi avvicino al fondale il più possibile, e decidiamo entrare con le mute nella bolla, per evitare di rimanere bloccati nella bolla dove non c'è acqua. Nel sommergibile resto solo io, perché comunque le mute sono solo quattro. I ragazzi entrano e dopo poco riescono con le sfere in mano.

«Allora?» gli chiedo una volta rientrati.

«Non c'è nulla di strano, solo che le sfere sono come attivate» dice Fabio, che prova e riesce quasi subito a trasformare la propria. Nessuno capisce nulla, però abbiamo già recuperato le sfere, il che è positivo. Riemergiamo e decidiamo di discuterne quello stesso pomeriggio, ma di farlo a casa dei gemelli, perché la questione riguarda anche Chloe. Non oppongo resistenza, sarebbe inutile e soprattutto insospettirebbe tutti. 

Arrivati nella villetta dove abitano, Gillian la madre dei due ci offre subito un ottimo pudding, che non assaggiavo dai tempi di Edimburgo. Chloe esce dalla sua stanza e non mi degna nemmeno di uno sguardo. Vorrei dirle qualcosa, ma non so cosa. Ci sediamo in cucina.

Sofia prende la parola «Ragazzi, temo che la questione sia molto più complicata del previsto. L'immersione non ci ha fornito dettagli utili ai fini di questa nuova missione ma io credo che ci sia qualcosa sotto. Perché le sfere sono attive...» Mentre parla, Fabio sta giocherellando con la sua sfera quando lancia un urlo.

«Ehi! Guardate, forza!» La sua sfera si sta lentamente liquefacendo, per poi diventare una sorta di vapore diretto all'occhio della mente, che sino a qualche mese fa ospitava Eltanin. Quando la nebbiolina è finita, Fabio sviene, per rinvenire poco dopo.

«Fabio che è successo?» Ha chiesto Sofia preoccupata.

«È tornato.» Fabio ci guarda uno ad uno sorridendo. «Eltanin è di nuovo dentro di me.»

La ragazza Drago: l'avventura continuaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora