CAPITOLO 27 - IO SONO PRONTA

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Ero così emozionata di rivederli, che non appena suonò il campanello iniziarono a tremarmi le gambe e corsi ad aprire senza pensare a Jorge che era rimasto dietro immobile e terrorizzato dall'idea che dietro quella porta ci fossero i miei genitori. «Papà!!» dissi saltandogli addosso. Anche mia madre stava lì accanto a lui vestita con un tailleur blu, e i capelli in perfetto ordine. «Mamma!» la salutai, ed ero certa che il mio sorriso era ben visibile sul mio viso. «Fran!» abbracciai infine mio fratello. «Come sta la mia piccolina?» chiese mio padre scombinandomi i capelli. Non ero più una piccolina, ma glielo lasciavo credere perché alla fine amavo essere coccolata. «Oh, voglio presentarvi qualcuno!» dissi infine sorridendo e girandomi verso Jorge invitandolo ad avvicinarsi. Indossava un pantalone beige e una camicia a quadretti panna e verdi che richiamavano i suoi occhi. Jorge fece qualche passo in avanti, molto lentamente. Ed era strano vederlo impaurito, lui non era il tipo. Risi e non appena fu accanto a me gli presi la mano. «Lui è Jorge.» dissi sorridendo «Piacere signora, piacere signore.» disse porgendo la sua mano. «Oh, no. Chiamami Mariana.» disse mia madre accennando un sorriso e questo mi fece sorridere ancora di più. «Oh, va bene.» rise Jorge. Mio padre era rimasto serio, immobile, fissandolo sforzando gli occhi come per ricordare qualcosa. «Io ti ho già visto da qualche parte.» disse solamente, facendo irrigidire Jorge. Si bloccò e vidi che non aveva nemmeno la forza di parlare. «L-lui?» balbettai «Si, io ti ho già visto.» continuò mio padre fissandolo, guadagnandosi anche un occhiata da parte di Fran che nonostante tutto avrebbe voluto nascondere tutto. «Papà magari hai soltanto visto qualche ragazzo che gli somiglia.» lo interruppe Fran dai suoi pensieri. Jorge gli lanciò uno sguardo riconoscente per averlo salvato da questo brutto momento. Non avevo idea a cosa si riferisse mio padre e dove lo avesse visto, ma sicuramente non era niente di buono. Continuava a sforzarsi di ricordare qualcosa, aumentando in noi l'ansia ed il panico, poi d'un tratto scosse il capo. «Probabilmente hai ragione figliolo.» rise, rivolgendosi a Fran. Vidi Jorge emettere un sospiro di sollievo ed io un sorriso riconoscente a mio fratello.
Passammo la giornata a ridere e scherzare tutto il tempo, e anche a tavola parlammo un po di tutto, ma stranamente nessuno dei due chiese a Jorge della sua vita privata. Meglio di così non poteva andare, perché chissà cosa sarebbe successo se i miei avessero scoperto chi frequentavo. «Tini!» mio padre richiamò la sua attenzione su di me. «Dimmi papi.» «Ti ricordi di quel film che ti avevo chiesto di registrare? Quello dove tu sarai la protagonista?» restai qualche minuto senza parole continuando a fissare mio padre incredula. Non ditemi che quel film poteva veramente girarsi! «Si?» «Ho già scritto il copione. Devi solo dirmi se vuoi girarlo tu o se devo trovare un'altra attrice.» «Cooosa? Stai parlando sul serio? Sai benissimo che ne sarei felicissima!» gridai, mentre Jorge se ne stava seduto al suo posto senza commentare. Forse a lui avrebbe dato fastidio che io girassi un film? «Bene fantastico!» rise mio padre contento. «Il nuovo progetto di papà è qualcosa di molto diverso. Questo nuovo film parlerà di una ragazza che perderà la memoria in seguito ad un incidente. E quando si risveglierà non ricorderà più una parte della sua vita, dimenticando così il fidanzato. Lui farà però di tutto per riconquistarla e farla innamorare nuovamente.» disse entusiasta mia madre. Ed aveva ragione, questo nuovo progetto di mio padre era qualcosa di strepitoso! «Wow papi! Questa volta ti sei superato!» «A te si affiancherà Zac Morkie in questo nuovo film, te lo ricordi? Sarà lui ad interpretare il tuo fidanzato.» «cavolo, davvero?» Zac era uno dei più importanti attori dei film di mio padre, ed era anche un bel ragazzo. «Ehi, Jorge.. Non è che vorresti recitare anche tu?» mio padre si voltò verso Jorge che era rimasto in silenzio tutto il tempo fissandoci. «Oh no signor Alejandro, non sono un attore e non so recitare.» «cosa fai nella vita?» cavoli, questa domanda non ci voleva. «I-io?» balbettò «Jorge lavora, in una grande agenzia di automobili.» dissi tutto d'un fiato, ricevendo un occhiataccia da Francisco che sapeva tutto. Jorge iniziò a tossire in seguito alla mia affermazione mentre mio padre sembrò restarne affascinato. «Wow! Davvero? Fantastico! Magari qualche volta potremmo avere bisogno di automobili per girare il film.» concluse entusiasta mio padre, mentre Jorge annuiva con un finto sorriso sulle labbra.

Innamorata di un bad boy. || LBWhere stories live. Discover now