Il Volo

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IL VIAGGIO


Ossia vomito, vomitoe ancora vomito...



Nico si rese conto di odiareprofondamente i viaggi in aereo non appena il veivolo si apprestò adecollare. Si sentì lo stomaco in subbuglio, le braccia e le gambemolli e soprattutto una pessima sensazione di vuoto gli attorcigliòle budella.

Il ragazzo osservò, per un istante, laterra (solida, rocciosa e sicura) che spariva, coperta, ormai dalcielo e dal vento.

Di fianco a lui stava Percy, la manodestra intrecciata alla sua e gli occhi irrimediabilmente puntati sulcarrettino della colazione. Nico ricordò solo in quel momento di nonaver mangiato nulla. Nonostante ciò, in ogni caso, lo stomaco gligirava talmente furiosamente da rendergli difficile respirare.

Percy gli gettò il braccio sullespalle attirandolo a sé. E Nico gli si strinse addosso, quasi la suapresenza potesse cacciar via la sua disperata voglia di vomitare.Nonostante quelle splendide braccia, abbronzate, forti eterribilmente rassicuranti, ben presto il povero Di Angelo dette distomaco per la prima volta. Il viaggio non era iniziato da nemmenoun'ora ed il ragazzo si era già sentito male.

Dopo un rapido scambio di sacchetto,una corsa in bagno e dopo le occhiatacce schifate di più di unahostess, fortunatamente, per Nico tutto sembrava essere tornato nellanorma. Il ragazzo , adesso guardava il sedile davanti a sé. Percygli stava terribilmente vicino, sorridendo e continuando acanticchiare una stupida canzone della quale Nico non riusciva aricordare il nome.


Tutto degenerò all'arrivo del pranzo.

Adesso, c'è una piccola parentesi daaprire. Ogni santa volta che Nico veniva costretto a fare qualcosa daPercy tutto finiva abbastanza male. Giorni prima il ragazzo piùgrande aveva tentato di portare il suo fidanzato in campeggio.Risultato: punture di insetto ed un mucchio di formiche che ancoragiravano per le scarpe del povero Di Angelo.

O la settimana prima, quando Jacksonaveva insistito per farlo partecipare ad una gara di scritturapoetica e Nico si era ritrovato ad arrossire su un maledetto palco,mentre i suoi amici applaudivano senza che lui avesse detto nemmenouna parola.

Detto ciò è importante sapere ancheche Nico aveva detto almeno un milione di volte al suo ragazzo chenon gli andava di mangiare nulla. Gli aveva ripetuto che aveva lostomaco in subbuglio fino a fargli dolere la testa. Eppure, nonappena il carrello con i sandwiches passò nella corsia al centrodell'aeroplano, Percy acquistò due panini.


-Perce, io non voglio assolutamentemangiare! Hai visto cosa è successo poco fa! Ed avevo lo stomacovuoto! Non ho la minima intenzione di...- la frase di Nico fustroncata sul nascere. Una cosa a Percy Jackson andava riconosciuta:era un fottuto bastardo, subdolo e tremendamente intelligente. Lamano destra di Percy si era infilata nella maglia del ragazzo piùgiovane, ed era andata ad accarezzargli la spina dorsale, provocandoin Nico reazioni non del tutto accettabili. Il ragazzino, infatti,avvampò, per poi tentare, inutilmente, di togliersi le mai di Percyda dosso. Il suo ragazzo (BASTARDO), intanto, aveva poggiato i duepanini sulla piattaforma reclinabile che gli stava davanti ed avevapoggiato la mano sinistra sulla coscia del povero Di Angelo.

Percy aveva poi iniziato a sfiorarglil'interno coscia ( in un aereo, un posto pubblico) ed avevaavvicinato le labbra all'orecchio del suo ragazzo.

-E' vero che adesso mangi tutto? -Nicoscosse la testa, facendo segno di "no".

-Non farmi essere cattivo...- Percyscoccò un bacetto sul collo di Nico, che emise un gemito, poi, conla mano sinistra accarezzò la coscia del suo ragazzo il cui voltoprese letteralmente fuoco.

Travelling by Plane ( Percico, Nico Di Angelo x Percy Jackson)Where stories live. Discover now