Tazzine e principesse

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Tornata a casa dal parco, ci fu mia madre che mi aspettava sulla porta di casa.

"Caroline dove sei andata?"
"Che t'importa?"
"Sono tua madre devo sapere dove vai"
"Io sono tua figlia e devo sapere con CHI vai. Ma non lo fai quindi non vedo il motivo di dirti dove vado."Finii di parlare e diedi una spallata a mia madre per entrare."Ah dimenticavo domani non ci sono."
Mia madre era impallidita, non si aspettava questa risposta, non faccio mai così.Però lo sa, se tocca l'argomento "Papà" io so capace di uccidere tutti.

Non cenai.Mi stesi sul letto, con la porta aperta e il telefono in mano a sentire un p di musica quandò entrò mia madre.

"Domani non puoi uscire"
MI alzai dal letto e mi misi d'avanti al letto.
"Perché?"
"Vuoi sapere con chi vado?Bene allora domani te lo faccio conoscere perciò non puoi uscire"
"Con tanti giorni proprio questo?"
"Si"
"Lo vedrò quando torno.Per te non è meglio?Così avete tutto il tempo per scopare"
"FINISCILA ORA CAROLINE! RICORDATI CHE SONO E SARO' SEMPRE TUA MADRE"Quando finì di urlare mi diede uno schiaffo sulla guancia.
Con una mano sulla guancia e la rabbia negli occhi, dopo aver fatto una sguardata a mia madre uscii di casa.
Mi sedetti sulla panchina dove suonava Michael.
"Caroline"
Parli del diavolo...
"Che ci fai qui?"
Non risposi.Io guardavo per terra, verso il marciapiede, così Michael preoccupato  si inginocchi d'avanti a me , prese le mie spalle e mi scuoté.
"Caroline sveglia,E.T chiama casa....Niente?Mhh..Ah ho un'idea,vieni!.....Ora non ti alzi nemmeno? Allora ti alzerò io."
Mi prese in braccio
"Michael che fai!"
"Finalmente hai parlato."
"Dai mettimi giù. Dove mi stai portando"
"Al mio mare."

Michael Pov

Odiavo vedere Caroline triste. E' ingiusto essere tristi. Così pensavo di farla un pò ridere portandola in un parco giochi.
"Siamo arrivati,ora puoi scendere"
"Qui?Ma è un parco giochi chiuso"
"Già.E' il mio parco giochi.Da piccolo venivo spesso qui.Vieni entriamo"
"Ma è chiuso"
"Ancora per poco"
Una volta entrati la presi in braccio e la misi nelle tazzine.Presi la chitarra che nascondevo sempre lì e mi unii anchio nella sua stessa tazza.

"Sbaglio o siamo un pò stretti?"Disse
"Ahaha già"
"E ora? ci fissiamo?"
"Perché no.Dai scherzo non guardarmi così.Ti piace la musica no?D'altronde mi osservavi sempre quando suonavo"
"Beh.."
"Ascolta questo"

Iniziai a suonare. era una musica tipica per i film romantici.Caroline chiuse gli occhi e muoveva la testa a ritmo di musica.

"Allora?Ora te la senti di dirmi che ti è successo?"
"Litigio familiare"
"Capisco"
"Michael posso dirti una cosa?"
"Certo
"Vi amo"
"Uh?
mi fermai di suonare per un attimo.
"Senza la mia nonband preferita non so che farei."
"Ahhh ecco.."
"Che avevi capito?"
"Beh...pensavo che amavi  me e la chitarra"
"AHAHAHAHAHAHAH"
"AHAHAHAHAHAHAH"
"Finalmente riprese un'altra volta a sorridere.Era bellissima quando rideva.

"Bene Caroline ora andiamo a casa altrimenti domani al mare non ci andiamo."
"Non voglio tornare"DIsse riprendendo quello sguardo oscuro"
"Devi...piccola"Sussurrai

"Che hai detto Michael?
"N..niente. Dai andiamo, vedrai che non succederà nulla e poi domani stiamo tutto il giorno fuori no?"
"Mh va bene.Però puoi accompagnarmi?
"No!"
"Perché?"
"Perché ti porto!"
"Michael lasciamiiiiiiii!"
"Ahahaha dai principessa non urlare altrimenti tutti si sveglieranno"
"Non m'importaaaa"
"Ahahahahah"

(Sotto casa)
"Ecco principessa, ora puoi scendere"
"Dai MIchael"
"Buonanotte Caroline"La abbracciai.
"Buonanotte Michael"RIcambiò

Quattro ragazzi di sydneyDonde viven las historias. Descúbrelo ahora