Il ragazzo misterioso

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Oggi, era il primo vero giorno di scuola alla Control's Academy. Tutta la notte non ero riuscita  a chiudere occhio, forse per l'agitazione, forse per la paura; paura di conoscere, paura di voler cambiare.

Alle 6:00 in punto la sveglia suonò ed io ed Ivy, anche se con molta fatica, ci alzammo dal letto e indossammo le nostre divise. Erano davvero carine rispetto a quelle che indossavo nella vecchia scuola: erano di un bellissimo colore blu, che faceva quasi risaltare la mia chiara carnagione, con un fiocco all'altezza del torace di colore bianco uguale alle calze e delle ballerine blu.

Uscimmo dalla stanza e ci incamminammo verso le rispettive aule. Ivy era a lezione teletrasporto, mentre io mi recai nell' aula di controllo e abilità , dove avrei iniziato ad avere un primo approccio con il mio potere.

Quando arrivai in classe tutti i posti era occupati, tutti tranne uno : l'unico posto disponibile era vicino un ragazzo abbastanza alto, corporatura scolpita e dei capelli castani brizzolati, che fino a quel momento non avevo mai visto.

Mi avvicinai a lui " Scusa posso sedermi?" dissi con voce imbarazzata.

Mi fece segno di si con la testa e mi accomodai accanto a lui.

Era così strano, diverso da gli altri ragazzi e forse era proprio questo  che mi affascinava di lui.

"Piacere Alyssa"  dissi io sperando in una risposta da parte del ragazzo misterioso.

"Aaron" rispose lui in modo più che diretto,poi si girò verso di me.

I suoi occhi fissavano i miei, erano di un verde intenso che non riuscivo a smettere di guardare, mi facevano quasi mancare il fiato. Il nostro gioco di sguardi fu interrotto dall'arrivo del professore, che posò i suoi libri sulla cattedra e poi si diresse alla lavagna, per scrivere qualcosa: Professor Howell.

"Come potete ben leggere, io sono il professor Howell, e quest'anno vi aiuterò a gestire e controllare il vostro potere. Ma ora passiamo alla lezione." Disse con tono serio, con molta fretta di iniziare.

Presi dal mio zaino il quaderno per appunti e iniziai a scrivere tutto quello che il professore diceva, nel frattempo però  non potevo fare a meno di guardare Aaron, era così seducente, ma di certo non mi sarei fatta abbindolare da lui, dopotutto era solo un ragazzo.

Il professor Howell,  ci spiegò che la prima cosa da fare per riuscire a gestire un potere è essere calmi e concentrati, proprio come diceva la nonna nella mia visione. A  fine lezione il mio quaderno era ricco di appunti che di certo sapevo che mi sarebbero tornati utili un giorno.

" Ragazzi la lezione è finita, la prossima volta impareremo ad usare nuove tecniche.Ora potete andare" disse il professore uscendo dall'aula.

Prima di uscire Aaron venne verso di me e disse:

"Senti alys...giusto? ti va di pranzare insieme, per ora sei l'unica che conosco e preferirei mangiare in compagnia che da solo"

I modi di quel ragazzo non mi piacquero e poi aveva sbagliato anche il mio nome! Ma come facevo a rifiutare ad uno così?

"Alyssa, il mio nome è Alyssa. Comunque mi farebbe piacere, ci vediamo in mensa. A dopo" dissi io con forse troppa euforia.

La giornata stava andando di bene in meglio. La prossima lezione era di lettura della mente e io e Ivy, questa volta, eravamo nella stessa classe. Ci recammo in aula e aspettammo il professore.

Non potevo credere ai miei occhi a vedere che il nostro professore non era altro che il preside Gold.

"Salve ragazzi, un po' sorpresi di vedermi qui?" disse lui con voce ironica.

Io non mi ero ancora dimenticata di quello che era successo alle 5 prove e di certo nemmeno lui. Era stato tutto così strano e improvviso, che ancora non riuscivo a dare una risposta a quello strano avvenimento.

" Molti di voi sanno già controllare quasi alla perfezione questo potere, ma ci sono molte cose da imparare e quindi visto che questa è solo la prima lezione vi spiegherò in teoria cosa significa lettura della mente. " disse il preside prima di sedersi sulla consumata sedia di legno della cattedra.

La lezione era molto interessante, mi è sempre piaciuto conoscere cose nuove e questa era proprio l'occasione giusta. Il tempo passò velocemente ed era ormai arrivata ora di pranzo, finalmente avrei rivisto Aaron.

Corsi per i corridoi , non mi ero ancora ambientata benissimo all'interno della scuola quindi trovare la mensa fu un po' più difficile del previsto. Quando riuscii a trovare la mensa, lui era li che mi aspettava con già due vassoi sul tavolo.

" Ehi, scusa per il ritardo è che la scuola è così grande e ci ho messo un po' per trovare la mensa, ma adesso sono qui! "

"Bene muoviamoci che ho fame" disse lui, non sembrava affatto arrabbiato, ma il suo tono era totalmente annoiato. Mangiammo.

" Sono felice che tu mi abbia invitata, anche io sono nuova e non conosco molte persone, tu sei la seconda che conosco da quando sono qui. Come mai all'accademia?" chiesi io, sperando di non essere stata invadente.

" I miei genitori, mi hanno costretto a venire qui, solo perché loro sono dei paladini della giustizia ed io sono il loro esatto opposto, stavo per uccidere un tipo perché mi aveva sorpassato nella fila. La vita va così secondo me, non bisogna sottovalutare nessuno o ti ritrovi con un coltello a cinque centimetri dalla tua fronte"

Quel ragazzo aveva uno strano modo di vedere le cose.

"Anche io non ho mai avuto un buon rapporto con loro, con i miei genitori intendo, mi hanno sempre nascosto la verità, ma non voglio annoiarti con la mia storia." Dissi io cercando di essere ironica.

"Tu non mi annoi affatto, come può una come te annoiare qualcuno? sei insolita, in senso buono." Accennò un sorrisetto.

Mi conosceva da quanto? Poche ore? E già mi aveva etichettata come 'insolita' quel ragazzo era attraente ma del tutto strano. Quell'insolita "ma in senso buono" dovrei prenderlo come un complimento?

Era la prima volta che un ragazzo me ne faceva uno, e la cosa non mi dispiaceva affatto.

Parlammo per tutta la durata del pranzo ed anche se lui manteneva sempre il suo alone di mistero, non era difficile trovare dei punti in comune, lui capiva me e io capivo lui.

" Che ne dici di uscire qualche volta, da amici chiaramente" chiesi a lui e non so nemmeno il perché, ormai le mie parole non erano condizionate dalla logica

"Arrivi dritto al sodo Alyis eh? Beh direi che per me va bene." Sorrise ancora, quel sorrisetto era capace di farmi sciogliere.

La campanella, che segnava la fine della pausa pranzo suonò, e io ed Aaron ci recammo nelle aule per l'ultima ora di lezione.

La giornata si era finalmente conclusa, le lezioni erano terminate e potevo finalmente ritornare nella mia stanza. Entrai e mi sdrai sul letto, non smettevo di pensare ad Aaron, era il primo ragazzo che mi faceva sentire così bene, così viva.

Ero totalmente persa nei miei pensieri, ma un forte colpo alla porta catturò la mia attenzione, chi sarà mai?

*Spazio Autrice*

Salve a tutti, mi scuso ancora per non aver pubblicato prima il capitolo. In questo capitolo Alyssa ha fatto la conoscenza di Aaron, un ragazzo un po' strano ma che le fa già battere il cuore. Che ne pensate di questo nuovo personaggio?

Spero che il capitolo vi piaccia e mi scuso per eventuali errori grammaticali.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 03, 2015 ⏰

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